HomeMusica e CulturaIntervisteIntervista a Eric Johnson

Intervista a Eric Johnson

L'estate è oramai alle porte ed anche se il clima delle ultime settimane non sembra averne dato pienamente prova, a scaldare l'ambiente ci hanno pensato le tante voci di corridio che hanno anticipato l'annuncio ufficiale di un evento atteso per anni (decenni in realtà) da tantissimi musicisti italiani, ovviamente in

L’estate è oramai alle porte ed anche se il clima delle ultime settimane non sembra averne dato pienamente prova, a scaldare l’ambiente ci hanno pensato le tante voci di corridio che hanno anticipato l’annuncio ufficiale di un evento atteso per anni (decenni in realtà) da tantissimi musicisti italiani, ovviamente in particolar modo dai chitarristi, cioé l’arrivo nel nostro Bel Paese di uno dei più straordinari maestri della chitarra elettrica degli ultimi trent’anni, Eric Johnson.
Inutile ricordare quante generazioni di chitarristi Mr. Johnson abbia influenzato nel corso della sua carriera, sotto ogni punto di vista, sia di stile e tocco che di timbrica dello strumento. Poterlo finalmente incontrare da vicino sarà un’occasione unica e noi di MusicOff saremo ovviamente presenti. Intanto abbiamo realizzato per voi questa intervista telefonica col grande Eric; come sempre, è il nostro bravissimo Francesco Sicheri in prima linea.
Ancora una volta, ringraziamo Riccardo Cappelli, tour manager di Eric Johnson e di molti altri artisti che abbiamo avuto occasione di incontrare quest’anno.
In calce a questo articolo troverete le date italiane previste per Luglio e i links per avere tutte le info in proposito.
Buona lettura!F:  Eric è un piacere poterti parlare, sono personalmente un tuo grande estimatore, è un vero onore per me porti qualche domanda per la nostra community! EJ: Grazie a voi per aver chiamato! Il piacere è mio, non vedo l’ora di poter finalmente venire in Italia! F: E noi non vediamo l’ora di averti fra noi… EJ: C’è voluto molto tempo, ma ce l’abbiamo fatta! Stiamo organizzando diverse date in Italia, sono davvero molto contento! F: Eric, quand’è stata l’ultima volta che sei passato dal nostro paese? EJ: A dire il vero, non ci sono mai stato! Quindi sarà la primissima volta per me nel vostro paese. Sono davvero felice, non vedo l’ora di partire.
Ho sempre desiderato poter venire in Italia per visitare il paese, ma ovviamente anche per suonare. Finalmente ci sarà l’occasione di fare entrambe le cose. F: Sarà veramente fantastico finalmente poterti avere in Italia per qualche live! Eric, parliamo un po’ del tuo ultimo album, “Up close”, che ne dici? EJ: Perfetto! F: Devo dirti che lo trovo davvero un gran disco, soprattutto si percepisce il tentativo di suonare più generi musicali, non è un disco ad una sola direzione… EJ: Hai ragione, sono contento si noti, ho provato in tutti i modi a variare e muovermi in diverse aree musicali, questo perché amo molti generi diversi e mi piace molto cercare di farli confluire tutti nei miei dischi. F: Dal precedente disco in studio, “Bloom”, sono passati cinque anni, è cambiato il modo in cui ti approcci alla composizione? EJ: Si, devo dire che è cambiato molto, andando a semplificare. Nel corso di questi anni mi sono spostato radicalmente verso delle registrazioni live in studio piuttosto che verso una programmazione “maniacale” del disco. Preferisco cercare di cogliere l’essenza del momento piuttosto che doverla preparare troppo a lungo e “Up close” è senza dubbio il risultato di questo procedimento. F: Particolarità di “Up close” è senza dubbio l’artwork, come sei arrivato a questo risultato? EJ: Mi è piaciuto subito perché ricorda molto la Pop Art anni ’60, richiama molto anche alcune copertine jazz del periodo. La cosa più bella è che da subito, quando il disegnatore me l’ha presentato, mi è sembrato qualcosa di bello in sé, un’immagine