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Stefano Aria e Fetish Guitars, il mondo delle chitarre vintage italiane

Da ottobre Musicoff ospiterà una serie di miei articoli sulle chitarre bizzarre italiane degli anni '60, una volta considerate ignobili catorci da abbandonare nei cassonetti dell’immondizia, oggi ricercati pezzi da collezione in tutto il mondo.

Presentarmi è abbastanza facile: sono quel pazzo che vent’anni fa diede vita al sito fetishguitars.com

A metà degli anni ’90 Internet in Italia era ancora in uno stato pionieristico, intuite le future potenzialità ne feci la professione della mia vita e decisi di pubblicare la mia piccolissima collezione di catorci su una directory del provider con cui lavoravo.
Mi contattò Jack, un appassionato poliglotta francese, e iniziò una corrispondenza quotidiana per posta elettronica, poi gli incontri dal vivo e l’amicizia.

Fred Missisipi McDowell e la sua Crucianelli
Fred Missisipi McDowell e la sua Crucianelli

Con Internet, come funghi dopo la pioggia, spuntarono le chitarre italiane degli anni ’60 generando curiosità da parte degli appassionati in una assenza pressoché totale di fonti e informazioni attendibili: tutto quello che era ricoperto di celluloide veniva attribuito alla Eko di Oliviero Pigini, la più grande e famosa delle aziende italiane, che diventò presto sinonimo di chitarre vintage italiane.

Con Jack decidemmo subito di mettere in comune le conoscenze e monitorare i mercatini: qualche chitarra la compra lui, qualcuna io, un paio di centinaia, poi ho smesso di contarle. 

Hubert Sumlin e la sua Alvaro Bartolini con tastiera in plexiglass

Ma soprattutto iniziammo a scaricare le foto degli annunci e costituire un archivio. Soprattutto da iBazar, un mercatino di compravendita on-line che diventerà Ebay. Diventò naturale usare il neonato sito come strumento di lavoro a distanza. 

Nel 2003 registrammo finalmente un dominio di primo livello: fetishguitars.com e venne il momento del primo di tanti viaggi a Recanati alla scoperta di storie e protagonisti dell’industria musicale italiana, una delle più grandi del mondo all’epoca.

Jimmy Page E-Ros Fuselli
Jimmy Page e la Fuselli con cui fu registrata Thank You ai Morgan Sound Studios nel 1969.

Poi spuntarono i collezionisti: iniziarono a contattarci da tutto il mondo, spedendoci le foto delle loro fantastiche chitarre. Sono stati loro i veri protagonisti di questa grande opera collettiva che è stato, ed è, il sito fetishguitars. 

Oggi che fetishguitars è diventato un neologismo usato in tutto il mondo andremo a presentare qualcuno degli strumenti pazzeschi di quegli anni.

“Una chitarra è un feticcio. È per questo che la gente le adora, è per questo che le usano nelle pubblicità di moda: sono feticci. Hanno un design incredibile: voglio dire, hanno le forme di una donna, e poi sembra un attrezzo da circo [ride]. Anche quando sono glitterate e perlinate, sono comunque oggetti bellissimi da guardare.”

Bruce Springsteen, intervista di James Henke