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Double Stop sulla chitarra e un trick di Steve Lukather

Double Stop, pentatonica su forme oblique, Luke Bend, Double bend e addizioni melodiche.

Come preannunciato nel primo articolo sui Double Stop, vi propongo la seconda parte della lezione, ovvero quella riguardante la parte solista.

Tanto per fare un breve riassunto della “puntata” precedente, stiamo parlando di Puddles, uno studio estratto dal recentissimo volume edito da Crehathor per la collana CSSM (Corsi di Scuola Superiore di Musica) della Lizard Accademie Musicali.

La Mini-Song in questione è in tonalità di Do Maggiore, su un tempo di 4/4 a 60bpm in stile pop rock.
Il solo che ho improvvisato e scritto per questa lezione, si concentra su alcuni aspetti tecnici, teorici e stilistici che pur nella loro semplicità, rappresentano (a mio avviso) alcuni tra gli elementi imprescindibili per poter costruire il linguaggio di un chitarrista rock.

Teoria e Armonia

Scala Pentatonica Maggiore e Scala Blues Maggiore:

Il fraseggio è costruito principalmente con l’utilizzo della Pentatonica di Do maggiore; ho già detto nella prima parte dell’articolo che il giro armonico è costituito da accordi generati dall’armonizzazione della tonalità di Do Maggiore (se non lo ricordate più, vi consiglio di andare a rileggerlo).

A differenza del modo minore, dove il tipico sound Blues viene richiamato dalla tipica pronuncia delle b3° (terze minori), nel modo maggiore, la pronuncia Buesy è evocata per mezzo delle 2°, anche se per rispetto del contesto armonico andrebbero identificate come 9°.
In parole povere, tutti i Re diteggiati all’interno delle posizioni delle diteggiature delle scale su cui è costruito questo solo.
Ne consegue che, anche se non andremo a diteggiare effettivamente una scala Blues maggiore (F-2-b3-3-5-6), la evocheremo per mezzo dei Bending e dei Blue Bending (vedi battuta 4).

Addizioni Melodiche

Le note comprese all’interno della Pentatonica di Do Maggiore sono:

Do (F) – Re (2°) – Mi (3°) – Sol (5°) – La (6°)

La scala Blues Maggiore comprende tutte le note della Pentatonica Maggiore con l’aggiunta della b3, ovvero:

Do (F) – Re (2°) – Mib (b3°) – Mi (4°) – Sol (5°) – La (6°)

Cosa intendo per “addizioni melodiche”? Nel caso di questo studio mi riferisco ad una nota estranea alle scale su citate, ovvero il Fa (vedi battuta 8). Questa nota, rappresenta il 4° grado della tonalità e l’ho inserita sull’accordo di G/B, ovvero il V grado in primo rivolto, enfatizzandone la funzione di dominante.

Ovviamente il concetto di addizioni melodiche nei confronti delle pentatoniche è molto più esteso di cosi, diciamo che possiamo considerare questo come il primo passo.

Tecnica

Diteggiature della scala Pentatonica e Blues Maggiore

Le forme su cui si muove questo solo sono la forma A, la forma G, la forma D

Nel riquadro riferito ai box della scala Blues, troverai alcune forme ripetute ma leggermente differenti tra loro. Questo perché ritengo sia utile valutare le varianti di alcune diteggiature a seconda del tipo di fraseggio e quindi di gesto tecnico necessario per eseguirlo in modo fluido da parte della mano sinistra.

Diteggiatura della scala Pentatonica Maggiore obliqua su forma 2+3

È un tipo di diteggiatura molto utilizzata, che consiste nel raggruppare i set di corde a gruppi di due, ovvero: Mi – La, Re – Sol e Si – Mi e su questi tre set di corde diteggiare i gradi della pentatonica seguendo il principio 2+3, ovvero: due note sulla prima corda e tre sulla seconda.

In poche parole, nella forma che ho suonato in questo solo (ovviamente ne esistono 5, tanti sono i gradi della scala), suonerai il Sol e il La sulla corda del Mi grave e Do, Re, Mi su quella del La, da li in poi tutto si ripeterà in modo simmetrico sugli altri due set di corde (estendendo di due ottave le stesse note).

Luke Bend

Questo tipo di bending (dove “Luke” si riferisce a Steve Lukather, chitarrista dei Toto), consiste nel tastare con il dito mignolo o con il medio, una nota che si trova mezzo tono sopra rispetto a quella da cui si è partiti avendo però già innescato il primo bending (vedi battuta 7 e 8 e 0:31 secondi del video).

A 0:25 potrai vedere il “Luke Bend” eseguito direttamente da un giovanissimo Lukather in una famosa video lezione degli anni ’80 (bei tempi…);

Double Bend

È un tipo di bending che consiste nell’addizionare una o più note (triple, quadruple ecc.), al bending di partenza, alternando a quest’ultimo i release necessari per poi risalire alla stessa nota o verso note differenti (vedi battuta 12 e 0:48 secondi del video);

Double Stop

Beh… ciò che ho spiegato nella prima parte dell’articolo, riguardo i Double Stop vale anche per questo, quindi, nel caso in cui non te lo ricordassi, ti rimando alla prima parte di questa lezione (battuta 3, 9 e 12)

Sound Styling e guida all’ascolto

Per registrare la parte solista di questa Mini Song, sono rimasto fedele allo stesso set-up utilizzato per la parte ritmica, ovvero: chitarra Fender Strat HM dell’89 con il selettore in quarta posizione (pick-up centrale e manico), amplificatore Marshall JCM900 Mood con canale Lead settato con equalizzazione flat e Drive a 5 (ore 12), Tape Delay e Spring Rev.

Nella prima parte dell’articolo, vi ho consigliato diversi brani per immergersi meglio in questo contesto stilistico e tutti vanno bene anche per la parte solista trattata in questa lezione, ma voglio abbondare… per questo motivo, vi segnalo altre tre song memorabili che sfruttano la sonorità della pentatonica maggiore e contengono molti argomenti affini a quelli trattati insieme a voi…

Buon divertimento!

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Cover photos by Ryanhuntmuzik (CC BY-SA 4.0) & IR24yoyo (CC BY-SA 4.0)