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L’audio recording incontra il nuovo macOs Catalina

È dai tempi di Macworld che non scrivo un articolo sul sistema operativo Apple, e proprio ricordando quei tempi mi viene alla mente quando ci fu il faticosissimo passaggio dai processori PPC a Intel, una sorta di valico che gli utenti in procinto di cambiare macchina in questi mesi sono costretti a passare. 

È dai tempi di Macworld che non scrivo un articolo sul sistema operativo Apple, e proprio ricordando quei tempi mi viene alla mente quando ci fu il faticosissimo passaggio dai processori PPC a Intel, una sorta di valico che gli utenti in procinto di cambiare macchina in questi mesi sono costretti a passare. 

Come vedremo non sarà semplice upgradare il sistema al nuovo MacOs Catalina e ne sconsiglio vivamente un aggiornamento almeno fino a metà del prossimo anno, perchè non tutte le softwarehouse hanno avuto modo di aggiornare le proprie applicazioni a causa di grossi problemi di programmazione e dei nuovi vincoli imposti da Apple per apparenti motivi di sicurezza.
L’immagine che Apple ha scelto come sfondo principale ci mostra degli scogli, ed è proprio li dove andremo a sbattere nel nostro video.

In questo video cercheremo di capire i Pro e i Contro di questo nuovo sistema operativo e trarremo delle conclusioni adeguate, vedremo come testarlo e decideremo se è un aggiornamento necessario o no al nostro computer. 

Cerchiamo prima di tutti di capire su quale Mac poterlo installare, infatti non sarà possibile installarlo su tutti i mac prodotti negli ultimi 10 anni.

  • MacBook (Inizio 2015 o successivo)
  • MacBook Air (Metà 2012 o successivo)
  • MacBook Pro (Metà 2012 o successivo)
  • Mac mini (Fine 2012 o successivo)
  • iMac (Fine 2012 o successivo)
  • iMac Pro (Tutti i Modelli)
  • Mac Pro (Fine 2013)

I MacPro 5.1 diffusissimi negli studi di registrazione possono installare tranquillamente Mojave ma solo aggiornando la scheda grafica, oppure attraverso alcuni hacking ospitare anche Catalina, ma ne sconsiglio vivamente l’uso, come spesso accade i continui aggiornamenti di OSX lo renderanno inutilizzabile presto. L’elenco delle schede grafiche lo vedremo in un altro video.

Il discorso cambia per chi acquisterà ora un nuovo Mac e sarà quindi costretto ad utilizzare questo sistema operativo ancora troppo acerbo.

macos catalina

Cosa Cambia e cosa no

Sin dall’arrivo di HiSierra e Mojave il MacOs ha implementato ossessivamente la sicurezza minando la stabilità delle applicazioni audio che fanno uso a loro volta di sistemi di protezione proprietari e quindi differenti per ogni softwarehouse.

La prima e più importante di queste implementazioni viene chiamata “notarizzazione” o “notarization” un cambiamento sostanziale per ogni tipo di “installer”, applicazione, plugin e driver. Apple ha inviato questa informazione ad ogni sviluppatore per far aggiornare i loro installer che per primi passano il vaglio del sistema e vengono autorizzati così al loro compito di installazione dei programmi.

La seconda implementazione è la “hardened runtime” è una sequenza di richieste di sicurezza  che garantiranno pieno accesso al computer per i software installati. È quindi il modo in cui gli sviluppatori  metteranno a punto dei flag nelle applicazioni che dovranno dialogare con il sistema affinché tutto sia puntualmente verificato ed autorizzato.
Se l’applicazione esce per un solo momento dai binari per qualsiasi ragione il sistema operativo la metterà fuori dai percorsi impedendogli di proseguire.

Queste due implementazioni sono strettamente collegate anche se non sembra. Ma la domanda che si fanno tutti gli utenti e soprattutto gli sviluppatori è perché Apple ha usato questo strano sistema?

