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La voce isolata di Chester Bennington dei Linkin Park

La recente e tragica scomparsa di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park e voce (anzi, grido) dell'inquietudine di un'intera generazione, ha scosso violentemente non soltanto i fan della band ma tutto il panorama rock internazionale.

La tragica scomparsa di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park e voce dell’inquietudine di un’intera generazione, ha scosso violentemente non solo i fan della band ma tutto il panorama rock internazionale.

Ci è parso doveroso rendergli omaggio includendo nella nostra raccolta di naked track la voce isolata di “Breaking the Habit“, uno dei singoli del fortunato album Meteora (2003), nonchè suo pezzo preferito in tutta la discografia della band e che interpretava con grande intensità e talento, pur non essendone autore, per la profonda vicinanza con il suo stato personale.

La morte di Bennington ha dei contorni tragici anche per il surreale “tempismo”, nonostante si fosse a conoscenza della sua forma acuta di depressione. Lo avevamo visto al funerale dell’amico e collega Chris Cornell, durante il quale aveva anche cantato una toccante “Hallelujah” di Leonard Cohen.
Parliamo di appena due mesi fa e la coincidenza beffarda, forse non casuale, è che la morte di Bennington, il suo sucidio, sia avvenuto proprio nel giorno del compleanno dell’amico scomparso.

Ma, al di là di queste coincidenze, fortuite o meno che siano, e anche al di là del valore artistico di questo musicista, non ci dimentichiamo che lascia orfani ben 6 figli. A loro non possiamo che mandare un nostro abbraccio virtuale e la speranza che nel futuro almeno la voce del padre e le sue opere musicali siano loro di conforto nella crescita, anche se come immaginiamo, questo è complicato e certamente non curativo del male che si è abbattuto su tutta la famiglia.

Ancora una star sceglie di rinunciare a vivere, forse è il momento di porsi qualche domanda in più e di fare qualche indagine più accurata su questi tristi fatti di cronaca, in cui potrebbero esserci cause personali profonde, ma anche dell’altro…