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Cuffie da studio: proviamo le Shure SRH1540

Le cuffie sono un argomento abbastanza ostico per una serie di fattori che in alcuni casi vengono presi decisamente troppo alla leggera, sia per quanto riguarda l'ascolto in senso stretto sia per l'utilizzo in fase di recording/mastering/mixing.

Le cuffie sono un argomento abbastanza ostico per una serie di fattori che in alcuni casi vengono presi decisamente troppo alla leggera, sia per quanto riguarda l’ascolto in senso stretto sia per l’utilizzo in fase di recording/mastering/mixing.

In molti casi oltre una certa soglia non si spende di più per le cuffie, un prezzo di circa 150 euro è un investimento decisamente buono e ti permette (come già spiegato in articoli precedenti a questo) di lavorare a buoni livelli per un periodo di tempo decisamente lungo.

Ma cosa succede quando si vuole passare oltre? Quale sarebbe la differenza sostanziale?
A fronte di queste due domande ho voluto sforare nel budget solitamente considerato per un piccolo home studio e sono quindi passato a un paio di cuffie di fascia più alta, sempre chiuse e per gli stessi utilizzi delle precedenti, nel mio caso il guitar recording.

Shure SRH1540

Considerazioni Estetiche

L’estetica per quanto concerne la scelta dei materiali costruttivi è da prima della classe, su questo non ci piove, parliamo di una cuffia con costruzione in alluminio per il dorso, fibra di carbonio per i padiglioni, driver al neodimio e alcantara per la copertura dei suddetti.

Dopo aver indossato le cuffie e regolata l’altezza dei padiglioni, si ha una sensazione di comfort veramente superiore; questa viene coadiuvata dal peso al limiti del minimale, meno di 300 grammi, che la allinea alla lode che avevo fatto alle Sennheiser HD 380 Pro, che sono però cuffie di fascia inferiore.

Su questo lato per me è promossa a pieni voti, non la senti addosso, è ben costruita e con materiali di alto profilo; se proprio devo trovare un difetto è forse la scelta dell’alcantara per coprire i driver, avrei preferito un rivestimento più simile a quello utilizzato sulle Sennheiser (foam).

Shure SRH1540

Considerazioni Tecniche

Prendiamo la scheda tecnica ufficiale della casa e vediamo un pò con che tipologia di costruzione abbiamo a che fare:

  • Tipo Trasduttore: Dinamico, magnete al neodimio
  • Dimensione del driver: 40 mm
  • Sensibilità: 99 dB SPL/mW
  • Impedenza: 46 Ω
  • Massima potenza in ingresso: 1000 mW
  • Gamma di Frequenza: 5 Hz – 25 kHz
  • Peso netto (senza cavo): 286 g
  • Lunghezza Cavo: 1.8 m
  • Tipo di Cavo: Sdoppiato, staccabile, in rame privo di ossigeno (OFC)
  • Spina: Mini-jack stereo da 3,5 mm placcato in oro

I driver da 40 mm con magneti al neodimio dovrebbero offrire un sound con basse frequenze calde e alte frequenze estese; grazie al design chiuso si ha un attenuazione del rumore, che almeno sul sito ufficiale non ho visto indicare, ma andando “a orecchio” sono leggermente più performanti delle loro sorelle minori.

Struttura leggera con forcella in lega di alluminio aeronautico e coperchio in fibra di carbonio offrono durabilità e leggerezza, inoltre il sostegno del driver in acciaio con la guida magnetica centrale aperta migliora la linearità, elimina le risonanze interne e fornisce prestazioni uniformi a tutti i volumi di ascolto.

Il cavo in rame privo di ossigeno (OFC) si presenta decisamente ben costruito e progettato per avere la massima resa e durabilità possibile: alla vista e al tatto si sente che è di qualità, inoltre il cavo sdoppiato con connettori MMCX (coassiali micro-miniaturizzati) placcati in oro permette di collegare e scollegare la cuffia in maniera sicura per riporla o sostituirla con facilità.

La confezione comprende:

  • Coppia di cuscinetti in Alcantara supplementari
  • Due cavi staccabili
  • Adattatore avvitabile da 6,3 mm placcato in oro
  • Custodia rigida con cerniera

Se devo avere da ridire su qualcosa, è sul cavo in dotazione, perchè è poco meno di due metri che secondo me è un po’ poco; per il resto viene messo a disposizione tutto il necessario e la custodia è decisamente ben fatta e robusta.

Shure SRH1540

Considerazioni Sonore

A differenza di altre prove effettuate su altre tipologie di cuffie, qui le cose si sono fatte davvero ostiche, non per via della qualità del prodotto, ma per la gestione del sistema di ascolto.
Di che stai parlando? mi direte voi….

