Il punto di partenza è semplice: oggi ci si aspetta una perfezione tecnica millimetrica, ma le performance – parliamoci chiaro – non sono sempre al top.
La qualità e la preparazione tecnica dei cantanti non è sempre la stessa, e la convinzione che l’editing possa sistemare tutto è illusoria. Ma è proprio per questo che diventa fondamentale saper editare bene, per contenere le eventuali problematiche date sia dal fattore umano che dall’ambiente in cui è avvenuto il recording (senza contare la qualità dello stesso).
Per mostrare al meglio questo processo ho scelto una voce “normale”, registrata in condizioni reali, non in un booth da sogno ma in una stanza trattata solo con un reflection filter. Perché è lì che spesso si trova a lavorare la maggior parte delle persone, amatori ma a volte anche professionisti.
Il primo passo? Pulizia. Io uso iZotope RX De-verb per eliminare le riflessioni ambientali residue. È uno strumento che consiglio a chi registra in casa, dove anche un buon filtro non basta.
Poi si passa al lavoro manuale: taglio i silenzi tra le frasi, pulisco i respiri inutili e soprattutto, valuto tutto nel contesto della canzone. Alcuni respiri vanno tenuti, altri no: dipende sempre da come suonano nel mix.
Dopo la fase di pulizia e un primo assestamento dinamico con una vocal chain leggera, si entra nel vivo: editing del timing e intonazione.
Cerco di fare il timing manualmente prima di passare a Melodyne, perché il suo algoritmo di time stretch non è sempre il più musicale. L’intonazione invece sì, va sistemata con quello, ma con criterio: taglio l’inizio e la fine di ogni nota, centro il pitch senza rendere tutto robotico, e mantengo quel minimo di movimento che rende la voce viva.
L’obiettivo è avere un risultato perfettamente intonato ma naturale, adatto al brano pop di riferimento, senza glitch da autotune troppo spinto. In certi casi, comunque, un po’ di effetto metallico non è un difetto, è parte del sound moderno.
Per ottenere un risultato al massimo delle possibilità ciò che fa la differenza è questo: una buona performance e un editing meticoloso. Il resto – plugin, outboard, microfoni – sono solo strumenti. Nessuna macchina farà miracoli.
Vi invito a provare i passaggi che ho mostrato nel video: sono una base solida per ottenere un editing credibile e pronto per il mix, che rispetti la voce originale ma la porti al livello che oggi viene richiesto.
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