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Quel pazzo, pazzo genio di Keith Moon

Categoria: i più folli batteristi di tutti i tempi. And the winner is: Keith Moon, from The Who!Diciamocelo, non c'è gara. Scatenato, arrogante, roboante, distruttivo, con un tiro mostruoso e una "tecnica-non-tecnica" istintiva quasi animalesca. Nel rock, un genio a suo modo dietro le pelli.Nasceva oggi, nel 1946, e

Categoria: i più folli batteristi di tutti i tempi. And the winner is: Keith Moon, from The Who!
Diciamocelo, non c’è gara. Scatenato, arrogante, roboante, distruttivo, con un tiro mostruoso e una “tecnica-non-tecnica” istintiva quasi animalesca. Nel rock, un genio a suo modo dietro le pelli.
Nasceva oggi, nel 1946, e fino al 1978, anno della sua prematura scomparsa, avrebbe portato tutto all’estremo: la musica, la batteria, la vita. Ma si sa, certe candele così luminose bruciano sempre dai due lati.

Il 23 agosto del 1967, nel pieno del successo della band grazie ai due album My Generation e A Quick One, Keith Moon era diventato con gli altri membri un vero e proprio simbolo della rivoluzione rock inglese e soprattutto del movimento adolescenziale dei “Mods”. The Who Sell Out, disco straordinario, sarebbe uscito nel dicembre dello stesso anno. Intanto gli Who erano in tour in Nord America.

Keith, che tutto era tranne un ragazzo timido e poco incline agli eccessi, decide di festeggiare il suo compleanno a modo suo, con un party in un Holiday Inn nel Michigan. Il risultato? Una sbronza colossale (d’altronde, era il suo 21esimo compleanno, il che vuol dire l’accesso agli alcolici negli USA), un dente rotto, un pianoforte distrutto, estintori svuotati e una piscina piena di oggetti e ospiti dell’albergo, per un conto di ben 24mila dollari e un bannaggio vita natural durante dalla catena di alberghi.
Famoso anche l’aneddoto della limousine lanciata nella piscina, che però è stato contestato da un biografo di Moon, Tony Fletcher, nonostante lo stesso batterista lo avesse dichiarato in un’intervista a Rolling Stone nel 1972 (ma le sue interviste non erano proprio il massimo della sobrietà d’altronde).

Certo a noi non piace ricordarlo solo per le sue stravaganze (praticamente tutto quello che avete nell’immaginario di un musicista rock e molto oltre), bensì per quella furia con cui letteralmente dominava il suo strumento.
Oggi avrebbe compiuto 71 anni e non osiamo immaginare con quale verve li avrebbe festeggiati.