Abbiamo già visto un video su questo canale riguardante le Eris 4.5 della Presonus, e oggi ci occupiamo di analizzare l’upgrade evolutivo di questo sistema nelleEris 5XT.
Sono delle casse monitor a 2 vie con una risposta in frequenza degna di nota, sempre rimanendo al centro del risparmio.
In questa versione notiamo subito un aggiunta di bass reflex anteriore per allargare lo sweet spot e aumentare la presenza dei bassi. Il nuovo design, infatti, è stato affidato a Hugh Sarvis di WorxAudio per garantire una risposta in alta frequenza migliore e superiore rispetto il modello precedente.
Sul retro, come già abbiamo potuto apprezzare nelle Eris 4.5, troviamo un eccellente pannello di configurazione acustica assente sulle casse concorrenti.
In sostanza troviamo 1 ingresso XLR binanciato, 1 Ingresso TRS bilanciato, 1 ingresso RCA sbilanciato.
La risposta in frequenza dichiarata è 48Hz – 20 kHz. La frequenza di crossover è fissata a 3kHz. La potenza dichiarata è 45W sulle basse e 35W sulle alte. Il picco SPL ad un metro è fissato a 102db.
L’impedenza in ingresso è 10kOhm. I controlli di di gain incidono da -6db a +6db sui Medi e sugli alti mentre sui bassi possiamo applicare un taglio a 80hz e 100hz per chi desidera poi utilzzare un sub apposito da dedicare a queste frequenze.
Come per le Eris 4 troviamo un controllo dell’acustic space in base al nostro sweet spot di lavoro, utilissimo quando ci troviamo ad usarle in ambienti ristretti o scomodi. L’ingresso dell’alimentazione le rende versatilissime con voltaggio da 100 a 220V e protezione attraverso fusibile.
Il cabinet è in fibra di legno rivestito in lamina vinilica.
Le dimensioni sono 20cm x 22cm x 28cm per un peso totale di 4kg l’una.
Il suono
Dopo un po’ di ascolti, e confronti non giustificati e senza senso “contro” le Genelec, ma giusto per avere un riferimento pro, le Eris 5XT sono risultate delle ottime casse monitor per editing, preproduzione, recording in genere, al limite anche per ascolti a medio basso volume.
Non sono casse Pro e non si collocano ovviamente in quel mercato, questo è bene precisarlo, si fa fatica a fare un Mix o un Mastering professionale proprio a causa dei limiti fisici della cassa.
Diffidate da chi pretende di vendere questi prodotti nel mercato Pro. Il prezzo è allettante, infatti costano veramente poco per il livello di qualità che possiedono, e sicuramente prendono il posto delle precedenti Eris con bassi più profondi e definiti, anche se si perde molto dopo i 60hz, ma è un fattore normale per la dimensione del cono.
Hanno una spiccata presenza delle medie, in stile NS10 per intenderci, e infatti non sfigurano affatto se paragonate a quelle, anzi.
Gli alti sono forse un po’ troppo brillanti per i miei gusti ma per fortuna possono essere limitati dalle regolazioni posteriori che regolano sia l’equalizzazione sia lo spettro stereo, un’eccellente feature per un tuning quasi perfetto nella stanza dove le andrete a posizionare.
Un tuning migliore lo si può raggiungere con il sistema Sonarworksche vi straconsigio per tutti i monitor in vostro possesso.
In sostanza una volta sistemate per bene, disaccoppiate dal tavolino e tunate come si deve, rivaleggiano con casse di gran lunga superiori presenti sul mercato. Una bella lotta ora tra queste e le entry level della Adam, le T7V. Se avete problemi di spazio ve le consiglio vivamente.
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