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Alle radici del blues: chitarre resofoniche Recording King

Facciamo un salto indietro nel tempo, alle radici della musica nera americana, armati di bottleneck e delle chitarre resofoniche Recording King.

Facciamo un salto indietro nel tempo, alle radici della musica nera americana, armati di bottleneck e delle chitarre resofoniche Recording King.

Puntata davvero speciale e affascinante quella dei Giovedì da Tomassone di oggi, perché ascoltiamo i bellissimi suoni di tre chitarre resofoniche prodotte da Recording King, strumenti sia il legno che in metallo come da tradizione.
Si tratta di suoni senza tempo, che ci riportano ai primi chitarristi blues anche se a onor del vero le origini di questo strumento davvero hanno poco a che fare con il playing dei musicisti afroamericani. Nascono infatti dall’idea di alcuni europei, slavi per l’esattezza, emigrati negli Stati Uniti un secolo fa e pronti a cogliere l’onda generata dal successo riscosso in quel paese dai virtuosi della musica hawaiiana.

Ma quando una chitarra resofonica incontra l’uso del bottleneck, o slide che dir si voglia, noi ci troviamo automaticamente a respirare l’aria delle sponde del Mississippi, le tipiche, magiche, atmosfere della musica del diavolo.

Recording King è un’azienda che produce in Asia ma secondo propri progetti ben specifici e un buon controllo sulla qualità degli strumenti, il che difatti si vede e, soprattutto, si ascolta nei 3 modelli provati nel nostro video.
Un rapporto qualità/prezzo di quelli buoni, quindi, in un settore di nicchia che spesso è anche poco avvicinabile per via dei costi alti di marchi più blasonati. 

Bando alle ciance quindi, ascoltiamole subito in azione grazie alla mani di Stefano Tavernese, che di questo tipo di chitarre è un grande appassionato e abile utilizzatore, e alle sempre ottime spiegazioni di Davide Tomassone.
Per provarle, come sempre, trovate questi strumenti nei due negozi Tomassone a Bologna e a Roma.