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La leggenda di Lead Belly

Mooringsport, Louisiana: in una delle tante piantagioni di cotone, nel profondo sud degli States, nasce Huddie William Leadbetter.

Suo padre, Wes Leadbetter e sua madre Sallie Brown (entrambi lavoratori nei campi) si sposeranno l’anno successivo. Quando Huddie ha cinque anni, i Leadbetter si trasferiscoo in Texas, a Leigh, non distante dal confine con la Louisiana.
Quasi subito mostra interesse alla musica e, appena è in grado di suonare la chitarra, comincia a esibirsi. Non ha ancora 18 anni e già lavora assiduamente nei locali “a luci rosse” di Shreveport, Louisiana. Si fa chiamare Lead Belly.

Spirito focoso e carattere violento, Hudie finisce ben presto nei guai. Nel 1915 viene arrestato per possesso illegale di arma da fuoco e per essere membro di una baby gang. Riesce a fuggire di prigione, trova miracolosamente lavoro ma rimane incastrato una seconda volta.
Nel 1918, a seguito di un pesante alterco a causa di una donna, uccide un suo lontano parente, un certo Will Stafford. Catturato, finisce nella prigione di Sugar Land, in Texas. Solo 7 anni dopo, grazie alla buona condotta e a una mossa geniale (manda una delle sue canzoni, con richiesta di grazia al Governatore del Texas) ottiene la libertà sulla parola.

Nel 1930, è di nuovo nei guai con la giustizia: tentato omicidio. Incarcerato alla Angola State Prison della Louisiana, Huddie viene “scoperto” dal famoso etnomusicologo John Lomax e dal figlio Alan. Incantati dal talento di Leadbetter, i Lomax registrano un centinaio di canzoni che finiscono negli archivi della Biblioteca del Congresso Americano a Washington.

Fanno ancora di più: chiedono di firmare una petizione per liberare Lead Belly. Lo fanno, incidendo l’appello sul lato B di uno dei suoi dischi. Il lato A conteneva uno dei suoi pezzi più famosi: “Goodnight Irene“.