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Tesla

Esaminiamo alla chitarra un brano firmato Tesla

No, non l'inventore ovviamente, stiamo parlando della band californiana formatasi nel 1984, con intenzioni "apparentemente" Glam rock/metal.

In realtà la loro via non fu esattamente quella del glam, ma piuttosto una commistione di rock classico e sonorità certamente più pesanti, probabilmente sulla scia del metal. La derivazione del loro nome è alquanto chiara, parliamo di Nikola Tesla, uno dei geni dello scorso secolo: i riferimenti allo scienziato sono vari e frequenti, come il primo disco dal titolo Mechanical Resonance

La band si è sciolta nel 1996 e poi riformata nel 2000, ma tutt’oggi risultano abbastanza attuali, infatti hanno pubblicato alcuni video detti “Home to Home” durante il lockdown, con i quali hanno avuto anche un discreto successo di pubblico.

Nel 1991 pubblicano un album dal titolo Psychotic Supper, dal quale vorrei estrarre il brano “Edison’s Medicine“, vi assicuro che ci troverete dentro tante belle idee e riff divertentissimi da suonare. Buttiamoci subito nell’analisi.

0.00 – L’intro del brano è dirompente, il Floyd Rose gioca un ruolo fondamentale, in pieno stile anni ’80.

0.50 – Entra la voce del cantante Jeff Keith, che ci racconta la storia di Edison, una grande metafora in cui si richiama alla storia di due personaggi come Thomas Edison e Nikola Tesla, per l’appunto. I riff a incastro delle due chitarre vi sorprenderanno.

RIFF 1

1.21– Inizia il bridge, con un arpeggio meraviglioso e sapientemente incastrato. Stranamente invece di esplodere nel ritornello, si torna all’intro.

1.42 – Parte la secondo strofa, seguita di nuovo dal bridge. Più o meno stessa struttura precedente, tranne che per qualche intervento di chitarra solista durante la strofa. 

RIFF 2

2.26 – Finalmente esplode un melodicissimo ritornello, basato su enormi power chords, in pieno stile Eighties. 

2.40 – Inizia una sorta di assolo di Theremin, almeno così sembra dal video. Anche se il dubbio che si tratti di un nuovo di un Floyd Rose è grande.

3.01 – Parte un solo di chitarra clean con chorus, davvero niente male.

ASSOLO

3.15 – Un fill di batteria inaugura l’incipit del secondo solo, distorto e decisamente rock.

3.28 – Un piccolo bridge ci porta alla terza strofa, che poi va a chiudere con l’ultimo ritornello.

Insomma, si tratta di un brano abbastanza articolato e ricco di riff e idee, le chitarre sono incastrate alla perfezione, i riferimenti a Nikola Tesla sono più che evidenti, quindi anche a livello di contenuti non possiamo considerarlo tanto banale. Mi sento di consigliare anche tutto il resto del disco: se non lo avete ancora fatto, provate ad ascoltarlo.