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Dynaudio LYD Monitors

La scorsa settimana si è svolto il Summer Namm a Nashville, una fiera che nel tempo si è delineata sempre più come fiera nazionale che internazionale quale il Namm invernale di Los Angeles; ebbi il piacere di partecipare a due Summer Namm nella swingin' Chicago nel 1987 e nell'afosissima Atlanta del 1988, la città

La scorsa settimana si è svolto il Summer Namm a Nashville, una fiera che nel tempo si è delineata sempre più come fiera nazionale che internazionale quale il Namm invernale di Los Angeles; ebbi il piacere di partecipare a due Summer Namm nella swingin’ Chicago nel 1987 e nell’afosissima Atlanta del 1988, la città che poi avrebbe ospitato le olimpiadi, e già allora c’era questo sentore, con meno partecipanti non statunitensi (l’invasione dei cinesi era ancora lontana ed il buon Uli costruiva ottimi ed affidabili prodotti in Germania, con un’estetica piuttosto spartana).
Negli anni ’90 la sede del Summer Namm fu fissata a Nashville universalmente conosciuta come il tempio della musica country tanto da essere definita “Music City U.S.A.”, e da essere eletta la capitale dell’industria musicale statunitense, certamente la più importante al mondo. Con questi presupposti è ovvio che la maggior parte delle novità ovviamente riguardino gli strumenti musicali, in particolare quelli dei produttori nazionali, incluse liuterie e piccole aziende da garage.

Dynaudio LYD Monitors

Tuttavia, sono state presentate in anteprima alcune novità per il nuovo continente come la recente serie di monitor Dynaudio LYD, che già hanno riscosso un notevole interesse nelle fiere europee e che sono già disponibili per il mercato italiano, grazie alla dinamicità di Antonello Saviozzi di Audio Distribution Group. La serie LYD è la degna erede della storica serie BM, della quale restano in produzione solo BM6A e BM15A; questa serie era entrata in produzione negli anni ’90 ed ha riscosso da subito un grande successo in particolare con il modello BM5A del quale si era arrivati alla 3a generazione ed è tuttora usato in moltissimi studi.
La serie LYD ne ricalca innanzitutto l’allineamento verticale fra woofer e tweeter ma il cabinet è stato rivisitato in modo accattivante, con una forma ovalizzata intorno al woofer e svasata verso l’alto ed il basso. 
La differenza principale fra i tre modelli è data dal woofer che è di 8″ nella LYD8, 7″ nella LYD7 e 5″ nella LYD5; un plauso per le sigle chiare che sono rare nel nostro settore! In tutti i casi utilizza una bobina in alluminio a bassa massa per ottenere un’ottima risposta ai transienti ed il cono è plasmato con un polimero in silicato di magnesio.

Dynaudio LYD Monitors

Importante anche il tweeter, in comune nei tre modelli seppur con elettroniche differenti per il corretto bilanciamento con l’energia sonora del woofer, che è un modello nuovissimo in stoffa rivestita, così come sono comuni i controlli Power (ON/OFF) Standby (ON/AUTO) e Sensitivity (+6/0/-6dB) ed, ovviamente, gli ingressi bilanciato XLR e sbilanciato
Altra cosa in comune nei tre modelli è il DSP, derivato dall’immensa esperienza fatta con la  serie top AIR, per controllare Bass Extension (per estendere o tagliare di 10Hz la risposta in frequenza) Sound Balance (per avere un bilanciamento Bright/Neutral/Dark, secondo come suona la nostra regia) e Position (una distanza inferiore ai 50cm dalla parete influenza il comportamento delle basse).

Dynaudio LYD Monitors

La LYD5 ha due amplificatori in classe D da 50W per sezione, ottenendo 106dB di SPL MAX ed una notevole linearità fino a 62Hz in aria libera, segno di una grande cura progettuale, nonostante la sua compattezza. La LYD7 utilizza la stessa amplificazione ma arriva a 109dB di SPL MAX e scende fino a 55Hz. Nella LYD8 l’amplificazione per il woofer sale ad 80W per una SPL MAX di 112dB e linearità fino a 55Hz.

Sicuramente vale la pena fare un salto al vostro negozio di fiducia per fare un ascolto approfondito e, magari, chiederle in prova per un ascolto nella vostra regia!