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Stealing Licks 3, saccheggiamo la chitarra di Paul Gilbert

Terzo articolo di Denny Bertone, insegnante della Lizard Torino, accademia musicale fondata e diretta dai musicisti professionisti Tony De Gruttola e Miky Bianco.

Per chi si fosse perso gli articoli precedenti (che invito ad andare a riprendere), il filo conduttore di questi articoli sta nel “rubare” piccole idee dalla musica che ci circonda per isolarle, contestualizzarle, espanderle e farle entrare il più possibile nel nostro playing e linguaggio.

In questo processo creativo, riprenderemo comunque concetti teorico-pratici per permetterci di implementare la tecnica di entrambe le mani.
Oggi voglio citare non un brano, bensì due, anzi forse molti di più, scomodando uno dei nomi più blasonati tra i chitarristi.
I brani sono: “Colorado Bulldog” e “Technical Difficulties” by Paul Gilbert

Se hai seguito le scorse puntate sai già che non andremo a imparare letteralmente i due brani ma vorrei farti porre l’attenzione su alcuni frammenti di essi, nei seguenti video ufficiali.

Colorado Bulldog: da 0.07 a 0.15
Technical Difficulties: da 1.02 a 1.06

Succede che, spesso, durante le sessioni di studio capiti di notare movimenti o meccanismi simili o addirittura uguali, applicati a materiali melodici (scale, arpeggi ecc…) differenti.
Questi due brani ne sono forse l’esempio più lampante.

Come puoi notare nell’immagine qui sotto, in “Colorado Bulldog” Gilbert utilizza una progressione ascendente di 6 note, sulla scala pentatonica minore di Mi, a 3 note per corda. Se non hai mai sentito parlare di queste pentatoniche un po’ particolari, non ti preoccupare, vedremo tra poco tutte le diteggiature.

La stessa progressione la possiamo ritrovare, anche in “Technical Difficulties” in più punti. La prima che hai sentito è discendente e la successiva nuovamente ascendente, sempre di 6 note, ma questa volta utilizzando la scala minore di Mi, a 3 note per corda.

Pare, quindi, abbastanza chiaro che la costante sia questa successione ascendente o discendente di 6 note. Proviamo ora a estrapolarla e studiarla tecnicamente.
Riporto per comodità tutto il discorso in tonalità di La min e, per iniziare, ti lascio qui di seguito tutti i box (completamente diteggiabili) della pentatonica a 3 note per corda (a sx) e i box delle scale minori (a dx).

Ora che conosci tutti i box delle due tipologie di scale, negli audio di seguito ti faccio sentire come potrebbe essere lavorata tecnicamente questa progressione. La eseguirò prima muovendomi verticalmente e poi orizzontalmente (suonando su una sola coppia di corde alla volta) all’interno delle figure della pentatonica e della scala di La min, andata e ritorno a 100 bpm in semicrome.

Ora, quando ciclicamente mi capita di riprendere e implementare questo materiale, mi succede poco alla volta che i miei occhi comincino a vedere sovrapposte queste due scale, notando i molti “punti comuni”, ma soprattutto quelli NON comuni.

Immediatamente mi sorge la domanda: e se volessi giocare mixando queste due scale e scegliendo io quali note utilizzare?
Le possibilità sono molte! Io te ne propongo una partendo dalla pentatonica a 3 note per corda.

Limitiamo per un attimo la nostra visualizzazione alle prima due corde e, come vedi dall’immagine qui sotto, proviamo ad eliminare una caratteristica di difficile esecuzione delle pentatoniche a 3 note per corda, cioè la mancanza di verticalità tra il Do della seconda corda al tasto 13 e il Mi alla prima corda al tasto 12.
Come vedi dall’immagine qui sotto, il Do l’ho sostituito con il Si, nota comunque presente nella scala e intervallo (seconda o nona maggiore) armonicamente interessante in ambito minore.

Otteniamo così una pentatonica ibrida e super geometrica che, potenzialmente, posso gestire anche ad alte velocità o su meccanismi molto intricati, essendo molto comoda a livello di diteggiatura.

Ecco come suona questa scala su una backing track di Lam:

Infine ti saluto con una piccola improvvisazione dove provo, semplicemente, a lavorare e mettere in pratica i concetti fin qui espressi, così da farti sentire come potrebbe essere utilizzato questo materiale al di là della mera tecnica.

Come sempre buono studio e buona musica!

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Denny Bertone è un insegnante del team di Lizard Torino, una delle sedi più attive della prestigiosa accademia italiana, fondata e diretta nel capoluogo piemontese da Tony De Gruttola e Miky Bianco.
Chitarrista, didatta, songwriter e trascrittore classe 1985. Oltre al suo lavoro per Lizard, suona con molti artisti come session man e milita in alcune band tra cui Eclysse (Pink Floyd tribute) e Magasin du cafè (World Progressive Music).
Lavora con Tucci Instruments come consulente per lo sviluppo dei loro strumenti e collabora col nostro portale e con Vibly per la redazione di articoli e video didattici.