da attaccare al muro, come un quadro… F: Nell’era dei vinili forse era più facile innamorarsi di una copertina, grazie a quel bel formato gigante da poter ammirare. So che “Up close” è stato rilasciato anche in questo formato, secondo te è davvero una scelta ancora valida quella di rilasciare cd e vinili nell’era del dominio Mp3? EJ: In tutta sincerità non so per quanto ancora si rilascerà musica su CD. Vedo sempre più persone che mettono online qualche brano anche durante le registrazioni e solamente dopo che hanno accumulato una decina di brani rilasciano il disco. Il Cd non è più visto con grande importanza. Pensandoci bene, un disco, con la plastica della custodia, booklet e quant’altro, rappresenta anche una causa di spesa maggiore per la produzione, ma anche se si ragiona in termini di riciclo dei materiali. Può essere quindi che, in un’ottica di grandi numeri, abbandonare del tutto il CD per affidarsi al digitale sia una scelta corretta. Per comodità di formato ma non solo. F: Possiamo dire che ti consideri pro-mp3? EJ: In realtà no, non sono un fan dell’mp3 nello specifico, questo perché molte volte hanno una qualità audio davvero scadente. Ciò che m’interessa davvero è che la qualità sonora possa continuare a migliorare, anche per quanto riguarda il materiale in download legale. Un mp3 non rende mai al meglio la qualità sonora. Pensandoci bene un Lp il più delle volte suona anche meglio di un Cd, che a suo tempo era nato per una miglior fedeltà audio. Mi piacerebbe davvero molto si potesse un giorno portare in digitale la qualità di un Lp. Questo credo sarebbe davvero fantastico. F: Parliamo un po’ della tua attività live, quest’anno ci sono stati diversi eventi importanti. In particolare dal 6 al 31 marzo sei stato in tour con l’Experience Hendrix Tribute Tour… EJ: Ah si. Una bellissima esperienza. Amo molto la musica di Jimi e l’Hendrix Tribute Tour è senza dubbio uno di quei progetti paralleli alla mia carriera solista che mi divertono e mi piacciono molto! F: Raccontaci qualcosa di più, è un tour davvero imponente, sul palco vi alternate in parecchi alla chitarra, e al tuo fianco sicuramente ci sono stati anche molti grandi nomi… Buddy Guy, Kenny Wayne Shepherd, Brad Whitford… EJ: Assolutamente! Un’esperienza davvero fantastica, siamo davvero in tanti a partecipare, ognuno di noi suona circa quattro o cinque pezzi, per poi lasciare il palco ad altri. Lo show dura in totale più di tre ore ed è una vera carrellata di rivisitazioni dei brani di Jimi… F: Dimmi un po’, i tuoi preferiti quali sono? EJ: Bella domanda… a dire il vero mi piace suonare un po’ tutta la musica di Hendrix. Durante l’ultimo tour ho sempre messo in scaletta canzoni come “Are You Experienced” oppure “Power of Love”, dall’album Band Of Gypsys, o, ancora, “Burning of the Midnight Lamp”. F: Leggendo sul tuo sito, ho trovato che quest’anno durante l’Hendrix Tribute Tour hai avuto anche l’occasione di suonare la mitica White-Strat che Jimi suonò a Woodstock… EJ: Vero! È stata davvero emozionante! F: Posso chiederti com’è andata? Ha rispettato le tue aspettative? Penso sia stato un po’ come incontrare il proprio mito… EJ: Hai ragione, è stato sicuramente particolare… è una chitarra con una storia davvero speciale. Devo dire che è stata un’esperienza molto interessante perché ho scoperto essere una chitarra molto leggera e senza ombra di dubbio una gran Stratocaster. Ha davvero un suono unico. F: Hendrix era famoso per il Fuzz Face e ora tu hai una personale versione signature di questo pedale… EJ: Si, in questo momento l’ho inserito nella pedalboard che uso dal vivo. È stata una missione davvero ardua cercare di farlo come i vecchi Arbiter. A me piace davvero molto! F: Quindi avete cercato di riprodurre un vecchio Fuzz Face oppure è stato modificato in qualche modo il progetto originale? EJ: