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Tempi dispari, come usarli senza impazzire

Cari Musicoffili, ben ritrovati! Oggi vi presento un articolo fresco fresco per stimolare la vostra creatività ritmica, ma anche musicale. Parliamo di modulazioni del tempo!

Cari Musicoffili, ben ritrovati! Oggi vi presento un articolo fresco fresco per stimolare la vostra creatività ritmica, ma anche musicale. Parliamo di modulazioni del tempo!

Come si intuisce, si tratta di un articolo che tratta i Tempi Dispari. In realtà, vorrei spiegare alcune possibilità ritmiche, senza cambiare tempo pari in dispari ma cambiando solo l’accento. Di cosa parlo? Arriviamo subito al dunque.
Nell’articolo sono inclusi 6 esempi audio che vi aiuteranno nella comprensione dell’argomento. In questi audio sono comprese le basi per suonarci sopra, basi per divertirsi con qualche assolo, basi con click in 4/4 e basi con click su tempi dispari.

Nel Sample n.1 si può ascoltare un click in 4/4, il che vuol dire che conteremo fino a 4 per vedere sopraggiungere la battuta successiva. Il click è seguito dopo una battuta da un Riff in sedicesimi, quindi abbiamo 4 suoni per beat e se nella battuta contiamo 4 beat, vuol dire che avremo 16 suoni totali, con delle pause.

Tali suoni sono realizzati con il Palm Mute e con Power Chord di LA con l’aggiunta della corda più bassa, Mi, a capo manico. La tonalita generale è di La min.

Se dovessi rappresentare con la voce e con la scrittura tali suoni, mi verrebbe in mente di solfeggiarli in questo modo: TùTuTa_TùTuTa_TùTuTa_TùTuTa, dando l’accento con la voce sul primo “Tù”.
Ogni “Tu” o “Ta” rappresenta un sedicesimo. Per cui, in totale con le pause, avrò 16/16, in questo modo riempio una battuta di 4/4 perfettamente, 4 sedicesimi per beat.

Ma il bello viene adesso, poiché, al posto di accentare il primo sedicesimo, accento il secondo in questo modo: TaTùTu_TaTùTu_TaTùTu_TaTùTu.
In questo modo cambia leggermente il senso della frase o Riff ma non solo, dando l’accento in quel punto, ci viene spontaneamente da cambiare il tempo, piazzando il primo beat non più sul primo sedicesimo ma sul secondo sedicesimo.

Così avrò mantenuto la divisione ritmica del Riff di 3 suoni e una pausa (tutti di sedicesimi) e saranno cambiate le misure, che si accorceranno di un sedicesimo o si allargherà in base al piazzamento dell’accento.

Infatti, al posto di 4/4 (16/16) conteremo 17/16 se aggiungiamo e 15/16 se accorciamo, creando una struttura intricata di tempi dispari che mi porteranno ad un ascolto diverso del Riff.

Per semplificare il concetto ascoltiamo il Sample n.2, il tempo è da 4/4. C’è una battuta a vuoto per dare il tempo di inizio. Da li parte un fill di batteria che dà inizio alla figurazione ritmica con la chitarra TùTuTa. Ad un certo punto, mentre il click rimane identico, cambiano le accentature del groove di batteria.

Questa cosa darà l’impressione che il Riff di chitarra stia cambiando sia accento che divisione ritmica, in realtà, non è cosi!!! Infatti, provate a seguire con le mani il Riff di chitarra, vedrete che vi risulterà un poco difficile seguirlo con una batteria che si sposta in continuazione.

In parole povere, non cambio il riff ma cambio la batteria facendo in modo che, con le dovute accentazioni, suoni diverso. Sembrano più riff diversi. Questo serve per comporre divisioni e strutture ritmiche interessanti che diano un movimento al brano.

Provate a divertirvi con il Sample n.3 in cui c’è la base senza il Riff che dovrete eseguire. Noterete come gli accenti si siano spostati proprio di un sedicesimo, avanti o indietro.

Per chi vuole sfidare il click ho realizzato due Sample n.4 e n.5 con e senza riff e click suddiviso per tempi dispari.

Questa è la struttura in battute:

  • 4/4 x 2
  • 17/16
  • 4/4 x 4
  • 15/16
  • 17/16
  • 4/4 x 2
  • 15/16
  • 4/4 fino alla fine

Ovviamente, il totale dei sedicesimi è tale da essere inserito in una struttura tutta da 4/4. Per cui se fate operazioni di questo tipo, fate sempre quadrare la cosa. Il tutto si può realizzare anche con gli ottavi, che son più comuni, vedi i famosissimi ⅞.

Nella traccia numero 6, invece, c’è un mio piccolo assolo di esempio.
Datevi Tempo!