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Il nuovo Guitar Pro 7 sotto il nostro “stress test”

Guitar Pro è un programma per scrivere, trascrivere e leggere spartiti di chitarra, basso e altri strumenti a corda. Nato intorno ai primi anni del 2000 come semplice editor di intavolature per windows, ha avuto un'evoluzione notevole fino ad arrivare attualmente con la versione 7 a essere considerato il programma pi

Guitar Pro è un programma per scrivere, trascrivere e leggere spartiti di chitarra, basso e altri strumenti a corda. Nato intorno ai primi anni del 2000 come semplice editor di intavolature per windows, ha avuto un’evoluzione notevole fino ad arrivare attualmente con la versione 7 a essere considerato il programma più completo e professionale del settore.

Appena il programma si avvia viene mostrata una schermata di partenza in cui selezionare cosa si vuol fare, se aprire un file di esempio, visitare il sito ufficiale per essere sempre aggiornati, aprire un file visto recentemente o crearne uno selezionando se partire da un template oppure no.
L’impatto visivo, una volta entrati nel vivo del programma, è molto ordinato e troviamo tutte le funzioni raggruppate ai quattro lati dello schermo.

Il nuovo Guitar Pro 7 sotto il nostro "stress test"

In alto i classici menu a tendina da cui accedere a tutte le opzioni del programma e le funzioni a carattere generale come play-stop, attivare o disattivare la visualizzazione dei menu agli altri tre lati dello schermo e la modalità di visualizzazione dello spartito. Quando questo contiene più pagine è ora possibile visualizzarne più di una per volta scorrendole in senso orizzontale, come se fossero dei fogli stampati e appoggiati su un leggìo o una scrivania.

Altra novità importante è il “relative tonality” ovvero la possibilità di cambiare al volo tonalità all’intero brano come se fosse una base karaoke. Questa funzione è stata inserita a parte rispetto la trasposizione, che è rimasta come nella versione precedente e consente di selezionare cosa e quanto trasporre.

Sempre in questo menu del lato superiore dello schermo, l’unico che non si può nascondere, troviamo infine un comodo accordatore multistring per chitarra/basso e l’opzione line-in da cui selezionare il tipo di emulazione di suono da assegnare allo strumento che colleghiamo nell’input della scheda audio.
Quindi è possibile suonare, esercitarsi, improvvisare su un file di guitar pro usando direttamente la nostra chitarra. Consigliabile usare i driver ASIO ed eventualmente modificare il buffer della scheda audio per ridurre la latenza. Non è prevista, almeno per ora, la funzione per registrare le nostre performance.

Il nuovo Guitar Pro 7 sotto il nostro "stress test"

Nel menu sul lato sinistro dello schermo troviamo tutti gli strumenti per creare e modificare il contenuto semiotico dello spartito ovvero le note, la chiave, l’armatura in chiave, la dinamica, le tecniche esecutive, le sezioni del brano ecc.
Qui le novità riguardano l’introduzione del golpe, tecnica cara ai chitarristi di flamenco, e i dead slapped, che all’ascolto sembrano dei colpetti dati lateralmente con il pollice sul top della chitarra. Altra novità che ho gradito tantissimo è che il vibrato finalmente segue i bpm del brano.
Le scorciatoie da tastiera e dal tastierino numerico, che trovo comodissime per scrivere in maniera rapida, sono rimaste invariate.

Nel menu sul lato inferiore dello schermo troviamo, come nelle versioni precedenti, la visione denominata global riguardo le tracce utilizzate e i classici controlli volume, solo, mute, pan e infine equalizzazione. La possibilità di automazione è rimasta ed è stata aggiunta la possibilità di usare dei preset per l’equalizzatore che è stato anche ridisegnato graficamente in modo da essere più intuitivo.

Nel menu sul lato destro dello schermo infine troviamo l’inspector, con i controlli sulla parte audio e alcuni caratteri generali della trascrizione come il titolo del brano, l’autore, chi lo ha trascritto e altro.

