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Eddie Cochran e la fatale Albione

Pochi minuti prima della mezzanotte, sulla A4, la Great West Road, nei pressi di Chippenham (nella contea dello Wiltshire, in Inghilterra) un taxi Ford Consul sbanda paurosamente prima si schiantarsi contro un palo della luce.

L’autista, George Martin (19 anni), resta illeso perché ha le cinture di sicurezza allacciate. Va meno bene ai suoi giovani clienti, due ragazzi e una ragazza. Tutti e tre americani, due di loro (Gene Vincent e Eddie Cochran) sono star del Rock‘n’Roll che qualche ora prima hanno terminato, con uno show trionfale a Londra, un tour di 10 settimane in Gran Bretagna.

Gene Vincent, interprete di “Be Bop A Lula”, ha il collo insaccato e qualche vertebra fratturata, Sharon Sheeley (cantautrice) ha il bacino rotto. L’amore della sua vita, Eddie Cochran, è stato invece catapultato dal sedile posteriore, ha spaccato il parabrezza con la testa e versa in gravissime condizioni.

Sul luogo giunge subito un’auto della polizia: l’agente David Harmen, chitarrista per hobby, recupera la Gretsch semiacustica di Cochran e la porta alla stazione di polizia dove, per due settimane, (prima di restituirla ai famigliari) si diverte a pizzicarla.
Cochran, intanto, viene trasportato d’urgenza al vicino ospedale di Bath dove, 16 ore dopo, muore senza aver ripreso conoscenza.

Nato nel Minnesota, il 3 ottobre del 1938, Raymond Edward “Eddie” Cochran non ha ancora 22 anni. Il suo chitarrismo virtuoso, il suo look da macho buono, la sua musica influenzata dal sound della vecchia country music lo fanno diventare un’icona del rockabilly.

Summertime Blues” è la canzone con cui tutti amano ricordarlo.

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