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Terzine e Quartine

Molti lettori ci chiedono spesso cos'è una quartina e che differenza c'è con una terzina. Prima di rispondere, è necessario fare qualche premessa. La suddivisione metrica di una battuta si presta a molte, moltissime interpretazioni. Sta a noi, al nostro istinto, riuscire ad azzeccare una frase giusta al posto g

Molti lettori ci chiedono spesso cos’è una quartina e che differenza c’è con una terzina. Prima di rispondere, è necessario fare qualche premessa. La suddivisione metrica di una battuta si presta a molte, moltissime interpretazioni. Sta a noi, al nostro istinto, riuscire ad azzeccare una frase giusta al posto giusto. Il termine “giusto” è troppo ambiguo è vero, ma è la necessaria sintesi di un complesso discorso sul gusto musicale. Ai fini dell’improvvisazione, ognuno di noi è libero di scegliere le forme metriche, le frasi ritmiche, le sincopi che soddisfano il nostro gusto, il nostro stile. Ognuno di noi ha un gusto musicale, più o meno definito, che non è necessariamente uguale a quello di qualcun altro, ma è molto personale. Dipende dall’ambiente musicale in cui ognuno di noi è cresciuto, dalle esperienze pratiche, da ciò che ascoltiamo e da ciò che più ci piace suonare. Non esiste quindi una regola assoluta per stabilire che in tale battuta ci si debba mettere una terzina, una quartina o altro. Una volta raggiunta una buona maturità ritmica riusciremo a suonare in maniera istintiva, utilizzando, o meglio, improvvisando frasi ritmiche che spontaneamente vengono dettate dalla nostra attitudine. Prima di arrivare ad un tale livello però, bisogna assimilare le basi, creare le fondamenta sulle quali poi costruiremo il nostro stile, personalizzandolo ognuno nel modo che più gli si addice.
Utilizziamo, per questi esercizi, una battuta in 4/4. Aiutiamoci, per scandire il tempo, con un metronomo o una Drum Machine. Ogni battito o click corrisponderà ad ¼. Una battuta durerà quindi quattro battiti o click.   Ascolta l’esercizio 1 Supponiamo ora di voler suonare, per ogni quarto, una terzina. Dovremo dunque suonare tre note che abbiano complessivamente il valore di un quarto (o di un click, se preferite). La visualizzazione grafica ci aiuterà; guardiamo come è diventata la nostra battuta, adesso:   Ascolta l’esercizio 2 La difficoltà principale consiste nel suonare in maniera costante dei valori che si incasellano nella durata complessiva di un quarto (tre, in questo caso). Possiamo aiutarci, per esempio, cantando o recitando metricamente una parola che abbia tante sillabe accentate quante sono le note da suonare.
Pensate alla parola Napoli.
Nella durata di ogni click dobbiamo inserire questa parola tenendo presente che tutte le sillabe hanno la stessa durata. Napoli è composta infatti da: Nà-po-li. La prima sillaba ha inoltre un accento più forte delle altre due, ma metricamente ha lo stesso valore, cioè la stessa durata.
Proviamo ora a convertire le sillabe in note (ogni sillaba una nota). Suoneremo allora terzine (di ottavi, per l’esattezza) su un tempo di quattro quarti.
Alleniamoci prima con una nota sola (il La a vuoto in questo caso), per assimilare al meglio la suddivisione ritmica.
Per le quartine vale lo stesso discorso, solo che le note da suonare per ogni click, anziché essere tre, sono quattro. Una quartina su ogni click potremmo “cantarla” con parole di quattro sillabe che abbiano un accento forte sulla prima di esse, come Cà-tan-za-ro.
L’esempio seguente dovrebbe chiarire gli ultimi dubbi:    Ascolta l’esercizio 3 Questo comunque è solo l’inizio… esistono infatti anche gruppi di quintine, sestine, nonché gruppi di note irregolari (con valori diversi tra loro), accenti che non sono sul primo quarto e tante altre cose che scoprirete solo restando sintonizzati su Musicoooff!!! ^__^
Buon lavoro.