Il nuovo Guitar Pro 7 sotto il nostro "stress test"

Il motore audio è stato completamente rivisitato con dei suoni molto più realistici e rendendo tutto più semplice con l’uso di numerosi preset. Si inizia con il selezionare il soundbank da associare alla traccia desiderata e la scelta è vasta tra i vari tipi di chitarre, bassi, archi, legni, synth, drum kit e altri strumenti inseriti in questa versione come la chitarra flamenco, manouche, il sitar e altri ancora.
Una volta scelto il suono di base, possiamo colorarlo ulteriormente giocando con la effect chain, in cui inserire fino a sei emulazioni di effetti o ampli. Anche qui preset già pronti, editabili e salvabili.

La nuova interfaccia grafica agli occhi è la novità più sostanziale di GP7. Tutto appare moderno, tendente al blu, con quadratoni un po’ in stile windows 10 e angoli smussati. Più semplice, nonostante siano state inserite nuove funzioni, e più rilassante per la vista.

Il nuovo Guitar Pro 7 sotto il nostro "stress test"

Formati dei file

Una volta finito il lavoro, possiamo salvare il progetto nel formato *.GP, nativo di GP7. Anche qui un’altra novità: le password!
Ebbene si, possiamo scegliere se il nostro file con estensione GP debba essere protetto con una password per essere semplicemente aperto oppure per essere modificato. Una volta impostata la password nel primo caso ci verrà richiesta all’apertura del file. Nel secondo caso invece il file verrà aperto ma gli altri menu resteranno opacizzati finché non inseriremo la password nell’apposito spazio raggiungibile dal primo menu a tendina in alto riguardo i files.

Pulizia grafica, ordine, leggerezza, semplicità d’uso, suoni realistici fanno di questa versione la migliore mai esistita. In due settimane di uso molto intenso ho avuto solo un paio di crash e ho notato un bug con l’esportazione dei file in formato .gpx che non vengono aperti su Guitar Pro 6.

La versione che abbiamo recensito è la 7.0.6 build 810. Dalla Arobas Music ci hanno segnalato che nel prossimo aggiornamento, versione 7.0.7, verrà inserita anche la traduzione in lingua italiana per usare il software in maniera ancora più semplice e intuitiva se non abbiamo dimestichezza con la lingua inglese.

In un futuro non molto lontano, restando nell’ottica dell’evoluzione e del continuo aggiornamento, chissà se potremo vedere funzioni riguardo la registrazione, la creazione di file video con l’animazione dello spartito ed eventualmente anche del testo. Per ora è un sogno, magari un giorno si chiamerà Guitar Pro 8.

Per avere informazioni sul prodotto, scaricare una versione di prova o acquistare il software consultate il sito ufficiale.

Possiamo esportare inoltre il progetto in altri formati di file diversi da *.GP che possono contenere informazioni riguardo solo l’audio, solo la grafica o entrambe:

