HomeStrumentiChitarra - DidatticaQuestione di stile #1 – John Frusciante

Questione di stile #1 – John Frusciante

Benvenuti in questa mia nuova rubrica didattica per chitarristi, in cui prenderemo in esame dei brani e dei chitarristi celebri per analizzarne lo stile e tentare di ricavare qualche spunto per farlo nostro e rielaborarlo nel nostro playing.

Parliamo di uno dei più discussi chitarristi noti al grande pubblico proprio per il grande impatto musicale della band in cui milita, John Frusciante, chitarrista dei celeberrimi Red Hot Chili Peppers.

Spesso si assiste a discussioni prettamente tecniche sul valore del suo playing, e spesso si addita come un mediocre solista che ha dalla sua parte l’immagine che si è saputo creare. Altre volte si annovera tra i migliori chitarristi moderni e contemporanei.
Come al solito la verità sta nel mezzo, e l’unica cosa certa che possiamo fare è quella di guardare ai fatti, ovvero che nel bene o nel male è uno di quei chitarristi facilmente riconoscibili al primo ascolto, con un suo stile ben definito e un playing che strizza l’occhio al classico ma che riesce comunque ad essere originale.


Vorrei proporvi l’analisi di alcuni licks tratti da assolo e riffs che ritengo distintivi del suo stile, tanto per rendersi conto dei diversi approcci stilistici che il chitarrista californiano ha sperimentato durante gli anni. Il solo che sto per analizzare (video e licks 1 e 2) è probabilmente uno dei più melodici ed espressivi della sua carriera, basato su un sound di chitarra semplice ma allo stesso tempo caratteristico e su un fraseggio abbastanza rinnovato e impreziosito rispetto a quello del passato.

Questo assolo si basa soprattutto su un approccio triadico, tipico di Frusciante anche nella composizione dei riff (si pensi a “Snow”), anche se l’uso della scala pentatonica non manca. L’armonia del solo è completamente diversa da quella del resto del brano, e il susseguirsi degli accordi accompagna perfettamente la melodia del solo, che infatti ne risulta completamente connessa.

La prima frase, lick 1, si muove in maniera semplice ma di impatto sulla triade di F#m. Allo stesso modo la seconda frase, lick 2, riporta lo stesso movimento della prima adattandosi al cambio di accordi ed aggiungendo la settima minore, ovvero il E. Nell’esempio 3 analizziamo invece un classico esempio di strumming funk davvero molto interessante e di sicuro impatto. Parliamo della ritmica di “If You Have To Ask“, tratta dall’album Blood Sugar Sex Magik, del 1991.

Il lavoro del polso è fondamentale, come anche la ricerca del giusto sound e uno spiccato senso del groove. Nel lick 4 riporto una porzione dell’assolo del brano su citato, di chiara ispirazione hendrixiana. Il lick, essenzialmente basato sulla pentatonica di Dm, è molto interessante per l’incastro ritmico sincopato. Il lick 5 fa sempre parte dello stesso assolo di prima, ma stavolta ho isolato un piccolo lick che può tornare utile ogni volta che si abbia voglia di essere incisivi e prepotenti con poco.

Passiamo ora al riff iniziale di “Can’t Stop“, presente nel lick 6, molto percussivo e pieno di groove. Per suonarlo in maniera decente bisogna provare a non pensare molto a pulizia e precisione. Andiamo quindi al riff di “Snow (Hey Oh)”, nel lick 7, che propone un interessante utilizzo delle triadi. Lo sweep picking non è essenziale quanto la resistenza nella pennata alternata larga. Può valere come ottimo esercizio di coordinazione.

In conclusione possiamo dire che lo stile di Frusciante non sembra essere ricco di particolari difficili da concepire, è infatti molto semplice ed immediato, ma basato su una fantasia ed un tocco che fanno in modo da farlo riconoscere tra mille. Pentatoniche e triadi miste ad una marea di groove e sentimento. Tutto ciò che serve per suonare del buon Funk!