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AudioFuse, scheda audio all-in-one anche per i vinili

Arturia è un nome che in pochi anni si è costruita un'ottima reputazione nel campo degli strumenti MIDI sia virtuali che reali. Infatti nel '99 nella splendida Grenoble, Frédéric Brun e Gilles Pommereuil studenti del prestigioso INPG, Grenoble Institute of Technology, nonché componenti dell'orchestra universitaria

Arturia è un nome che in pochi anni si è costruita un’ottima reputazione nel campo degli strumenti MIDI sia virtuali che reali. Infatti nel ’99 nella splendida Grenoble, Frédéric Brun e Gilles Pommereuil studenti del prestigioso INPG, Grenoble Institute of Technology, nonché componenti dell’orchestra universitaria, hanno condiviso la visione che la tecnologia poteva consentire la creazione musicale a tutti, come dimostrato dal loro primo prodotto, Storm, uno dei primi studi virtuali all-in-one, che consentiva a tutti di creare facilmente la musica, con un impegno economico minimo.

Le altre pietre miliari sono state il versatile e potente Modular V del 2003, la messa a punto della TAE® (True Analog Emulation) per passare ai prodotti hardware iniziando dall’Origin del 2009 e dall’apprezzatissima famiglia Brute di synth e batterie elettroniche per tutte le esigenze.

Chiaramente il concetto originale di studio all-in-one non poteva sussistere senza una scheda audio all’altezza della situazione e dell’autorevolezza acquisita dall’azienda… ecco quindi AudioFuse.

Arturia Audiofuse

Già all’approccio con l’imballo si comprende che non si tratta di un prodotto entry level, ma di un oggetto che vuole dare risposte di versatilità e grande qualità necessarie a chi si è stato viziato a lavorare bene con Arturia. Poi appare questo monoblocco cubico ed elegantissimo che da subito un’idea di grande consistenza e susseguente qualità e affidabilità nel tempo.

Nel pannello anteriore si notano subito gli ingressi combo affiancati da due coppie di uscite stereo (6,35mm e 3,5mm) per le cuffie A e B: troviamo semplicemente geniale questa soluzione solo pensando a quante ore si sprecano in studio per cercare quei benedetti adattatori finiti chissà dove!

Arturia Audiofuse

Il pannello posteriore è un’apoteosi di connessioni, iniziando dai due mini jack da 3,5mm con cavi adattatori per MIDI IN e MIDI OUT (in questo dispositivo lo spazio è veramente sovrano!).
Seguono due connettori RCA per I/O del segnale S/PDIF e/o word clock, un connettore che si trova raramente su schede così compatte ma che rivela la sua importanza utilizzando l’Audio Fuse in applicazioni particolari, magari unendo le forze degli studi di due musicisti e/o uno studio pro!
Immediatamente dopo ci sono le porte I/O in formato ADAT, per poter collegare fino a 8 canali @ 24/48, 4 canali @ 24/96 o soli 2 canali @ 24/192.

La fila inferiore di connessioni inizia con tre porte USB per qualsiasi dispositivo (pennetta, tastiera, ecc.) perché la porta USB principale ha un connettore USB 2.0 micro-B a 5 poli da collegare al computer tramite l’apposito cavo adattatore (in dotazione) che termina con due prese USB normali, in modo tale da fornire abbastanza corrente in caso di alimentazione dal computer stesso, a meno che non utilizziate la presa per l’alimentatore fornito in dotazione.

Arturia Audiofuse

Sopra questo connettore c’è la massa per il giradischi cui seguono i due ingressi PHONO 3 e 4 con connettori RCA, ideali per acquisire in digitale i bei vinili soggetti a graffi e polvere (o magari i dischi da 180g della nuova collana DeAgostini dedicata al Prog Rock italiano curata dal guru Guido Bellachioma).
Immediatamente sopra ci sono due jack da 6,35mm. (1/4″) sbilanciati per le connessioni di INSERT degli ingressi 1 e 2, come dice il nome stesso questi connettori servono per inserire dispositivi esterni (dinamiche, eq, ecc) nel circuito specifico di un singolo ingresso, dopo la preamplificazione.
Seguono le uscite bilanciate con jack da 6,35mm. (1/4″) per due coppie di monitor (A e B) e gli ingressi bilanciati, sempre con jack da 6,35mm., per gli ingressi linea 3 e 4

Ovviamente tanta versatilità di ingressi e uscite è gestibile tramite il pannello di controllo della scheda audio dove tutte le sezioni sono facilmente individuabili con tutti gli interruttori e indicatori di livelli che semplificano la vita anche al principiante o al professionista stressato.

Gli stessi interruttori e manopole sono riportati nel pannello superiore della scheda audio consentendo anche l’uso svincolato dal PC per l’audiofilo evoluto che può ascoltare i suoi vinili o sorgenti hi-fi (ho già menzionato il lavorone del mio amico Guido?) semplicemente mettendo su DIRECT la manopola in alto a destra!
Per l’uso creativo apprezziamo moltissimo la presenza di due linee di cuffia indipendenti, ciascuna con sorgente selezionabile fra MAIN, CUE1 e CUE2 e comode manopole per i livelli, in mezzo alle quali è ergonomicamente collocato l’interruttore per il talkback!

L’elettronica utilizzata è tutta di prima scelta assoluta garantendo grazie ai circuiti DiscretePRO® nel dominio analogico rapporti di segnale/rumore e THD di tutto rispetto e nel dominio digitale una latenza di soli 3ms, alla stregua delle migliori schede audio e da non dimenticare che i driver sono disponibili per Mac, PC, tablet e smartphone iOS e Android, aumentando ulteriormente la versatilità e la possibilità di uso!

I test che abbiamo condotti in diverse situazioni sono sempre stati molto critici, innanzitutto per i 10mA richiesti dai microfoni Earthworks, corrente non erogata da tutti i mixer e schede audio che vanno in crisi preamplificando male questi (e altri!) microfoni, ma anche per la comparazione di registrazioni effettuate direttamente con questa scheda in alternativa a schede audio affermate per la loro qualità.

Arturia Audiofuse

L'AudioFuse in nostro possesso in fase di test

Non abbiamo avuto modo di testare la funzione re-amp che sicuramente farà felici tutti i chitarristi che si dedicano alla registrazione e che hanno (al solito!) sempre almeno un ampli di scorta col quale voler confrontare il timbro della traccia appena registrata!
Ma abbiamo apprezzato il Talkback per comunicare tra regia e sala ripresa, magari per fermare un’esecuzione imprecisa o galvanizzare un giovane titubante alla sua prima sessione.

Come affermato da decine di autorevoli testimonial, è sicuramente una scheda audio versatile al di fuori della mischia e che, nonostante un prezzo non proprio basso (599€), mostra comunque un eccellente rapporto qualità/prezzo per la dotazione e le prestazioni veramente superiori.

Maggiori informazioni su AudioFuse sul sito del distributore italiano Midiware.