  • GPX: Il formato di file di Guitar Pro 6, ma qui ho riscontrato un bug. Esportando un file da GP7 in formato GPX quest’ultimo non viene letto su Guitar Pro 6. Ho anche provato ad eliminare le informazioni assegnate al RSE (Realistic Sound Engine) ma non ha funzionato. Si può però risolvere in parte esportando nel formato GP5. Vengono assegnati suoni leggermente diversi ma il file si apre senza problemi.
  • GP5: Il formato di file di Guitar Pro 5.
  • XML: lo standard universale per gli spartiti. È il formato raccomandato per la condivisione di spartiti tra diversi programmi notazionali inclusi Sibelius, Finale, e altri.
  • ASCII: Formato di solo testo leggibile facilmente su vari dispositivi ma che, essendo solo testo, non può contenere elementi grafici come il pentagramma nè elementi audio. Le prime trascrizioni che ricordo dei primi anni ’90 apparse su internet erano in questo formato.
  • PDF: Formato di file che contiene tutti gli elementi grafici della trascrizioni compatibile oramai sulla maggior parte dei dispositivi, anche mobili come smartphone e tablet.
  • PNG: Formato di file esclusivamente riguardante la grafica. Se la trascrizione presenta più di una pagina, verranno creati diversi files, uno per pagina (a differenza del PDF che invece può contenere più pagine in un unico file).
  • MIDI: Il MIDI (Musical Instrument Digital Interface) è un formato ampiamente supportato da sequencer e software di notazione musicale. Comodo se volessimo elaborare la nostra trascizione su un programma esterno, una DAW, per aggiungere eventualmente tracce su cui registrare o semplicemente per far leggere e poi elaborare la nostra trascrizione a uno strumento esterno (expander, arranger, ecc). Ricordiamo che i file MIDI sono progettati per scopi di riproduzione e non contengono informazioni sull’impaginazione della partitura, sulla formattazione, ortografia delle altezze dei suoni, abbellimenti, articolazioni, ripetizioni, o tonalità ed altri elementi.
  • AUDIO: Selezionando l’esportazione in formato audio entriamo in un sottomenu da cui selezionare quale formato di file audio preferiamo crare scegliendo tra Wav, Flac, AIFF, Ogg e anche MP3. In ogni caso è possibile creare un file per ogni traccia, esportare solo la parte selezionata, tenere il metronomo attivo durante l’ascolto ed eventualmente avere un preconteggio prima che il file inizi. Selezionando MP3 abbiamo ulteriori scelte di settaggio riguardo il bitrate (variabile, costante o “average” cioè fa una media) e la normalizzazione.

Conclusioni

Personalmente uso Guitar Pro quasi tutti i giorni per avere un supporto professionale nella creazione di spartiti con esercizi per i miei allievi, trascrizioni di brani e assoli, depositi per la SIAE e articoli per Musicoff.
La continua evoluzione che ha avuto nel corso degli anni dimostra una grande voglia di crescita e di aggiornamento da parte degli sviluppatori di questo software. Siamo su un livello professionale, che non ha nulla da invidiare ad altri software magari più blasonati e conosciuti in ambito classico che però, a conti fatti, non valgono forse il costo alle volte triplicato rispetto a GP7.
E comunque sulle trascrizioni di stile moderno per strumenti a corda, chitarra elettrica e basso in primis, rimane il top.

Requisiti e piattaforme

I requisiti sono irrisori dal momento che viene richiesto un processore dual-core, 4Gb di RAM e 2Gb di spazio libero su hard disk. La risoluzione dello schermo deve essere almeno di 960 x 720 pixels e i sistemi operativi su cui possiamo installare GP7 sono Windows 7 SP1, 8 e 10 oppure Mac OS X 10.10 e successive versioni.
Esistono anche le versioni per smartphone e tablet, android (5,99€) e iOS (7,99€).

Licenza

Fornendo un indirizzo mail abbiamo la possibilità di provare gratuitamente il programma completo di tutte le sue funzionalità per un periodo limitato di trenta giorni. Possiamo provare GP7 anche senza disinstallare Guitar Pro 6 dal momento che i due programmi possono convivere sullo stesso computer.

La licenza per acquistare il programma e avere sbloccate tutte le funzionalità per un tempo illimitato costa 75€.Se invece hai già acquistato una qualsiasi versione di Guitar Pro precedente alla 7 è necessario pagare solo l’upgrade che costa 37,50€. Aggiungendo 10€ viene fornito anche un dvd contenente i files per l’installazione su Windows e Mac.
Le spese di spedizione internazionali sono incluse e la consegna avviene entro venti giorni circa. La licenza di GP7 consente l’installazione e l’uso del programma completo su cinque diversi computer oltre a comprendere un metodo gratuito per chitarra e il supporto tecnico. 

Le scuole di musica e gli insegnanti possono invece aderire al Guitar Pro Education Program, che fornisce notevoli sconti e vantaggi anche per gli studenti offrendo loro uno sconto del 50% per un uso privato. Per ulteriori informazioni su quest’ultima possibilità consultate l’apposita pagina web.

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