Pensiamo per un attimo a cosa sia un malware e ad al fatto che sia disegnato per lanciare un codice nascosto a cui nessuno ha dato il permesso e questo codice possa aver accesso a parti vitali del computer dove ad esempio nascondiamo i nostri dati personali o bancari, o alla telecamera ecc.
Queste nuove implementazioni sono disegnate appositamente per rendere la vita difficile a questo genere di codici invasivi. 

macos catalina

La Apple è sempre stata accusata da tutti di creare sistemi operativi chiusi, difficili da manipolare e questa volta, la novità di Catalina, è essere divenuto un vero e proprio sistema operativo read only. Il sistema di formattazione utilizzato chiamato APFS viene suddiviso in due sezioni chiamate container, A e B.

Nel container A viene installato il System e i suoi dati in un sottogruppo inaccessibile e non scrivibile. In questo container sono inoltre presenti le parti iniziali di avvio Preboot, il Recovery (accessibile con Command R quando avviamo) il VM ecc.
Il  Container B invece è quello dedicato a tutto il resto. Ovviamente il container A è impossibile da sovrascrivere il che lo rende inaccessibile a qualsiasi tipo di attacco esterno e quindi danneggiamento.
Il sistema operativo racchiude queste due sezioni affinchè l’utente non sia in grado di vederle separate.

macos catalina

Le applicazioni ammesse a girare sotto Catalina sono e devono essere scritte interamente a 64bit, non sarà più possibile usare quindi alcun tipo di applicazione, plugin o altro a 32bit o addirittura librerie software utilizzate nei software a 64bit. Per fare una verifica sul nostro computer lanciamo l’applicazione gratuita Go64 che controlla e ci da un quadro generale di quale sarà compatibile con Catalina.
Anche il video e i video codec hanno subito delle variazioni. In futuro quindi non sarà più possibile utilizzare codec creati a 32bit.

Cosa introduce Catalina, quali sono le novità

Una su tutte, e forse la più desiderata, è l’opzione SideCar, ossia la possibilità ora di poter, nel caso ne avessimo uno, utilizzare un iPad di ultima generazione con iOS13 installato di trasformarlo in un secondo Monitor.
Un po’ come faceva tempo fa l’applicazione Duet Display, ma senza avvertire latenza tra i due dispositivi. Questa opzione viene dichiarata funzionante solo con i macbook Pro di ultima generazione anche se esiste al momento un comanda da terminale che ne consente l’uso anche su macbook meno recenti esclusi dalla lista.

Sidecar quindi è un sistema utile in fase di produzione, quanto nel live dove spesso è necessario avere un secondo monitor o per lavorare su un video ad esempio, o per spostare il mixer o l’istanza di un plugin nel secondo monitor.
Unica grande pecca e mancanza al momento è quella di non poter utilizzare il touch dell’Ipad per pilotare quello che vediamo sul nuovo schemo. Infatti spostandoci la finetra di mixer ci saremmo aspettati di poter controllare i fader con un singolo dito.
È possibile farlo qual’ora possedessimo la Apple Pencil che controlla il puntatore del mouse. 

Un bel sistema di integrazione potenzialmente figo ma fatto a metà. Peccato. Forse più utile a chi fa grafica e quindi trasformare iPad in una tavoletta avanzata sempre però legata a Apple Pencil.

Catalina sidecar

Altra nota dolente è l’assenza di iTunes e quindi la perdita dei nostri database di librerie, un dramma per i DJ che le importavano nei loro software di Mix. Arriva però Apple TV una sorta di Netflix che speriamo porti contenuti interessanti.
Morto iTunes si arriva così all’applicazione Music come quella presente sui dispositivi iOS, e PodCast per ascoltare i podcast. In sostanza iTunes è stato smontato, forse malamente quando invece avrebbe potuto essere integrato con Apple TV in un supersistema multimediale unico.

Viene introdotto Tempo di Utilizzo, che ora troviamo nel finder. Già presente su iOS ci permette di monitorare quali app usiamo più spesso e quindi su come utilizziamo iPad o iPhone. Su MacOs è praticamente inutile visto che monitora da quando viene aperta una App e non effettivamente quando la stiamo utilizzando, magari rimasta in background inutilizzata. Un altro buco nell’acqua?

macos catalina

Con Catalina gli sviluppatori di iOS potranno velocemente trasformare le loro App di iPad o iPhone in app per il Mac. Un sistema creato per trasportare velocemente i video games già sviluppati in iOS anche sullo store Mac che ora avrà un canale dedicato proprio ai Gamers con Apple Arcade. 

