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Trent Reznor, i social e la musica “tossica”

Intervistato da Yahoo insieme ad Atticus Ross, con cui ha realizzato la colonna sonora del nuovo film Patriots Day sull'attentato alla maratona di Boston del 2003, Trent Reznor, poliedrico artista e leader dei Nine Inch Nails, ha fatto dichiarazioni molto dure contro ciò che i social network, e in generale il modo di

Intervistato da Yahoo insieme ad Atticus Ross, con cui ha realizzato la colonna sonora del nuovo film Patriots Day sull’attentato alla maratona di Boston del 2003, Trent Reznor, poliedrico artista e leader dei Nine Inch Nails, ha fatto dichiarazioni molto dure contro ciò che i social network, e in generale il modo di vivere artisticamente “online”, hanno generato negli ultimi anni sia su chi fa musica sia su chi la ascolta.

Reznor, rispondendo alla domanda concernente il suo percorso artistico dagli inizi con i NIN ad oggi, dice che non è più la stessa persona, che oggi ha meno timori ed ha maggiore fiducia sulle sue abilità, anche se questo non risolve la sensazione “dolorosa” a volte di scrivere ed essere “nudo” davanti al mondo al rilascio di un nuovo lavoro. A questo proposito prosegue dicendo:

“Chiunque oggi può permettersi di commentare. Internet ha dato voce a tutti, anche a chi pensa che a qualcuno freghi un c**** di quello che dice o del fatto che abbia ‘ragione’. Tutto questo ha creato un ambiente tossico per gli artisti e li ha condotti verso un tipo di fare musica molto rassicurante. I musicisti cercano di compiacere coloro che muovono le tendenze musicali, quelli che dicono alle pecore che li seguono cosa deve piacergli.”

Trent Reznor, i social e la musica "tossica"

Non finisce qui, Reznor continua e mette sul piatto giudizi ancor più lapidari:

“Si crea così un circolo vizioso malato. Non vedo più un ‘Prince’ emergere, vedo tante persone creare banalità solo per piacere, come in quella m**** di ristoranti vegani. Questo crea un ambiente dove le persone sono troppo fottutamente preoccupate di quello che dice la gente. E gente che non ha mai fatto nulla nella vita pensa sia giusto parlare male di cose su cui non avrebbero nessuna autorità di giudicare.”

Insomma, secondo il grande musicista, di cui tutto si può dire ma certo non che alla sua vena artistica manchino creatività e libertà di espressione, questo continuo cercare di “piacere alla gente” non solo è di per sé inutile, ma è paradossalmente dettato a tavolino da altri, molto al di fuori di un vero pensiero critico, quindi, in buona sostanza, il senso è che “chi segue lo stupido, è stupido due volte”, soprattutto quando poi vuole anche giudicare il lavoro altrui.
Tanto per finire in bellezza, Trent il dito lo punta bello forte ed esclama in toni coloriti:

“Hai un profilo su Facebook? Non gliene frega un c**** a nessuno. Non hai realizzato un bel niente!”

Trent Reznor non è il primo che si scaglia contro certe tendenze suggerite dai media e seguite in massa dalle persone. Tempo fa anche l’amico Dave Grohl dei Foo Fighters aveva scritto parole di fuoco (diventate poi virali proprio sui social, del resto) nei confronti dei talent show televisivi e di tutto il mondo discografico che gira intorno a questo enorme show business.

Non c’è migliore occasione quindi di chiudere questo articolo riflettendo e ascoltandoli insieme in questa bella “Mantra”, tratta dal docufilm Sound City (e c’è anche Josh Homme, che certo non guasta!).

Foto di copertina di Rob Sheridan