HomeStrumentiChitarra - Test & DemoEHX Hum Debugger, basta con il rumore dei pickup

EHX Hum Debugger, basta con il rumore dei pickup

Voglio parlarvi di questo pedalino che mi è appena arrivato tra le mani e che, a mio parere, non rientra nei pedali da avere necessariamente in pedalboard, ma di sicuro è utilissimo averlo nella propria valigetta dove di solito si raccolgono tutte le utility che ci consentono di essere preparati ad ogni evenienz

Voglio parlarvi di questo pedalino che mi è appena arrivato tra le mani e che, a mio parere, non rientra nei pedali da avere necessariamente in pedalboard, ma di sicuro è utilissimo averlo nella propria valigetta dove di solito si raccolgono tutte le utility che ci consentono di essere preparati ad ogni evenienza.

Intanto identifichiamo cos’è ma soprattutto cosa non è. L’Hum Debugger NON è un noise suppressor!

I noise suppressor funzionano infatti impostando una soglia in db (threshold) sotto la quale ammutoliscono tutto, soglia che ovviamente facciamo coincidere con la sparizione di ogni tipo di rumore di fondo senza compromettere il suono dello strumento o quanto meno compromettendolo il minimo possibile (non tutti i noise sup. sono uguali). Generalmente questi lavorano quando il chitarrista NON sta suonando (quando suona di solito il rumore di fondo dovrebbe essere coperto dal suono della chitarra, se non è così avete davvero qualche problema nel vostro setup da risolvere). Di solito questo tipo di noise gate è usato tra pre e finale di ampli highgain, ma anche da chi fa uso di pedali.

Detto questo, l’Hum Debugger NON elimina il fruscio di fondo, questo è bene capirlo prima di fare un errato acquisto, se cercate qualcosa del genere io vi consiglio prodotti di ottima qualità come Carl Martin o Isp Decimator.

Ma allora cosa fa? Semplice, elimina il tipico ronzio causato dalla corrente elettrica e captato in particolar modo da chitarre con pickup single coil, quel “zzz” fastidiosissimo che può anche arrivare ad avere un volume molto alto quando si accendono pedali distorsori ad alto livello di gain e level.

Visto che quel ronzio ha un range di frequenze ben identificabile (intorno ai 50Hz), invece di intervenire con un gate come i noise suppressor, hanno semplicemente progettato il pedale in modo che tagli via i disturbi in quella specifica frequenza, che a noi chitarristi non interessa perchè la chitarra non arriva così in basso come spettro sonoro.

Risultato: il rumore va via completamente e il suono sulla carta resta invariato.

Il pedale viene venduto ovviamente col suo alimentatore Ehx (che eroga 200mA a 7.5V AC), le dimensioni sono contenute, è true bypass e fa quello che promette, lieto fine insomma. Il funzionamento è semplicissimo, basta premere sullo switch e il rumore non c’è più. Ha due modalità, normal e strong. Ma con la normal di solito si risolve, la strong è probabilmente per casi davvero disperati (nel mio caso non ho sentito alcuna differenza).

Onestamente? Per me, il fatto che il segnale passi in circuito un pochino si sente, quindi non è trasparente al 100%, pur tuttavia andandoci abbastanza vicino, tanto da poter forse chiudere un occhio. Che poi questo sia reale o psicoacustica, lascio a voi il merito di scoprirlo personalmente. Di sicuro quando non serve, non lo terrei acceso in pedalboard solo per avere una lucetta in più.

Detto questo, sono sicuro che i più smaliziati sono già pronti sui tasti per scrivere “si fa prima, e pure meglio, ad avere una chitarra ben schermata e dei buoni alimentatori”. È verissimo! Non mi sento minimamente di negarlo e anzi lo consiglio caldamente!

Però, non sempre si può avere tutto e subito. Mettiamo il caso di avere tanti pedali con le più svariate alimentazioni, comprese quelle a 24V come alcuni Ehx. Difficilmente in commercio si trovano alimentatori in grado di supportare tutto tra le marche più note e, se ci sono, si tratta di apparecchi spesso tremendamente costosi. Quindi la soluzione ottima è quella di farsi fare un alimentatore custom con uscite galvanicamente isolate da un produttore “con le palle”, qui in Italia ne abbiamo…

Tuttavia la gas è dietro l’angolo e un domani cambiando qualche pedale ecco rispuntare  alimentatori extra, ciabatte varie, etc. Inoltre, schermare la chitarra è un bene assoluto, ma non sempre riesce a risolvere le cose davvero al 100% e a meno di non avere single coil noiseless (e i maledetti puristi come me, ad esempio, non riescono a preferirli).

Infine, non si sa mai dove si va a suonare e se facessimo un sondaggio delle condizioni di impianto elettrico di molti locali italiani… apriti cielo. Per questo, trovo che comunque questo prodotto sia utile da tenere nella valigetta come, appunto, “salvavita” in quelle situazioni in cui il problema può presentarsi, fossero anche 2 o 3 all’anno o una sola: lo benedirete!

Devo precisare una cosa importante: nelle istruzioni si legge che, in caso si usino pedali, è consigliabile inserirlo a inizio catena; ovviamente l’esperienza, come sempre, è il metodo migliore di scelta e per questo motivo io l’ho messo a fine catena! Ciò perchè mettendolo all’inizio e azionando uno dei miei overdrive, il suono delle corde stoppate si “arricchiva” inspiegabilmente di un poco piacevole alone che definirei estremamente metallico, quasi robotico. Messo a fine catena, invece, è andato tutto a posto, il suono resta dunque quello di sempre.

Non so se questo è il classico caso su un milione di interazione strana tra due pedali,  ma mi sembrava giusto precisarlo. Comunque, poco male, considerato che dopo i distorsori funziona benissimo e ho notato che anche altri possessori lo usano alla stessa maniera. Questo è quanto, spero che questa recensione torni utile a qualcuno che attualmente non riesce a risolvere tale problema e necessita di una soluzione a breve termine e “plug’n’play“.