Anche in questo caso sono stati riscontrati grossi problemi di compatibilità grafica che gli sviluppatori stanno affrontando soprattutto sui software che non sono videogiochi. Poco interessante all’utente finale, questa funzione potrebbe essere un ottimo tool, ma sembra funzionare ancora a tratti. Ultima notizia di queste ore sembra che alcuni sviluppatori illustri come Netflix abbiano già abbandonato il progetto Catalyst.

Il controllo vocale di Siri è migliorato molto, anche se effettivamente vedo poche persone parlare con il computer di quante ne immagina Apple. Forse più utile su iPhone dove accedere vocalmente al sistema, magari alla guida è estremamente utile.

Find my app incrementa le possibilità di ritrovare un dispositivo rubato comunicando la posizione a tutti gli altri dispositivi.

Foto ha aggiornato il sistema di navigazione per mostrare gli scatti migliori.

Safari è più snello e veloce ed è integrato con siri, come accade su iPhone.

Mail ha aggiunto la possibilità di bloccare gli utenti e disattivare e annullare le sottoscrizioni alle mailing list commerciali.

Note integra la vista Galleria e le opzioni di collaborazione.

Guardando al finder, troviamo una nuova finestra di preferenze sistema più snella, il cestino ora chiamato Bin, non si capisce perchè era forse l’unica cosa rimasta invariata dall’epoca Jobs. (sarcasmo mode on, NdR)

macos catalina

Nella musica

Vediamo ora cosa accade per noi producers, dj e musicisti. Nel nostro campo, Apple questa volta ha fatto di tutto per creare più problemi possibili. I DJ hanno, a causa della fine di iTunes, perso tutte le librerie e la catalogazione XML che potevano importare nei software di mix, rendendo di fatto impossibile il loro lavoro con i vari Tracktor e controllers di diversa natura. Pare stiano risolvendo in questi giorni.

Per l’utenza standard sarà un dramma poter sincronizzare il proprio iPhone con iOs13 con i precedenti Mac che non possono installare Catalina, di fatto impossibilitati ora a gestire le due apparecchiature.

Per i producers, si stanno avverando parecchi incubi, il primo di tutti è l’abbandono di tantissime schede audio, non obsolete per quello che fanno, ma forzatamente obsolete perchè la maggior parte dei Driver erano scritti a 32bit o contenevano porzioni di di codice a 32Bit.
Difficilmente potremo quindi usarle a meno che le case di produzione riprogrammino i driver, cosa pressochè impossibile da farsi sui vecchi modelli di schede costringendo gli utenti ad acquistarne di nuove. La buona notizia è che i più importanti marchi come RME, Presonus, Focusrite hanno già pronti driver nuovi per poter continuare ad usare le loro schede.

Le Daw avranno grossi problemi ora come nel prossimo futuro non tanto per la forzata riscrittura a 64bit in ObjectC imposta da Apple, quanto per problemi di protezione. Infatti il nodo cruciale di tutta la diatriba è legato proprio al conflitto tra sistema e chiavi software di protezione, ma perchè?

Come spiegato prima, spesso, le protezioni di criptazione interna dei software e soprattutto dei plugin che impediscono agli hacker di krakkarli, si comportano in background esattamente come fanno i malware o i virus.
Infatti un software di protezione elabora, cripta e richiama autorizzazioni interne alla daw o al plugin senza che l’utente ne sia a conoscenza, esattamente come fa un virus. Il sistema operativo Catalina non è in grado di distinguere le due cose e quindi crasha l’applicativo.

Per poter aggirare il problema Apple costringe quindi gli sviluppatori ad allentare la guardia, rendendo di fatto krakkabili tutte le loro applicazioni, viste prive di protezioni avanzate. Non a caso tutte le app dello store Apple sono più semplici da raggirare rispetto a quelle non presenti.