Quello che abbiamo fatto è stato raccogliere e ascoltare il maggior numero di unità degli anni ’60 per poi prendere spunto per creare la versione signature. In particolare ne abbiamo trovato uno fra i tanti, che secondo me suonava meglio ed a quel punto i ragazzi della Dunlop hanno cercato di riprodurre la stessa sonorità il più fedelmente possibile. È stato molto difficile perché i Fuzz Face degli anni ’60 non suonano assolutamente tutti bene, spesso ci si ritrova con pedali degli stessi anni con sonorità anche molto diverse. Io sono andato a cercare quello che secondo me aveva il suono più morbido e musicale fra tutti, per poi poterlo riproporre con la capacità costruttiva di oggi. A dire il vero credo che la nuova versione signature sia anche meglio di un vecchio esemplare! F: Sempre parlando di prodotti che portano la tua firma, Eminence ha lanciato recentemente i nuovi EJ1250 Speakers… EJ: Esatto, sono molto contento del risultato finale. Fondamentalmente è un cono adatto soprattutto ad amplificatori combo, piuttosto che per cabinet. È una replica di un Jensen Alnico e devo dire che quando ho iniziato a lavorare con i ragazzi della Eminence ho trovato persone davvero determinate, questo è stato anche il motivo principale per cui ho scelto Eminence. Sono stato molto felice di lavorare con loro, perché è uno di quei marchi che ha ben chiaro in mente ciò che va recuperato dai grandi prodotti del passato. Sappiamo bene quanto è difficile ottenere una distorsione musicale e ricca di armonici soprattutto se si vuole utilizzare un cono di qualche anno fa. Indubbiamente i prodotti vintage hanno il loro pregio, ma con il passare degli anni non sempre mantengono le prestazioni che ci aspettiamo. Con Eminence abbiamo cercato di ricreare quindi un cono che rimanesse sempre il più musicale possibile anche quando si carica con molta distorsione il suono o si fa suonare l’amplificatore ad alti volumi. Credo che il risultato finale sia davvero buono. F: Eric vorrei davvero ringraziarti tantissimo del tempo che hai speso con noi. Abbiamo preparato giusto qualche domanda perché ci piacerebbe moltissimo incontrarti magari con un po’ più di tempo quando sarai in Italia per un’intervista video. EJ: Assolutamente si! Sicuramente ci potremo vedere quando sarò da voi, sarebbe fantastico! Non vedo l’ora di essere in Italia e suonare per voi, sto preparando proprio ora le scalette e l’organizzazione dei live. F: Ci puoi anticipare qualcosa? EJ: Certo. Saranno dei concerti in cui cercherò di riproporre il meglio dei miei album, senza concentrarmi solamente su Up Close, ma andando a scegliere i brani da tutta la mia discografia, così da poter soddisfare un po’ tutti. In tutto ciò spero anche di potermi prendere qualche momento libero per visitare il vostro paese, perché passare dall’Italia e non avere nemmeno l’occasione di potermi guardare attorno sarebbe davvero un peccato! F: Insomma Eric, ancora una volta ti ringrazio per la tua disponibilità e ci diamo appuntamento quindi in Italia a Luglio… EJ: Assolutamente, così finalmente ci conosceremo di persona! Grazie a voi.Francesco Sicheri 
Eric Johnson Live – Le date italiane

14 Luglio – Fiesole – Teatro Romano – Info: www.bitconcerti.it www.ticketone.it
15 Luglio – Fiesole – Masterclass in esclusiva nazionale (Teatro Romano) – Info: www.modernmusicinstitute.com
16 Luglio – Montebelluna (TV) – Essemusic – Info: www.essemusic.it
17 Luglio – Legnano (MI) – Land of Live – Info: www.landoflive.it www.ticketone.it
18 Luglio – Roma – Rock City – Info: www.rockcityroma.com
19 Luglio – Caivano (NA) – Auditorium Caivano Arte – Info: www.newstorecentrochitarre.com 
21 Luglio – Accadia (Foggia) – Accadia Blues Festival – Info: www.accadiablues.it
22 Luglio – San Severino Marche (MC) – San Severino Blues – Info: www.sanseverinoblues.com

www.ericjohnson.com