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Kontrol S49, testiamo il keyboard controller per tutti

Native Kontrol S49, tutti possono fare musica - Se avete le idee giuste, superate i vostri limiti tecnici

Oggi ti parlo di un prodotto che ho seguito sin dalla sua prima release, Native Kontrol S49, uno smart keyboard controller dalla grande facilità di utilizzo per chi, come me, non ha un buon rapporto con il MIDI, ma che deve conviverci, cercando di assimilarne le meccaniche di programmazione.

La necessità per chi non è principalmente un tastierista o un pianista, è quella di avere una macchina che permetta di utilizzare un banco di suoni senza dover prendere una laurea o spendere un numero troppo alto di ore prima di poterla prima programmare e utilizzare.
Native Instruments ha risolto questo mio problema, in buona parte con la prima serie di Kontrol, quasi totalmente con le loro nuove versioni, ma vediamo come.

Native Kontrol S49

Con la prima serie di Kontrol avevamo visto subito che l’azienda aveva in mente un prodotto molto pulito, senza troppi fronzoli e che avesse dei parametri di interfacciabilità molto alti: la collegavi, accendevi il software e via.
Inoltre, il primo display che avevamo, seppur in maniera molto meno avanzata di adesso, ti permetteva di avere i parametri sotto controllo senza dover andare a scrivere con un nastro adesivo sulla master keyboard il nome del parametro da controllare.

La Mk1 è stata per me una tastiera di ottimo livello e dal grande feeling, una di quelle che a stento sono riuscito a farne a meno, sia rispetto a quelle più “tastieristiche” che a tasto pesato come la Kontrol S88. Certo però non era un prodotto totalmente scevro da difetti, l’intero comparto si presentava bene ma la mancanza di un sistema di navigazione adeguato poteva rendere la user experience eccelsa; inoltre i due controlli per il pitch e la modulazione in formato touch potevano creare problemi, che io personalmente non ho avuto, ma potevano far storcere il naso a qualcun altro.

Ora Native ha fatto messo sul mercato queste due nuove versioni della sua Kontrol, S49 e S61 Mk2, rendendola una macchina pronta quasi a ogni esigenza, ingegnerizzata per i due formati che vengono utilizzati sui palchi e negli studi.

Native Kontrol S49

Considerazioni Estetiche

Le aggiunte estetiche sono relativamente poche rispetto al modello precedente, una linea decisamente lineare, molto sobria e nichilisticamente moderna.
Nessun fianchetto vintage e nessun fronzolo di sorta, personalmente la reputo una scelta di gusto ben strutturata, gli unici punti che mostrano maggiore brio sono i segnatasti con illuminazione RGB a diverse colorazioni in base alla mappatura che si sta utilizzando, inoltre anche i tasti M e S hanno illuminazioni colorate e il resto della pulsantiera è retroilluminata per permettere un utilizzo live anche in scarse condizioni di luce.

Molti dei tasti sono passati dal formato pad, quindi bianchi e gommati, a un formato più moderno e all’occhio risultano molto più gradevoli da vedere.

Considerazioni Tecniche

Per la parte prettamente hardware abbiamo una serie di controlli per la gestione dei vari preset, navigazione e controllo dei vst e della DAW; presenta come novità rispetto al modello precedente i due bei display ad alta luminosità.
La tastiera funziona perfettamente con lo standard elettrico di 5V che le USB-Bus powered possono dare, ma la presa elettrica per l’alimentazione serve a migliorare la luminosità dei display che in qualche contesto live potrebbe anche aiutare.

Altra novità sta, come ti ho già suggerito prima, nella scelta di mettere due fader fisici e non più touch per la regolazione di intonazione e modulazione, questa scelta permette di avere più feeling e una precisione maggiore.

La Kontrol ha sei modalità di utilizzo che sono richiamabili tramite i tasti fisici del controller.

  • BROWSER: permette di navigare nella sezione controlli
  • PLUG-IN: mostra sullo schermo la catena di plugin e il plugin selezionato
  • MIXER: mostra sullo schermo le tracce che possono essere controllate sulla DAW
  • SETUP: mostra a video le parti software della macchina, firmware e numero seriale, e permette di cambiare la luminosità del display
  • MIDI: accesso alla modalità MIDI che consente appunto di usare Komplete Kontrol come un normalissimo controller MIDI non comandato dal suo software specifico
  • INSTANCE: mentre si usa Komplete Kontrol come un plugin in un host, questo tasto ti permette di switchare tra la modalità Instances e la modalità MIDI
Native Kontrol S49

La tastiera è configurabile tramite un suo editor che permette di creare dei template sul quale si possono assegnare i vari controlli e per ogni template potrete scegliere quali sono i comandi a voi più consoni e utili in quel determinato contesto.

La touchstrip che trovate vicino alle due levette fisiche sulla sinistra è un comando separato che, come dice il nome, funziona ovviamente tramite il controllo del tocco, che risulta essere decisamente dinamico. Cosa molto importante è il fatto che il suo settaggio è generale, ovvero non dipenderà dal template che avete assegnato per un determinato utilizzo, quindi tenete a mente cosa volete far fare alla touchstrip.

Tra gli altri controlli abbiamo anche transpose e velocity setting, quest’ultimo serve per gestire la sensibilità della manopola (o wheel come la si vuole chiamare) con un valore standard che va da 0 a 127.

Kontrol può essere impostata per suonare interi accordi con la sola pressione di un tasto e anche arpeggi o intere scale: la selezione di opzioni è decisamente nutrita e si riesce a poter avere una vasta scelta armonica e melodica, cosa utile per chi produce in studio a qualsiasi livello e non è un tastierista di professione.
Perdendoci un’oretta o poco più con il manuale di istruzioni, si possono fare veramente tantissime cose e dal suo software si possono impostare le scale e gli accordi come meglio si vuole.

