Come annunciato qualche tempo fa proprio qui su Musicoff, Curci Editore inaugura un nuovo marchio dedicato alle pubblicazioni studiate appositamente per i professionisti del settore musica, e lo fa pubblicando un volume curato da una vera e propria autorità nel campo della musica elettronica.
Il nome di Enrico Cosimi è, infatti, più che noto tra gli addetti ai lavori e gli appassionati, si tratta infatti di uno dei più grandi conoscitori del mondo dei sintetizzatori e della musica elettronica in genere a livello nazionale, e non solo; personalmente posseggo ancora e custodisco gelosamente la mia copia del suo Analog e Virtual Analog – Come Funziona un Sintetizzatore, che oltre un decennio fa mi permise di iniziare a squarciare il velo di impenetrabilità che si interponeva tra me e quei fantastici ma incomprensibili strumenti.
Nel frattempo il buon Enrico non è stato con le mani in mano, ed ha sfornato altri volumi ben più corpulenti che di fatto sono anch’essi degli ottimi punti di partenza per chi abbia voglia di farsi una cultura in questo settore degli strumenti musicali.
L’ultima fatica quindi, Sintetizzatori Virtuali, è la naturale evoluzione di un percorso iniziato analizzando concetti universalmente applicabili a tutti gli strumenti sintetici. Il volume infatti si apre con una premessa che, brevemente ma efficacemente, stabilisce i parametri chiave secondo cui approcciarsi all’utilizzo di un sintetizzatore, fisico o virtuale che sia.
A partire dal successivo capitolo, il libro passa in rassegna una serie di 13 diversi strumenti virtuali, selezionati ed ordinati in una precisa sequenza di crescente complessità (e quindi crescenti possibilità sonore), ognuno dei quali viene approfonditamente analizzato e studiato nelle sue parti componenti, nelle sue caratteristiche peculiari e nei punti di forza.
Si va dalla classica sintesi sottrattiva basata sul “modello” Moog trattato da Native Instruments e Arturia, passando alla FM sviluppata sempre da Native Instruments e Ableton, per poi inoltrarsi in territori più complessi come Absynth (sempre N.I.), Ableton Sampler, Reaktor, Sylenth1, Serum e Diva.
La sintesi sonora non sembra avere segreti per Enrico, che in coda al volume aggiunge anche una interessante piccola sezione pratica, in cui fornisce in modo approfondito ma schematico delle indicazioni operative per realizzare timbriche sintetiche tra le più comuni, utilizzando tre degli strumenti analizzati nel resto del libro.
Un simpatico addendum che invoglia il lettore ad inoltrarsi nella sperimentazione, avvantaggiato dal fatto di avere una base solida da cui partire.
Oggigiorno l’offerta sul mercato dei Virtual Instruments è davvero enorme, soprattutto per quanto riguarda il mondo dei sintetizzatori.
Il libro di Cosimi risulta quindi estremamente utile come guida per farsi un’idea molto precisa di cosa poter scegliere in base alle proprie esigenze, e poter sfruttare al meglio ciò che si decide di utilizzare.
Per avere maggiori informazioni sul libro, consultate il sito di Curci Editore.
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