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L’Orchestra di Piazza Vittorio trionfa ai David di Donatello

È arrivata grazie al film "Il Flauto Magico di Piazza Vittorio" l'affermazione nella categoria Miglior Musicista di uno dei collettivi musicali più interessanti degli ultimi anni.

La serata di ieri ha assegnato i premi David di Donatello 2020 con l’affermazione dell’Orchestra di Piazza Vittorio nella categoria Miglior Musicista.

Nell’inusuale veste “distanziata” (resa necessaria dalle norme di contenimento del Covid-19) dell’annuale cerimonia di premiazione è arrivato il successo di uno dei progetti musicali di origine italiana, ma dallo spiccato e orgoglioso spirito internazionale, più notevoli degli ultimi vent’anni.
In una rosa di candidati che comprendeva personaggi del calibro di Nicola Piovani (per “Il Traditore”) e Thom Yorke (leader dei Radiohead, per “Suspiria”) si è infine imposto il film “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio“, adattamento musicale e cinematografico dell’opera di Mozart con protagonisti otto componenti dell’orchestra, ciascuno dei quali arricchisce l’interpretazione con il proprio background culturale e musicale.

Prende così vita una resa assolutamente multiforme del classico mozartiano, nella cornice dei giardini della multietnica e ormai iconica piazza romana, che nella pellicola si animano di magia e note durante le ore notturne:

Sorta nel 2002 su iniziativa di Mario Tronco, l’orchestra si formò proprio con l’ideale sfondo di Piazza Vittorio a rappresentarne l’intento di valorizzazione di uno dei territori maggiormente multietnici della Capitale; nel tempo si sono susseguiti oltre 100 musicisti di svariata provenienza, una lunga serie di concerti in ogni parte del globo, spettacoli teatrali e iniziative dal carattere distintivo e di grande apprezzamento, non dimenticando l’omonimo film del 2006 che racconta efficacemente la genesi del progetto.

La maggiore età raggiunta in questo 2020 ci racconta di una scommessa vinta e di una storia di soddisfazioni e riconoscimenti, di cui il David è soltanto il più recente della lista: il tutto all’insegna dell’integrazione, non soltanto di carattere musicale.