Altro punto che va trattato separatamente è il fatto di poter utilizzare l’host di Maschine, con alcune piccole variazioni per capire quali tasti corrispondano a determinate azioni.

Una dotazione tecnica degna di nota, nonostante manchino alcuni elementi hardware che molti sono abituati a trovare su altri competitor, come i pad per utilizzare le batterie ad esempio. Ma la Kontrol si difende bene mostrando una costruzione ben fatta e un’interfacciabilità di molto superiore alla norma, andrebbe fatto un discorso a parte per il MIDI mapping ma è un argomento decisamente complesso che non può avere adeguato spazio in questa sede.

Native Kontrol S49

Considerazioni di Utilizzo

Partiamo dal basso, da dove ho cominciato io, voglio descriverti un po’ il processo di utilizzo che va dall’installazione fino al primo utilizzo. L’installazione di tutto il necessario di per sé non è troppo difficile, ma va detto che su windows sarete costretti a installare il driver della master keyboard, cosa che su Mac non dovrete fare.

Fatto questo, si passa all’installazione del software Native Access, che sarebbe un software-hub che gestisce le installazioni dei vari software della casa, su questo poco da dire, utilizzabile senza problemi di sorta ma attenti alle singole installazioni, se potete fatene una per volta.

Dopo Native  Access si passa all’installazione del software di controllo della master-keyboard: effettuato il riconoscimento della tastiera, l’intero utilizzo della stessa potrà avvenire nella modalità live e quindi senza quasi utilizzare il software se non per controllare il metronomo o i volumi di uscita generali.

Fatto questo, dal tasto browser, avendo avviato il programma di controllo della Kontrol, potrete navigare tra i vari VST e cominciare a suonare, avendo settato le uscite audio e il buffer di utilizzo.
Se avete già dei VST che supportano il formato NKS, la Kontrol dovrebbe già riconoscerli senza alcuna fatica, attualmente il protocollo è riconosciuto sia da Native che da Waves per quanto riguarda i suoi strumenti virtuali; su Addictive Drums invece ho dovuto aprire il software a parte, ma il mapping è stato automatico come anche con le altre tastiere che sono state in mio possesso o quelle usate tramite appositi adattatori MIDI-USB.

Passando alle considerazioni sulla tastiera semi-pesata Fatar, posso dire che in questo caso Native con me vuole vincere facile dato, dato che venivo precedentemente dalla tastiera a tasti pesati del Kurzweil PC3-LE.
Il tasto è ben fatto e con un aftertouch preciso, risponde bene alla dinamica e risulta comodissimo anche per diverse ore di utilizzo, considerazioni direi abbastanza ovvie per chi è già un utilizzatore di questo tipo di tastiere.

L’intera trafila e annesso apprendistato delle funzioni di base e avanzate non è traumatica, il manuale di istruzioni, seppur in inglese, ti permette di capire senza troppi problemi tutte le funzionalità, soprattutto quelle inerenti al DAW-Control che viene spiegato per queste suite:

  • Maschine 2
  • Apple Logic Pro X
  • Apple GarageBand
  • Ableton Live 9
  • Steinberg Cubase Artist 8.5/9/9.5
  • Steinberg Cubase Pro 8.5/9/9.5
  • Steinberg Nuendo 7/8
Native Kontrol S49

Spulciando sul forum di Native Instruments si trova qualcuno che chiede per un’integrazione con Reaper, ma ancora non si ha nulla di ufficiale, almeno a una prima ricerca, attendiamo informazioni per l’immediato futuro, anche perché sono anche un utente di Reaper e la cosa potrebbe farmi decisamente comodo.

La Kontrol S49 Mk2 è una Master Keyboard che riesce a posizionarsi come un ibrido tra l’utilizzo in studio e quello live, riuscendo quanto possibile a mantenere un’impostazione che la renda utile in entrambi i contesti evitando di inserire elementi che potrebbero risultare di troppo o scomodi da usare.
Native riesce a risolvere tutti i problemi che avevo riscontrato col primo modello, rendendo questa tastiera un must-have ancora più appetibile con questa nuova dotazione.
Molti potranno storcere il naso sul fatto che non presenta dei pad o che in confronto a altri marchi possa sembrare non troppo fornita, ma la differenza io vedo nella programmazione e nella facilità di utilizzo è netta, oltre al pacchetto di suoni iniziale che è veramente degno di nota.

Il massimo del suo potenziale in studio lo potrà dare insieme a Maschine, ma questa sarà un’altra storia che magari tratteremo in futuro.

Considerazioni Economiche

Prezzo abbastanza altino e leggermente superiore rispetto alle altre Master Keyboard presenti sul mercato, tra le sue avversarie abbiamo comunque i soliti nomi che tutti noi abbiamo già sentito almeno una volta: Akai, Novation, Arturia.
Si presenta costruita come una master di fascia alta, i display sono una chicca di tutto rispetto e queste cose di sicuro si pagano; nonostante la mancanza di pad o di altri strumenti di controllo rispetto a qualche avversario, compensa perfettamente con la presenza dei due display.

Decisamente un passo in avanti rispetto a M-Audio, Swissonic, Alesis e Nektar, su questo non esiste discussione per quanto mi riguarda, in termini di qualità sia dell’hardware che del software.

PRO

  • Interfaccia intuitiva
  • Facile da usare
  • Display molto ben funzionanti
  • Non necessita di alimentazioni esterne se non per un aumento di luminosità

CONTRO

  • Non presenta Pad
  • In studio andrebbe accoppiata con Maschine per la produzione

Native Instruments è distribuita da Midi Music.