HomeStrumentiChitarra - Test & DemoVinteck Natural Drive, esiste l’overdrive “trasparente”?
Vinteck Natural Drive

Vinteck Natural Drive, esiste l’overdrive “trasparente”?

Quando si parla di overdrive “trasparenti” si affronta un discorso spinoso e che raramente è sempre uguale a se stesso, dato che in base all’amplificatore e allo strumento preso in esame cambiano tantissime variabili nell’equazione…

Questo tipo di pedali vengono talvolta definiti come quegli overdrive “senza carattere”… Ora, questa definizione è più un preconcetto di chi preferisce un’altra scuola di pensiero, cioé quella degli overdrive con dei suoni molto ben delineati ed estremamente caratteristici.

Oggi, invece, prendiamo in considerazione non proprio un pedale dal mucchio, ma uno che è a tutti gli effetti un progetto molto ambizioso, perchè per quanto ne possiamo dire, nel bene o nel male, creare un overdrive “naturale” o “trasparente” non è una cosa semplice in ambito progettuale.

Il Natural Drive nasce sotto il brand Vinteck ed è il primo progetto – almeno a mia memoria – di Luca Maggio.

Estetica scarna, ma adatta allo scopo

Partiamo dalla parte forse meno attraente: il pedale si presenta con una scelta grafica che può forse essere migliorabile, non ci sono problemi di lettura effettiva, si riesce a capire perfettamente come utilizzare il pedale, ma io per esempio avrei spostato il nome, anche un pochino più piccolo, e avrei inserito solo il logo Vinteck senza metterlo per intero.
Ma questo è solo il mio gusto ovviamente…

Vinteck Natural Drive

Sono idee molto più di fine tuning che di vera e propria rivoluzione, per la quasi totalità dei chitarristi è perfettamente utilizzabile, è più un vezzo estetico su cui mi sembra che altri brand puntino anche in maniera massiva (le manopole stile hifi che vanno tantissimo, oppure non inserire nemmeno i nomi dei controlli) e che potrebbero renderlo più affascinante per i musicisti odierni.

Costruzione fatta per durare

Spulciando all’interno, la costruzione ha tutto quello che ci si aspetta da un pedale di ottima fattura che è inoltre fatto per durare nel tempo, composto principalmente da due schede collegate tra di loro e senza utilizzo di SMD.
Tutto il circuito è ben incassato all’interno mantenendo gli spazi veramente al minimo sindacale, così che non ci possano essere problematiche durante eventuali trasporti o altro.

I potenziometri hanno un’escursione che “si sente” al tatto, assolutamente non fa pensare a un utilizzo di qualcosa di economico, le strutture sono in solido metallo, la plastica è usata solamente per la manopola copri-pot.

Anche per quanto riguarda i jack di IN e OUT fanno una buona resistenza, i cavi non si staccano per errore (nemmeno mettendolo sospeso, se proprio volete provarci).

La costruzione è quindi fatta per non lasciarti a piedi nel momento del bisogno, robusa e per certi versi anche leggera se contiamo che non sono stati previsti componenti leggeri in senso stretto (vedi smd).

Vinteck Natural Drive

Controlli alla portata di mano per chiunque

La composizione dei controlli è molto classica, che possiamo trovare su tantissimi pedali di qualsivoglia brand e livello, e sono suddivisi in:

Gain – Controllo del guadagno in entrata da parte del pedale

Volume – Controllo del volume in uscita dal pedale

Bass – Controllo del volume delle medio-basse frequenze

Treeble – Controllo del volume delle medio-alte frequenze

Aprendo il pedale notiamo la presenza di uno switch interno che permette di avere una compressione aggiuntiva, anche se non comprendo il motivo di metterlo all’interno e non sul frontale, molto probabilmente per motivi di spazio (o forse è un’aggiunta relativamente nascosta proprio per dare priorità al carattere “naturale” del pedale, NdR).

Non è un suono da prima mano

Ora, detto così può sembrare una pecca, ma dobbiamo mettere in chiaro che con questi tipi di overdrive sono fatte per un pubblico non entry level che sa cosa sta facendo e che sa come si comporta un amplificatore, una chitarra e quanto sono ampi i margini di manovra.

Quindi, è inutile sperare che un pedale, costoso o meno, possa suonare bene a qualsiasi regolazione, con questi pedali bisogna non solo essere attenti, ma bisogna sapere con certezza quello che si vuole fare, per una serie di motivi:

  1. Come detto prima, nessun pedale suona bene a tutte le regolazioni.
  2. Queste sono macchine precise, che eseguono quello che chiedi, se regoli un EQ senza senso, otterrai un suono senza senso.
  3. I controlli possono essere talmente certosini che potresti metterci pochi secondi per rovinare un suono che cercavi di ottenere

Da qui, possiamo partire con la descrizione di quello che possiamo ottenere da questo pedale, che si basa su due macro parti che in questo caso sono palesi quasi dopo i primi 3 minuti di prova, che sono:

  • Una quantità di gain che non supera quella del light crunch
  • Dei controlli di equalizzazione con delle campane molto precise

Il Natural Drive non è proprio un pedale plug & play, perchè la risposta è fortemente dipendente dal tipo di amplificatore utilizzato, il che può sembrare una banalità ma è una variabile da tenere non poco in considerazione.