L’impatto con questo scoglio, di fatto è devastante, e molti degli sviluppatori stanno cercando di capire come affrontare il problema che sembra non voler essere sindacato da Apple.
Al momento Apple sembra aver capito che la restrizione è forse più dannosa dei benefici e fino al prossimo gennaio, periodo in cui vorrà o dovrà decidere se le restrizioni vadano applicate o meno, vedremo aggiornamenti per Catalina che potrebbero non funzionare più dopo quella data.
Nelle ultime ore, mentre stavo ritoccando l’articolo, sembra che Apple stia muovendo passi in dietro.

catalina stop

Non è ancora chiaro quali siano le vere intenzioni di Apple, o se intenda mascherare, dietro un velo di sicurezza spasmodica, la vera intenzione di creare e di far creare applicazioni adatte solo al proprio store privato, come accade oggi per iOS.
Ovviamente lo scopo dell’azienda è fare profitto, ma spesso la ricerca ossessiva di questo obiettivo ha portato ad un default inevitabile. E la cosa buffa è che ad Apple è già capitato, ma stavolta manca un Jobs in grado di vedere la luce in fondo al tunnel nel quale si stanno cacciando.

Facendo una analisi approssimativa di quello che sta uscendo sul mercato, ed in particolar modo faccio riferimento al nuovo supercostoso MacPro, Apple si potrebbero trovare, grazie a Catalina, in un mercato vuoto, privo dei software audio, plugin, programmi di grafica ecc. che non appoggeranno questo sistema nei termini in cui è concepito o almeno nel breve periodo.
Di conseguenza Apple non riuscirà a vendere proprio all’utenza PRO, unica in grado di poterlo acquistare. 

Perchè dovrei acquistare un MacPro da più di 6000€ sapendo già che i software che uso per lavorare non ci saranno più o non gireranno più?
Questa è la domanda che si faranno gli utenti Pro ma soprattutto è la domanda che dovrebbe farsi Apple.
Le soluzioni possono essere diverse, ma purtroppo non sono in grado di influenzare la linea aziendale della mela iridata.

1 – visto che non è la prima volta che fanno passi indietro, potrebbero lasciare Catalina come è ora, senza troppe protezioni, con il sistema blindato, ma che consenta ad alcuni di far girare in background le protezioni. Questo è si come lasciare una porta aperta ai virus, ma almeno il system è salvo. Il Catalina che è distribuito ora infatti non è quello che “realmente” Apple vorrà introdurre da Gennaio in poi.

2 – permettere l’installazione di Mojave sulle nuove macchine, lasciando quindi agli utenti PRO una strada percorribile per l’uso delle proprie applicazioni. Mentre la diatriba tra Catalina Si/No si stemperi adeguatamente.

3 – creare un sistema di protezione proprio, come per iLok, vendibile agli sviluppatori così in grado di proteggere al meglio le proprie apps.

macos catalina

Consigli

Alla data di oggi non consiglio l’update soprattutto se si sta lavorando con il computer su cui intendiamo farlo. Se il vostro lavoro dipende dalla configurazione della macchina che avete sotto mano, NON TOCCATE NIENTE.

La curiosità è donna ma anche noi audio recorders non siamo da meno, e se proprio volessimo installarlo c’è un modo per stare tranquilli e testare tutto prima di procedere ad un update sul computer di lavoro. Per usare un hd sui cui installare il nuovo os avremo bisogno di alcune cose e seguire questa guida passo passo.

1 – acquistare un hd ssd, un case esterno thunderbolt 3 per avere una velocità di accesso simile a quella dell’hd interno o anche un case usb3 sarà più lento ma utile. Nel mio caso ho usato un case USBc  con cavo USBc da connettere al macbook pro 2019.

2 – Aprire l’applicazione Disk Utility o Utility Disco che si trova nella cartella applicazioni-utilities.

3 – Selezionare l’hd appena collegato e formattarlo con il formato APFS, nessun altro formato sarà utile al nostro scopo e mettere il Mac in condizioni di avviarsi esternamente dobbiamo configurare il sistema di protezione.

Seguiamo questo video passo passo per poter fare i nostri test.

Spero vi sia stato utile, condividete il video, non dimenticate di iscrivervi al mio canale youtube i seguirmi su MusicOff per aggiornamenti settimanali sull’audio recording e lezioni gratis.