Hai mai provato a infilare uno slide o un pull-off nel mezzo di un accompagnamento e ti sei ritrovato con le dita ingarbugliate come un paio di cuffiette dimenticate nello zaino?
Se la risposta è sì, sei in ottima compagnia. L’arte di colorare la melodia con piccoli abbellimenti, senza perdere il groove, è una delle sfide più affascinanti (e toste) per chi suona fingerstyle.
Spesso, ascoltando brani di chitarristi come Tommy Emmanuel o Brooks Robertson, si resta colpiti dalla fluidità con cui scorrono le frasi. Eppure dietro ogni hammer-on che sembra “cadere dal cielo” c’è un lavoro tecnico molto preciso. La domanda allora è: come si inseriscono questi abbellimenti senza mandare all’aria la ritmica?
Abbellimenti: piccoli dettagli, grande effetto
Hammer-on, pull-off, slide e bending non sono solo “ornamenti”: sono veri e propri strumenti espressivi. Nella chitarra acustica fingerstyle, dove spesso si suonano basso, accordi e melodia insieme, questi piccoli gesti tecnici possono trasformare una frase piatta in una melodia che canta.
Il problema? Coordinare il tutto con il pollice che va avanti in automatico sul suo boom-chick, mentre le altre dita si destreggiano con la melodia. Se il tuo timing vacilla, l’intera architettura dell’arrangiamento può collassare.
Il pollice non si ferma (mai)
Il pollice, nel fingerstyle, è il tuo batterista personale. Tiene il tempo, suona il basso e scandisce il groove. Quando decidi di infilarci un hammer-on, non puoi chiedergli di “fare una pausa”. E questo è esattamente il nodo tecnico su cui ci si impiglia all’inizio.
Lo spiega bene Alberto Lombardi nel suo videocorso su Musicezer “Dall’elettrica alla chitarra acustica fingerstyle“, il problema non è solo “fare il hammer-on”, ma farlo mentre il pollice continua imperterrito a suonare il basso, creando un incastro perfetto tra ritmo e melodia.

La difficoltà cresce se si prova a far convivere più elementi insieme: basso alternato, cambio accordi, accenti ritmici e fraseggio melodico con abbellimenti. È come fare beatbox con una mano mentre con l’altra scrivi una poesia. Ma la chiave, ancora una volta, è la scomposizione.
Il trucco è iniziare senza alternanza nel basso, con un pattern semplificato, per poi reintrodurre il movimento completo.
Esercizi semplici (ma non banali)
1. Hammer-on su La minore
- Suona un La minore
- Usa le tre dita della destra per eseguire un hammer-on dal Si al Do sulla seconda corda
- Il pollice deve suonare un Mi basso contemporaneamente al hammer-on
- Ripeti lentamente, col metronomo impostato a 60 bpm
2. Pull-off con accordi e basso alternato
- Usa gli accordi di Do e Sol
- Su Do, esegui un pull-off dalla nona (Re) alla tonica (Do)
- Su Sol, sperimenta con estensioni e muting sulla corda di La
- Metti il metronomo a 70 bpm e suona basso alternato + melodia
3. Slide e bending controllati
- Prendi spunto da “Windy and Warm” (Chet Atkins): slide, bending appena accennati e boom-chick sempre attivo
- Prova a replicare una frase semplice inserendo uno slide in/out nel passaggio tra due note
Tutta questione di incastri
Quando la coordinazione comincia a funzionare, accade qualcosa di magico: il pollice mantiene il groove e sopra ci puoi disegnare la melodia come vuoi. È lì che lo stile fingerstyle si trasforma da esercizio tecnico a musica viva e pulsante.
Non serve strafare: anche un semplice hammer-on, se ben posizionato, può fare la differenza. L’importante è non forzare il tempo, non sacrificare il groove per una nota “in più”.
Fai pratica e condividi il tuo percorso
Prendi la tua acustica e comincia a sperimentare con questi esercizi. Non avere fretta: l’equilibrio tra groove e fraseggio si costruisce col tempo, come una buona amicizia.
Se vuoi un percorso strutturato e approfondito, ti consigliamo il videocorso “Dall’elettrica alla chitarra acustica fingerstyle” di Alberto Lombardi su Musicezer. C’è un’intera sezione dedicata a questi argomenti, affrontata con precisione ed esperienza.
Ora tocca a te: scrivici nei commenti quali abbellimenti hai provato, quali ti riescono meglio e quali ti fanno ancora dannare. E soprattutto: non smettere di suonare!
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