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Addio Jim Capaldi

Londra: in una stanza della clinica di Harley Street, assistito dalla moglie brasiliana Aninha e dalle figlie Tabitha e Tallulha, muore Jim Capaldi.

Batterista della rock band Traffic, autore di parecchi successi del gruppo di Birmingham nonché anche amico e collaboratore di Bob Marley ai tempi di “Catch A Fire”.

Malato da tempo di cancro allo stomaco, Capaldi aveva 60 anni. Poche ore dopo la morte, Steve Winwood (mente e anima dei Traffic) rilascia questa dichiarazione: “Io ho perduto l’amico di una vita e il mondo è stato privato di un grande poeta, autore e musicista. Sono orgoglioso di essere stato suo partner artistico e di aver scritto insieme a Jim tanti brani dei Traffic“.

È stato uno dei compositori più brillanti e prolifici della sua generazione“, ha commentato il suo vecchio amico e personal manager John Taylor.

Figlio di immigrati italiani, Jim Capaldi sin da ragazzino coltiva la passione per la musica: prima il pianoforte, poi la batteria. Ma con in mente, sempre, l’idea di scrivere canzoni. Prima di incontrare Winwood al Elbow Room di Birmingham e di formare, con lui, Chris Wood e Dave Mason i Traffic, Capaldi aveva spesso al suo fianco un chitarrista d’eccezione: Jimi Hendrix.

Il 21 gennaio del 2007, alla Roundhouse di Camden Town a Londra, un gruppo di rockstar si riunisce per un tributo a Jim Capaldi: intitolata “Dear Mr. Fantasy”, come uno dei brani più celebri dei Traffic, la serata vede la partecipazione di Steve Winwood, Cat Stevens, Pete Townshend, Paul Weller.



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