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La passione dei Foo Fighters in Concrete and Gold

Rock sempre appassionato, ma più eterogeneo del solito per il gruppo guidato da Dave Grohl. Il "tempo indeterminato" di pausa al quale facevano riferimento i Foo Fighters, tra interviste, annunci sui social e addirittura un video ironico appositamente girato per l'occasione, è durato semplicemente un anno, anche meno

Rock sempre appassionato, ma più eterogeneo del solito per il gruppo guidato da Dave Grohl. Il “tempo indeterminato” di pausa al quale facevano riferimento i Foo Fighters, tra interviste, annunci sui social e addirittura un video ironico appositamente girato per l’occasione, è durato semplicemente un anno, anche meno.

La diversificazione dei brani è frutto senz’altro della produzione di Greg Kurstin (Adele, Pink, Sia e non solo): “Il nostro rumore e il cervello raffinato di Greg con tutti i suoi arrangiamenti sofisticati” dichiara Dave Grohl a proposito di tale incontro, avvenuto qualche mese dopo che lo stesso leader del gruppo aveva ascoltato in macchina “Again & Again” dei The Bird & The Bee, duo di Kurstin.

Il primo minuto e mezzo di “T-Shirt” è un concentrato delle varie idee musicali del nuovo album, compresi i richiami ovvi al suono tipico del gruppo. “Run” è il singolo lanciato a sorpresa a giugno e con tanto di video con i componenti del gruppo in versione “invecchiata”.
Anche il video dell’altro singolo, “The Sky Is A Neighborhood”, è particolare, molto curato e va oltre il brano medesimo.

La passione dei Foo Fighters in Concrete and Gold

Ma ad emergere nell’album è il fatto che il gruppo rimane sugli alti livelli rock ai quali ci ha abituato e allo stesso tempo si lascia guidare dal nuovo produttore, come si comprende ad esempio con “Happy Ever After (Zero Hour)”, un delicato pezzo folk-rock con cori di beatlesiana memoria, o con la title-track in conclusione, dove gli echi floydiani vengono trasmessi e soprattutto suonati in una versione più dura.

Tante aperture corali e tanto amore immutato per il proprio suono. Ma anche tanta voglia di ospitare influenze diverse di un certo gusto rock degli anni ’60 e ’70, che si possono riassumere con le parole di Grohl, il quale definisce l’album come “la versione dei Motorhead di Sgt. Pepper’s o qualcosa del genere, per intenderci“.

E uno dei protagonisti del Sgt. Pepper’s di cinquant’anni fa è inoltre presente anche nell’album, in particolare in “Sunday Rain”: nel brano infatti Paul McCartney suona addirittura la batteria e Taylor Hawkins passa alla voce.

La passione dei Foo Fighters in Concrete and Gold

Se non si sono fermati dinanzi alla possibilità di regalare ai fan l’EP Saint Cecilia tramite il web, se la gamba che Dave Grohl si è rotto durante un concerto in Svezia ha trasformato i live del gruppo in uno show con lo stesso frontman seduto su un trono di chitarre e se hanno girato gli Stati Uniti in lungo e in largo per registrare il precedente Sonic Highways, era già difficile parlare di pause per il gruppo.

Perché di fatto è difficile fermare questa passione dei Foo Fighters autentica e “a tempo indeterminato” per il rock, per come loro stessi lo intendono e per come continuano egregiamente a suonarlo.

di Leonardo Follieri