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giuseppe zoccali

Un disco dalle radici calabresi, tra marinai, diavoli e santi

Giuseppe Zoccali celebra le sue radici in un album in cui ogni parola si lega a un ricordo, lontano o addirittura molto antico, ma che ancora scalda il suo sangue calabrese.

In questa seconda opera, dal titolo ‘Na vota sula, l’artista calabrese canta di marinai e delle loro fatiche, di prefiche e dei loro lamenti, di tarante, di diavoli e santi. 
Undici episodi in cui Giuseppe Zoccali mette a nudo la sua anima.

Fondamentale per la realizzazione del disco è stato l’apporto del compositore, chitarrista Luca Francioso. Sua la produzione artistica e la co-produzione esecutiva. 
Ha inoltre arrangiato con magniloquenza gli undici brani e suonato con raffinatezza molteplici strumenti (chitarre, basso,  percussioni, scacciapensieri) creando magnifiche atmosfere  sonore. 
Registrazione, mix, mastering e impaginazione grafica portano anche la firma del Maestro. 

L’album è stato impreziosito da musicisti in grado di suonare con l’anima e non solo con le dita. 
La voce incredibile di Giovanna Lubjan capace di interpretare ogni cosa, la tecnica esplosiva ma ben calibrata del sax di Jacopo  Jacopetti, l’originalità pazzesca della chitarra di Domenico Calabrò, il tormentoso e al tempo stesso incantevole violoncello di Guido Rigatti, hanno arricchito di suoni e colori il disco.

La splendida copertina è stata ideata, creata e realizzata dall’illustratore Diego Boischio in arte N-illustrator, dove il cantastorie calabrese cammina respirando il flusso sonoro della sua terra e la sua anima oscilla tra elementi di ombra e di luce.

Giuseppe Zoccali 'na vota sula

Si parla sempre troppo poco della musica italiana legata intimamente alla storia, alle tradizioni e alle “lingue” (più che dialetti) delle nostre regioni. Ed è un peccato, perché l’Italia è pervasa di inestimabili sorgenti d’arte, di creatività, dal passato che si perde nei secoli se non addirittura nei millenni.

L’album di Giuseppe Zoccali si lega profondamente alla sua terra, ma allo stesso tempo ne sfugge innalzandosi grazie alla leggerezza dell’anima di artista.