HomeStrumentiChitarra - DidatticaProg-Metal power chords & voicings #1

Prog-Metal power chords & voicings #1

Ciao MusicOffili e benvenuti alla prima lettura di questa nuova collana sul Progressive Metal, nella quale tratteremo argomenti molto interessanti e completi su questo genere musicale, per cui, consiglio di seguire con attenzione ognuna delle puntate in programma per sviluppare correttamente il percorso didattico

Ciao MusicOffili e benvenuti alla prima lettura di questa nuova collana sul Progressive Metal, nella quale tratteremo argomenti molto interessanti e completi su questo genere musicale, per cui, consiglio di seguire con attenzione ognuna delle puntate in programma per sviluppare correttamente il percorso didattico ed ottenere i massimi risultati.

Che cosa sono i Power Chords?

I Power Chords, come dice la parola stessa, sono accordi di riempimento che danno una certa potenza al sound di una parte musicale. Per lo più, sono suonati distorti o poco distorti. Li troviamo in molti generi, dal rock al blues, al metal, alla musica leggera italiana.
Hanno un contenuto armonico molto semplice, infatti mancano del terzo grado contenuto in una tipica triade formata dai gradi I, III, V.
Questo accordo, contenendo soltanto il grado I e il V, assume un sound molto compatto, adatto al riempimento e potenziamento. Infatti il I e il V grado hanno molte armoniche in comune, per cui, si forma un intervallo pienamente consonante. Un effetto di consonanza piena si forma anche tra il I ed il IV grado, ma di questo ne parleremo nei prossimi scritti.

I Voicing e le forme più tipiche dei Power Chords

Un Voicing è la disposizione delle note all’interno di un accordo. Esistono combinazioni di voicing quasi infinite, anche per un solo accordo!
Le forme più tipiche dei Power Chords sono derivate dalle posizioni al manico di E, A, D. Ogni posizione ha la sua tonica sulle corde di E, A, D, dove si formano i rispettivi accordi, tutte ovviamente senza terzo grado.
Questo genere di accordo sarebbe classificato come un accordo di V, per cui troviamo la sigla dell’accordo, seguito dal numero 5. Esempio, il Power Chord di E si potrebbe classificare come un E5. In realtà sarebbe un errore e la classificazione più corretta sarebbe ad esempio, E no3rd, ossia un MI senza il terzo grado.

Inoltre ci sono Power Chords composti dalla sostituzione del III grado con il II, oppure, dalla sostituzione del III grado con il IV. Questi ultimi sono definiti rispettivamente sus2 e sus4. Esempio: E sus2, oppure, E sus4.
Tali accordi hanno un’apertura maggiore ed hanno un suono più colorito e limpido.

In questi 5 articoli incontreremo:

  • Articolo n.1:  Power Chord con tonica sul basso corda 6, sus4, sus2
  • Articolo n.2   Power Chord con tonica sul basso corda 5, sus4, sus2
  • Articolo n.3   Power Chord con tonica sul basso corda 4, sus4, sus2
  • Articolo n.4   Power Chord con basso invertito e spiegazione sui rivolti
  • Articolo n.5   Open Chord  con basso su corda 6, 5, 4, sus4, sus2

L’ultimo articolo tratterà qualche voicing particolare che comprende l’utilizzo delle corde a vuoto. Tali accordi non si possono traslare per via delle corde a vuoto. Al più, si possono trovare voicing diversi… Datevi da fare e trovate i vostri! 
Consiglio di suonare i Power Chords con una plettrata omogenea solo sulle corde indicate, veloce e leggera. Se fosse troppo violenta, causerebbe la perdita di intonazione ed un suono “slabbrato”. Per una maggiore interpretazione va bene anche un bel rake, una sorta di “trascinato” del plettro su tutta la cordiera.

Detto ciò, vi mostro un elenco, composto da 12 tablature, con foto della diteggiatura e audio per i voicing più comuni, a partire dalla corda 6. Poi vi propongo un mio esempio audio, su come posso utilizzare queste conoscenze e la base dell’esempio, su cui potete inserire voi le vostre idee di Power Chord.

Note particolari

  • Voicing dal n.1 al n.8: sono proposti i Power Chord con i gradi I, V con disposizioni diverse.
  • Voicing n.9 e n.10: sono proposti con i gradi I, V e la sostituzione del III con il IV.
  • Voicing n.11 e n.12: sono proposti con i gradi I, V e la sostituzione del III con il II.

In particolare, volevo sottolineare l’esecuzione dei n.6 e n.8. Sono molto difficili da far suonare bene, metteranno a dura prova l’intonazione del vostro strumento, la flessibilità delle vostre dita e l’equilibrio della pressione sulle corde. Se suoneranno perfetti, avrete uno strumento perfettamente intonato ed interfacciato con voi!

Riflessioni finali

Alcuni voicing suonano molto simili se non proprio uguali, cambia la diteggiatura, ma questo elenco è studiato per proporre eventuali accordi con diteggiature differenti in base alla sequenza che vi servirà, preferendo o escludendo alcuni di questi voicing proposti.
Può dipendere anche dal modo in cui legherebbero con gli accordi prodotti da archi, pads, pianoforti, synths. Queste sono tante proposte di una stessa sonorità ma, come ho detto prima, ne esistono tantissime, per cui, divertitevi a cercarle!

Giuseppe Bono

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