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Piatti Paiste Signature: il test dei nuovi modelli

Abbiamo avuto l'opportunità di provare i nuovi modelli di piatti realizzati dall'azienda elvetica Paiste per commemorare i 30 anni della fortunata serie Signature.

Abbiamo avuto l’opportunità di provare i nuovi modelli di piatti realizzati dall’azienda elvetica Paiste per commemorare i 30 anni della fortunata serie Signature.

Era il 1989 quando l’azienda svizzera Paiste aveva introdotto la sua ‘Lega Signature’ e dato vita a una nuova linea di piatti top di gamma, la famiglia Signature. A distanza di 30 anni alcuni piatti di quella serie vengono riproposti, accanto ad alcuni nuovi modelli e ad alcuni esemplari realizzati in edizione limitata.
Si tratta di strumenti presentati in anteprima al Winter NAMM 2019 e finalmente disponibili anche sul territorio nazionale.

La Signature Alloy, ossia la lega in bronzo utilizzata dagli artigiani della Paiste per i piatti di questa serie, rappresentò nel lontano 1989 una novità nelle sonorità che avevano tradizionalmente caratterizzato la produzione dell’azienda elvetica, che ha messo da allora a disposizione di tutti i batteristi un’ampia gamma di possibilità espressive, da piatti ideali per contesti totalmente acustici a strumenti perfetti per chi suona musica basata su volume e potenza.
Sempre partendo dalla nuova lega, e assecondando questa duplice tendenza, nel corso degli anni sono state creati ulteriori rami della famiglia, nel 1996 i piatti Signature Traditionals e nel 2004 i Signature Dark Energy.

Paiste Signature Fast Crash

Paiste Signature Fast Crash

Veniamo alle novità di questo 2019, a partire dai Signature Fast Crash da 19″ e 20″, due ‘fratelli maggiori’ che si uniscono a una scelta di crash ‘veloci’ che prevede già tutti i modelli dal diametro di 14 a quello di 18 pollici. La casa elvetica li descrive come piatti di peso medio leggero, dalla sonorità calda e brillante, risposta immediata alla percussione e veloce decadimento.
I piatti, in finitura brillante, sono completamente torniti tanto nella loro superficie superiore quanto in quella inferiore, su cui si trova una sorta di timbro circolare serigrafato, contenente il numero di serie a otto cifre, che inizia per 19, a indicare l’anno di fabbricazione (2019, appunto). 

Messi su una bilancia da cucina, i due modelli hanno fatto registrare rispettivamente il peso approssimativo di 1 kg e 900 e 1 kg e 600 grammi; fedeli al loro nome, sono piatti dalla risposta prontissima, dotati di un buon volume (non altissimo) e di veloce decadimento, ottimi se usati in coppia per rapide combinazioni. Con molta, molta cautela, mano delicata e bacchetta leggera, il modello da 20″ potrebbe venir usato anche come crash ride, mentre il modello da 19″, grazie anche a una campana di grande presenza e personalità, potrebbe assai ben figurare nel set di un timbalero.

Paiste Signature Mellow Crash

Paiste Signature Mellow Crash

Rimanendo in tema di piatti ‘da stacco’, la Paiste ha deciso di rilanciare i suoi Signature Mellow Crash nelle misure da 16, 17 e 18 pollici, descritti come strumenti dal peso medio leggero, dal suono particolarmente caldo e morbido e mai troppo ‘invasivo’.
Anche per questi piatti la finitura è brillante e le superfici sono entrambe tornite, con i segni della martellatura visibili solo in controluce (e il ‘bollino con il numero di serie impresso nella superficie inferiore). Alle operazioni di peso i tre crash, in ordine crescente di diametro, hanno fatto registrare rispettivamente meno di 1 kg, 1 kg e 100 e 1kg e 350 grammi all’incirca. 

