HomeStrumentiChitarra - Test & DemoProviamo gli amplificatori per chitarra virtuali Neural DSP

Proviamo gli amplificatori per chitarra virtuali Neural DSP

Ciao a tutti Musicoffili, oggi vi parlo di un nuovissimo VST dedicato alla chitarra: si tratta del Neural DSP Archetype Plini.

Ciao a tutti Musicoffili, oggi vi parlo di un nuovissimo VST dedicato alla chitarra: si tratta del Neural DSP Archetype Plini.

È un plugin sviluppato dal team di Neural DSP (con cui ho la fortuna di collaborare da un po’ di mesi) in collaborazione con Plini, uno dei più importanti chitarristi della nuova generazione, molto attivo e molto personale.
Ho scritto una mini-song per questa review cercando di sfruttare a pieno il software e sono davvero estasiato dal risultato: secondo me siamo di fronte ad uno dei migliori amp simulator del mercato.

Archetype ci offre 3 diversi amplificatori: un clean, un crunch ed un hi-gain/lead. Abbiamo la possibilità di avere due effetti in front all’ampli e cioè compressore ed overdrive. Abbiamo una sezione di EQ (grafico a 9 bande) post ampli, la sezione di cabinet simulator e due effetti alla fine della catena, cioè delay e reverb.

Per quanto riguarda il suono degli amplificatori lascio che la mini-song parli da sè: sono belli, credibili, versatili il giusto (è un plugin comunque prog-metal e rock oriented, con un’attenzione alle atmosfere come vedremo), davvero riusciti.

Il compressore funziona bene, è un 2-knobs style, quindi possiamo controllare solamente la quantità di compressione ed il gain. Il suono è molto piacevole, musicale, parte da una compressione davvero leggera per poi arrivare a uno “squash” importante a fine corsa.

L’overdrive è un classicone, può essere usato in tanti modi, ed è anch’esso credibile, abbastanza dinamico con i controlli che rispondono nel modo giusto.

L’EQ è importante, soprattutto in dominio digitale, per scolpire il suono e fare quegli interventi (a mio gusto piccoli) per far interagire meglio nel mix quel suono. È comodissimo averne uno di buonissima qualità direttamente nel plugin senza dover aprire altro: nel workflow giornaliero questa è una gran cosa.

Neural DSP Archetype Plini

La sezione di cabinet è completissima e si può usare in due modi: con le simulazioni dei microfoni offerte da Neural DSP (dove troviamo i “classiconi”), in cui si può intervenire sia sulla posizione del microfono che sulla distanza dal cono, oppure è possibile caricare i propri IR preferiti.
Questo è stra-comodo: versatilità al massimo. Possiamo utilizzare configurazione mono o pannare a nostro piacimento le due linee separate di cabinet simulation.

Anche gli effetti in post sono davvero convincenti. Il delay suona bene, ha una simulazione di saturazione a nastro che lavora bene ed è un tool da utilizzare on-board con piena soddisfazione.
Il reverb è onestamente uno dei più belli mai sentiti su un amp-simulator. Ha molte regolazioni e va da riverberi classici a moderni spaces molto ampi (style Blackhole di casa Eventide, quel genere di comportamento).

In descrizione su YouTube c’è anche un link per chi volesse scaricare gratuitamente i preset che ho utilizzato.

Neural DSP Archetype Plini

In conclusione, è un plugin favoloso, per i generi a cui si rivolge è davvero comodo e offre tantissimi suoni, tutti funzionali e credibili. Il prezzo a mio modo di vedere è assolutamente ripagato dalla quantità di features a disposizione.
Neural DSP è una azienda giovane che sta lavorando al top delle simulazioni.

A questo link c’è anche la mia review della Darkglass Suite, serie di plugin per basso incredibile (che potete ascoltare anche sulla song di Archetype, sul basso suonato da me) fatta con Simone D’Andrea e chissà che a breve non ci sia qualche altra news!