Gli utilizzi per il quale possiamo effettivamente utilizzarlo sono i soliti tre:

  1. Saturare l’amplificatore
  2. Creare un secondo canale dal crunch leggero (soprattutto in caso di amp monocanale)
  3. Booster

Utilizzarlo come booster, francamente, mi sembra uno spreco delle potenzialità, a meno che non si voglia avere la possibilità di giocare con i tagli di equalizzazione e con un pelo di gain e di volume.
Si riesce a uscire dal mix in maniera abbastanza semplice, dato che basta muovere anche di mezzo millimetro i controlli di equalizzazione per poter ottenere il risultato desiderato, però non penserei a un acquisto con questa idea di fondo.

La creazione di un secondo canale, invece, è interessante, perchè si sovviene a quella necessità di avere un canale “edge” senza per forza andare a giocare col potenziometro dello strumento (o anche perchè alcuni ampli saturano solo a livelli di volume molto alti) che è più o meno la stessa cosa che ricreo con il Gain Over di Tefi Vintage Lab, però con un grit molto meno inglese, più morbido, per un suono american oriented.

Quello di far saturare l’amplificatore è una delle cose che gli riesce meglio, giocando in maniera sapiente non tanto con il gain, ma con il volume, che essendo estremamente lineare nella sua escursione permette di poter “imballare” amplificatori anche abbastanza ostici.

Come abbiamo detto poi durante questo articolo, in base a cosa lo colleghiamo la risposta (ovviamente) cambia, ma lo scopo del pedale è non cambiare la risposta naturale degli amplificatori e degli strumenti.
Questo in effetti avviene, ma l’amplificatore, specialmente se di stampo british, potrebbe avere qualche esuberanza troppo ampia sulle medio-alte, nulla che non si possa regolare nell’equalizzazione del pedale stesso. La stessa cosa, invece, non l’ho rilevata su amplificatori dal sound americano.

Vinteck Natural Drive

Parlando del controllo di compressione attraverso lo switch interno, schiaccia un po’ il suono finale, non è una cosa estrema, però non l’ho trovato particolarmente interessante per ovvia preferenza dell’ uso di un compressore a parte.
Ovviamente in mancanza del suddetto e se si necessita di suono con più attacco, si porta il risultato a casa, ma non è una delle soluzioni che personalmente preferisco (ma del resto sono presenti anche su altri pedali che posseggo, in primis l’ormai ben noto Gladio).

Volendo andare più affondo, vediamo quindi il comportamento dei controlli del pedale in maniera “nuda e cruda” collegando direttamente il pedale alla nostra interfaccia audio e osservando cosa ci restituisce l’analizzatore di spettro.

Partiamo dal suono pulito:

Vinteck Natural Drive

Vediamo cosa succede quando applichiamo il pedale:

Vinteck Natural Drive

Vediamo mettendo il controllo di Bass come influisce:

Vinteck Natural Drive

Qui la cosa si fa interessante, vediamo una forte inflessione delle frequenze tra i 200 Hz e i 500 Hz, in questo caso è molto ampia perchè il controllo di equalizzazione è stato portato a fine corsa, un caso di uso davvero raro ed estremo, ma che ci permette di capire come questo controllo sia molto clinico in una zona ben precisa delle medio-basse della chitarra (chiaro che non arriva alle 80 o le 50Hz, ma che senso avrebbe??).

Va però detto che è un controllo estremamente sensibile e quindi è molto facile sbagliare, creando un suono troppo gonfio di medio-basse. Si sente particolarmente anche quando andiamo a togliere volume a queste frequenze, è molto facile svuotare tutto quello spettro (in termini di volume) fino a ottenere un suono medioso, quasi da Tubescreamer se proprio devo fare dei paragoni con qualcosa.

Mettendo al minimo, il risultato sullo spettro è il seguente:

Vinteck Natural Drive

Vediamo invece per il controllo di Treble:

Vinteck Natural Drive

Qui le cose diventano paradossalmente più semplici, perché anche mantenendo il controllo a fine corsa, otteniamo che vengono portate su quelle frequenze intorno i 5kHz che rendono effettivamente il suono “sparkling”. È più chirurgico del controllo delle medio-basse e ci permette di essere meno “ligi” nella gestione del potenziometro.

Mettendo al minimo, il risultato sullo spettro è il seguente:

Vinteck Natural Drive

Infine vediamo il controllo di Gain tenuto a minimo e massimo cosa fa.
Vediamo con il gain al minimo:

Vinteck Natural Drive

E qui con il Gain al massimo:

Vinteck Natural Drive

Penso sia abbastanza evidente che il concetto di Natural Drive sia effettivamente rispettato senza colpo ferire, perché tenendo il pedale al massimo della sua corsa di Gain, il pedale porta su in maniera lineare tutto lo spettro di frequenze dello strumento, senza particolari picchi.

Conclusioni finali

Alla fine dei giochi, penso sia abbastanza palese affermare che dalle analisi le promesse del Natural Drive sono mantenute, nasce per un utilizzo che per molti potrebbe risultare banale o comunque quasi ovvio, ma estremamente complicato anche per via delle problematiche che questi tipi di pedali portano con sé, cioé il fatto di essere dipendenti dai loro colleghi (altri pedali, amplificatori, strumenti e pickup), il che può essere ovvio per qualsiasi tipo di pedale in commercio, ma con loro ha un valore ulteriore.
Attualmente non ci sono informazioni inerenti al prezzo di vendita, ma a breve sarà inserito sul sito di Vinteck.

Promuovi la cultura e goditi contenuti esclusivi

Musicoff Patreon

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

MUSICOFF NETWORK

Musicoff Discord Community Musicoff Channel on YouTube Musicoff Channel on Twitch Musicoff Channel on Facebook Musicoff Channel on Instagram Musicoff Channel on Twitter