Per tutti l’effetto crash è pieno, ma non esplosivo, il volume contenuto e il suono tendenzialmente più scuro rispetto agli standard dei crash made in Paiste. Il suono della campana è assai ben inserito e la definizione del colpo di bacchetta sempre buona, anche in caso di ripetute ‘crashate’ in serie sullo stesso piatto. Dei tre modelli, il 16″ ci è sembrato il più convincente nel complesso, ottimo in accoppiata con il 18″, mentre la campana del 17″ è quella che spicca maggiormente.
Delizioso suonare tutti e tre i modelli con dei mallets soffici, in grado di far esprimere tutta la raffinata ‘pastosità’ di piatti ideali per esprimersi in contesti acustici o in cui è richiesto un volume d’esecuzione non troppo elevato.  

Paiste Signature Full Ride

Paiste Signature Full Ride

Il nuovo Signature Full Ride da 22″ si affianca al preesistente modello da 20″ e come il fratello minore (di dimensioni, ma non d’età), si propone come un piatto da accompagnamento adatto a pressoché qualsiasi situazione. Di peso medio/pesante (circa 3 Kg e 200 grammi), è uno strumento interamente tornito e di finitura brillante, con i segni delle varie martellature più presenti rispetto ai crash.
Il suono è chiaro e brillante, dotato di gran volume e di una definizione chiarissima di ogni singolo colpo di bacchetta, a dispetto di un cuscino di armonici sottostante (wash) un po’ troppo presente (ma si sa che i piatti nuovi hanno bisogno di essere suonati e suonati, prima di esprimere la loro definitiva personalità). 

Molto ben integrato il suono della campana, squillante e di grande presenza, per un piatto non propriamente crashabile, che potrà far felici musicisti impegnati in diversi generi, dal rock anche estremo al pop, dal soul al jazz delle grandi formazioni, dove la definizione dei colpi sul ride è una prerogativa essenziale.    

Paiste Signature Mellow Ride

Paiste Signature Mellow Ride

Tutto nuovo anche il Signature Mellow Ride da 20″. Di peso medio (sulla nostra bilancia i kg denunciati erano 2 e circa 300 i grammi), si presenta come interamente tornito e in finitura brillante.
Il suono è decisamente più scuro e morbido se paragonato al tradizionale suono cristallino di molti ride della Paiste, con un wash moderato e una buona definizione della bacchetta. Ben integrata la campana, buono il volume generale e facilmente gestibile l’uso come crash. Un piatto indicato soprattutto per chi si esprime in contestici acustici o che richiedono volumi non esagerati, dal blues al soul, dal rock indie all’R&B al pop.  

Paiste Signature Dark Energy Hats

Paiste Signature Dark Energy Hats

Abbiamo ricordato prima l’esistenza del ramo Dark della famiglia Signature: a esso appartiene la coppia di piatti da 15″ Signature Dark Energy Hats Mark I, che va a ad affiancare la preesistente coppia da 14″. Il piatto superiore (top) pesa circa 1 kg e 150 grammi, mentre quello inferiore (bottom) ben 1 kg e 900 grammi.
La superficie superiore del piatto top è tornita, con una finitura è decisamente scura (tranne che nell’area della campana), grazie agli evidenti segni delle diverse martellature subite; la superficie inferiore del piatto top presenta un’area esterna tornita e lucida, larga circa 2 pollici (5 cm), mentre il resto della superficie è grezza.
Anche il piatto bottom è tornito solo nella sua superficie esterna, con quella interna, bellissima da vedere, che reca evidenti i segni dei diversi processi di martellatura a opera di magli di calibro diverso. Il suono di questo hi hat è decisamente scuro. 

Il chick sound (ossia il suono ottenuto suonando con i piedi) è ottimo per presenza, volume e definizione, con un gradevolissimo effetto splash. Percosso con la bacchetta, questo hi hat esalta il suo suono ‘terroso’ e scuro, di volume notevole. Una coppia indicata per qualsiasi genere e stile musicale, di grandissima personalità. I due piatti da 15″ sono gli unici che non presentano numeri di serie.

I piatti Paiste sono distribuiti in Italia da Aramini Strumenti Musicali.