Al giorno d’oggi registrare un brano o addirittura un disco in piccoli studi oppure nelle proprie mura di casa non è cosa che suscita ilarità come poteva succedere un tempo.
Visti i progressi tecnologici, le miniaturizzazioni, la disponibilità di conoscenza a portata di click e, soprattutto, la grande diminuzione dei costi parallelo all’innalzamento della qualità di prodotti entry o medium level, ai nostri giorni realizzare una registrazione casalinga convincente è tutt’altro che un sogno, ma, come direbbe qualcuno, una solida realtà.
Pur tuttavia, questo non significa che dal poter fare qualcosa venga fuori qualcosa di buono… anzi! Lo vediamo spesso in tante produzioni amatoriali (ma anche qualcuna “pro”… NdR), come spesso tutto sia fatto più o meno a caso, “a orecchio”, oppure affidandosi esclusivamente ai preset preimpostati dei plugin.
Sebbene “smanettare” sia sempre una cosa buona e giusta (e tante cose si imparano anche così), avere delle solide basi di ingegneria del suono e conoscere un po’ di “trucchi”, soprattutto quelli applicabili in un contesto fuori da i grandi studi di registrazione, è assolutamente consigliabile, anzi, è necessario!
Ecco quindi venirci in aiuto un ottimo libro pubblicato da Volontè&Co., intitolato Recording Secrets, a cura di Mike Senior, che come sottotitolo riporta non a caso “I segreti della registrazione per gli home studio e i piccoli studi“.
Siccome in questo campo l’esperienza umana conta moltissimo, vediamo innanzittutto…
Chi è Mike Senior?
Come intuibile, stiamo parlando di un tecnico del suono professionista, che ha lavorato con moltissimi artisti e band tra cui Wet Wet Wet, The Charlatans, Reef, Therapy e Nigel Kennedy.
In tanti anni di lavoro ad alto livello si è specializzato nel riadattare le tecniche dei produttori più famosi della storia in modo che possano essere utilizzate anche da chi lavora con un budget limitato (cosa che nel mondo discografico accade anche in casi insospettabili oramai… NdR).
Oltre alla sua attività di fonico, Senior scrive per la prestigiosa rivista Sound on Sound (nelle rubriche Mix Rescue, Session Notes e Mix Review) ed in passato è già stato autore di un volume simile a quello che sfogliamo oggi, ovvero Mixing Secrets for the Small Studio (Focal Press).
Vediamo quindi cosa ci offre la versione “aggiornata” del suo lavoro editoriale…
I segreti del recording, svelati!
Chiaramente, il titolo è da intendersi come evocativo, perché per chi conosce il mestiere questi “segreti” sono tutti già svelati.
Pur tuttavia, non è detto che anche a un esperto non sia utile leggere le pagine di questo libro, visto che viene comunque condensata un’esperienza personale e un metodo di lavoro che è frutto di una sintesi e “riarrangiamento” (per esprimerci in termini musicali) che potrebbe riservare sorprese!
Prima di tutto, come abbiamo oramai capito, si tratta di poter registrare bene a basso budget. Cosa che, diciamolo, probabilmente accomuna la maggioranza di chi sta leggendo questo articolo.
Recording Secrets si pone come un vero e proprio corso di formazione, basato sull’esperienza di Mike Senior su più di duecento produzioni di spicco.
Si tratta di un manuale molto pratico, che attraverso esercitazioni mirate porta il lettore/studente ad applicare da subito i concetti esposti. Si parte dai fondamentali per poi andare ad approfondire alcuni concetti più in profondità, ma sempre mettendo alla prova orecchio e sensibilità personale.
Le spiegazioni sono semplici, proprio perché devono permettere di ottenere risultati anche a chi non è un professionista e non ha studiato in una scuola per diventare tale. Anche perché, le applicazioni danno buoni risultati quando viene compreso perfettamente il concetto teorico alla loro base, altrimenti diventa solo un “copia/incolla” che non giova a nessuno.
Iniziando con la lettura si prende confidenza con quelle che sono le sorgenti della nostra ripresa (strumenti musicali, voci e altre apparecchiatura) con una dovuta parentesi sulle connessioni e funzionmi principali di ciò che andremo ad usare (mixer,. etc…).
Si passa poi ad approfondire le basi delle tecniche di ripresa microfonica, che chiaramente sono il primo step, perché se non si sa dove mettere un microfono e quale microfono usare, si riuscirà a fare ben poco…
Chiaramente, anche in questo contesto si cerca di consigliare al meglio per evitare i classici errori da principiante, quelli che in maggiore misura compromettono le produzioni a basso costo.
E poi attenzione, come ci dirà Mike, “non è detto che il mic che suona meglio sia il migliore” in un determinato contesto…
Sulla stessa scia, ovvero cercare di avvicinarsi ai “pro” con i mezzi a disposizione, vengono passate in rassegna tutte le tecniche di manipolazione del suono, evitando maneggiamenti improvvisati e mirando invece a mettere in luce quali sono le possibilità creative, le alternative più ingegnose e, ultimo ma non per ultimo, qualche “trick” di psicoacustica che non fa mai male.
Una delle parti che susciterà sicuramente maggiore interesse nei lettori sarà sicuramente quella relativa a come spendere i propri soldi.
Sembrerà un lato piuttosto venale, ma di certo non è secondario, perché spendere male vuol dire avere poi i mezzi sbagliati per raggiungere un fine.
Amministrare il budget è importante nelle grandi produzioni, ma è vitale nel mondo low budget. Non comprare niente di ciò che non serve e puntare su prodotti che possono fungere da “salvavita” è la chiave di volta per il proprio home studio.
C’è poi una sezione importantissima, ovvero quella in cui il buon Mike spiega un concetto fondamentale: in un piccolo studio non sei solo il fonico, spesso sei anche il produttore!
Essere capaci di distinguere e interpretare bene questi due ruoli è di fondamentale importanza, perché ogni produzione musicale ha una sua diversa “anima” e bisogna essere capaci di valorizzarla al meglio.
A questo si lega anche il fatto di chi e cosa stai registrando: un artista singolo, una band, un ensemble di molti musicisti? Ogni situazione ha il suo metodo relativo (o più metodi) e chiaramente chi lavora a costi limitati deve spesso fare di necessità virtù a meno che non si tratti una registrazione in live session di un singolo strumento e voce. E comunque, anche in questo caso, “ci vuole manico“!
Imparare dai migliori
Insomma, questo libro di poco più di 500 pagine corredate di foto, disegni e schemi, diviso in 4 parti e 12 capitoli (più 4 appendici), è davvero l’asso nella manica di chi vuole registrare contenendo le spese, nonché di chi si vuole autoprodurre.
Condensa le migliori nozioni apprese da fonici di altissimo calibro come Steve Albini, Joe Barresi, Eddie Kramer, Geoff Emerick, Alan Parsons, Bob Rock, Al Schmitt, Tony Visconti e moltissimi altri.
Chiaro, non diventerete come uno di loro solo dopo aver letto un libro, ma questo è un perfetto “primo mattone” su cui costruire la vostra esperienza. E un giorno chissà, qualcuno potrebbe attingere proprio da voi!
Maggiori informazioni sul sito ufficiale di Volontè&Co.
Aggiungi Commento