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Apple stacca la spina a iTunes, è la fine di un’era

Scende le scale e si avvia sul viale del tramonto lo storico software di Apple, iTunes chiuderà i battenti questo autunno.

Scende le scale e si avvia sul viale del tramonto lo storico software di Apple, iTunes chiuderà i battenti questo autunno.

Apple ha annunciato durante il suo Keynote che chiuderà il software iTunes nei prossimi mesi, sostituendolo con tre programmi standalone per musica, televisione e podcast.

Attualmente l’account Instagram di iTunes rimanda ora a quello di Apple TV, mentre la pagina collega ad Apple TV. Su Facebook le cose sono andate in modo simile, visto che i contenuti sono stati spostati nella pagina di Apple TV.

L’unico account social che sembra essere sopravvissuto è quello Twitter, ma con alcuni appunti da fare: gli ultimi contenuti sono tutti dei repost dell’account @AppleTV, account indicato nella descrizione come fonte delle ultime novità in fatto di intrattenimento.

La morte del marchio iTunes segna la fine di una particolare epoca nella storia del mondo musicale ma anche di quello informatico, in oltre due decadi ci sono stati momenti altalenanti che hanno comunque fatto parlare di iTunes, come per esempio la diffusione forzata dell’album degli U2 nel 2014.

Nei primi anni 2000 questa novità da parte di Steve Jobs era qualcosa di incredibilmente innovativo, la possibilità di poter acquistare musica su uno store online sembrava quasi una follia nell’anno domini 2003.

Dovendosi poi scontrare fin da subito con il fenomeno della pirateria, la sorte non è stata delle migliori per la mela morsicata, dato che al Super Bowl del 2004 Apple tentò una pubblicità anti-pirateria in collaborazione con Pepsi, che conteneva una cover dei Green Day del brano “I Fought the Law”.

L’annuncio comprendeva ragazzini che apparentemente erano stati processati per aver scaricato musica illegalmente, il tutto per pubblicizzare che Apple e Pepsi avrebbero distribuito gratuitamente 100 milioni di brani su iTunes tramite un redeem code messo su alcune bottiglie della nota bevanda..

Peccato che le bottiglie di Pepsi contenenti i codici di riscatto delle canzoni non erano così diffuse come speravano i clienti, infatti ci furono solo 5 dei 100 milioni codici attivati per il riscatto dei brani, non proprio il migliore dei risultati.

Non sempre la sua storia è stata lastricata di successi, dal lancio di Ping nel 2010 che non ha avuto nessun riscontro positivo dalla sua utenza, che secondo Apple, avrebbe dovuto, rendere l’esperienza dello sharing social della musica, una cosa molto più friendly e alla mano.

L’ultimo periodo buio è stato come detto prima, nel 2014, mezzo miliardo di fan si sono svegliati e hanno trovato un album degli U2 inspiegabilmente nella loro title library.

Tutto questo tramite “download gratuito obbligatorio”, Apple aveva consegnato il nuovo disco della rock band irlandese Songs of Innocence a tutti gli abbonati iTunes, il che dal canto loro sembrava una soluzione ottima per avere una diffusione capillare e abbastanza economica, del lavoro della band.

Molti utenti di iTunes erano meno che felici. Alcuni hanno condannato il giveaway come “peggio dello spam” e per un breve periodo, gli U2 sembravano la band più odiata in America, infatti Bono ha dovuto porgere le sue personali scuse agli utenti più o meno un mese dopo l’accaduto.

E siamo quindi giunti alla conclusione, in informatica le cose cambiano, la tecnologia si evolve e viene rimpiazzata da prodotti e servizi più innovativi, veloci e completi, e quindi giunto il momento che iTunes lasci il suo posto a qualcosa di nuovo.