Queste cuffie risentono spaventosamente dell’amplificatore cuffie al quale vengono collegate. Per gestirle al meglio quello integrato della scheda audio non basta più, almeno non quello della mia che è una scheda audio di medio livello.
Quindi mi ci sono volute diverse ore per capire dove fossero le differenze sostanziali da alcune sue sorelle minore dal prezzo decisamente meno importante.

Le considerazioni vengono sempre effettuate secondo lo stesso metodo: ascolto, monitoring e mixing. Tutto passato, come sempre, sull’ amplificatore cuffia dell’Arturia Audiofuse.

Sull’ascolto di brani completi ho percepito una certa profondità, senti l’ effettivo spazio tra uno strumento e l’altro, lo stacco che ti permette di percepire una chitarra più vicina rispetto a una batteria o un basso più lontano rispetto a un cantante.
Il test finale, almeno per me, lo effettuo ascoltando un brano esclusivamente su pianoforte per capire fino a che punto la cuffia riesce a essere nitida.
La filosofia del magnete al neodimio è la stessa che ho avuto sul modello più “proletario” di casa Shure, però essendo di fattura superiore, avverto un equilibrio ancora migliore e la nitidezza che mancava su alcuni range delle SRH 840, considerazione ovviamente quasi ovvia dato che parliamo di una cuffia che costa il quadruplo.

Per quanto riguarda il monitoring in fase di registrazione, ha un po’ più di attenuazione rispetto alle sorelle più piccole, ma non ho trovato questa differenza abissale, ti senti abbastanza chiuso dall’ambiente circostante, ma come detto prima, non è stata una differenza così ampia.
Sulla parte riguardante il sound in ascolto è stata estremamente chiara, forse anche per via sempre del solito Cad Audio GXL 2200 che apre abbastanza sulla zona delle medie frequenze e quindi mi da questa sensazione di “bright” quasi perenne.

Uno dei punti a favore, oltre all’essere cristallina, è quello di non suonare particolarmente forte, anzi addirittura suona meno forte rispetto alle sue sorelle minori, ma la gamma dinamica che riesce a dare è molto più ampia e si sente effettivamente la risposta naturale degli strumenti e dell’amplificatore.

Sul mixing e in grandissima parte sul mastering queste cuffie danno il meglio di sé, essendo estremamente nitide e quasi “killer” su ogni errore che viene fatto in fase di registrazione e missaggio, difficilmente potranno darvi quella sensazione  “da disco”, sono cuffie estremamente nitide e precise.
Ancora più che in fase di mixing, le userei per il mastering, sono convinto si possano ottenere risultati ottimi utilizzando questo prodotto, date queste sue prestazioni estremamente precise.

Shure SRH1540

Considerazioni Economiche

Prezzo, ahimè, non alla portata di tuttii: parliamo di una cuffia che costa quanto una scheda audio di medio livello, il prezzo attuale, a discrezione del venditore, è intorno ai 500 euro.

Qui il discorso prende una serie di biforcazioni, perché se stai spendendo così tanto per una cuffia do quasi per scontato che tu con l’audio ci lavori, altrimenti prenderesti una cuffia Hi Fi più improntata verso l’audiophile che un prodotto da studio di questo genere e probabilmente avresti più soddisfazioni.

Inoltre questa cuffia funziona bene con un convertitore di buon livello, io stesso non penso di averlo apprezzato totalmente per via del convertitore della mia scheda audio che, per quanto ben performante, non è da professionisti, e nonostante sia pilotabile da qualsivoglia device, anche cellulari, sei costretto a una Dac esterna per avere un ascolto che abbia un senso compiuto.

Un esempio di amplificatore/Dac portatile l’ho trovato proprio dalla stessa casa, sto parlando dell’SHA900 che però, costa il doppio delle cuffie e quindi si rafforza il mio pensiero: se sei un professionista questa spesa è giustificata e non così alta per la resa, se sei un amatore oppure non hai una strumentazione da professionista di un certo livello, penso che non sia un investimento utile.

I competitor sono sempre gli stessi, Akg, Grado, Sennheiser, Audio Technica e Sony con le loro serie che ormai sono sul mercato da anni.

Considerazioni Finali

PRO

  • Costruzione
  • Peso
  • Resa sonora

CONTRO

  • Padiglioni in alcantara (gusto personale)
  • Il cavo in dotazione un po’ corto

Maggiori informazioni sulla SRH1540 sul sito ufficiale di Shure.
Shure è un marchio distribuito da Prase Media Technologies.