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The Whip Hand – Mist Ep

È un autentico delirio di elettricità ed effettistica a caratterizzare le battute iniziali della bellissima Like Water, roboante traccia di apertura del primo Ep in studio realizzato ad inizio 2013 dai Whip Hand, validissimo trio proveniente dal sud Italia (Trani per l’esattezza). In appena quattro minuti e mezzo L

È un autentico delirio di elettricità ed effettistica a caratterizzare le battute iniziali della bellissima Like Water, roboante traccia di apertura del primo Ep in studio realizzato ad inizio 2013 dai Whip Hand, validissimo trio proveniente dal sud Italia (Trani per l’esattezza).

In appena quattro minuti e mezzo Like Water riesce non solo a far percepire a chi ascolta la considerevole qualità generale del (mini) disco della band, ma anche e soprattutto a palesare l’ottimo affiatamento che intercorre tra il cantante e batterista Tony Bruno, il chitarrista Gianni Ricchiuti e il bassista Francesco Adduce.Le travolgenti ed intriganti progressioni chitarristiche del pezzo impiegano poi davvero poco a mettere in luce evidenti elementi tipici dello shoegaze e del rock “rumoreggiante” di fine anni Ottanta, inizio Novanta. Like Water non è un brano esclusivamente strumentale, così come non lo è affatto l’intero Ep: questo perché si scorgono al suo interno rapidi, fulminei momenti di cantato in inglese che non possono non accentuare il taglio alquanto esterofilo e, nello specifico, angloamericano della traccia.

Terminata Like Water, è la volta di Waiting, seconda composizione in scaletta. Pure qui le tonalità della canzone appaiono a dir poco oscure, tenebrose, distopiche. La sensazione di trovarsi a che fare con un brano glaciale in bilico tra l’alternative rock statunitense dei bei tempi e il post-punk di inizio anni Ottanta a metà strada fra i Gun Club e gli Scratch Acid è davvero forte. Anche in questo episodio il lavoro svolto dalle chitarre elettriche curate da Ricchiuti è determinante.

Guai però a sottovalutare il ruolo del basso, qui suonato da Adduce in pieno stile wave. Discorso pressoché simile per Arms, altro componimento di assoluto spessore. In questo caso risultano interessanti le “aperture” sporadiche ed esplosive un po’ in salsa post-hardcore che si manifestano per lo più nella parte centrale (e in quella conclusiva) del brano. Eccellente lo sviluppo, così come nuovamente convincenti sono le sfumature create dal power trio pugliese, davvero abile nel conferire al brano una coerenza e una compattezza tali da renderlo piuttosto in linea con le precedenti e già citate Like Water e Waiting.Dopo Arms tocca invece a We Are Alive dare un ulteriore scossone ad un disco già potente di suo e prodotto, suonato, in maniera impeccabile. We Are Alive è forse il brano che più di tutti denota una netta e perenne attitudine noise nel suo complesso. Si tratta, fra l’altro, della traccia più breve di tutta la raccolta, anche se in realtà si impone poi come la più incisiva e tagliente. Insomma, magari non la migliore, ma di certo quella capace di stupire e di coinvolgere con maggior rapidità l’ascoltatore. Inutile stare poi a rimarcare il muro di suono messo su qui da Bruno e soci.Dopo We Are Alive l’Ep volge rapidamente al termine con A, quinta e ultima take in scaletta. Con A diminuisce l’ammaliante confusione creata improvvisamente da We Are Alive, mentre il tutto si fa più dilatato, lisergico, rarefatto, post-apocalittico. È chiaro che pure in questo caso ci si trova di fronte ad un pezzo molto valido. Ma del resto c’è forse qualche componimento meno riuscito di altri in Mist? Per niente. Anzi, semmai è un peccato che l’Ep, registrato e mixato da Thomas Sgarangella presso il Flower Recordings, duri soltanto diciannove minuti.Detto questo, vi invitiamo caldamente ad approfondire questo bel progetto musicale, i cui margini di miglioramento sono senza ombra di dubbio ancora ampi e dove si avvertono molta stoffa e molta creatività, anche se obiettivamente il disco non pullula di originalità. Tuttavia, va comunque ammirata e lodata la capacità dei Whip Hand di essere riusciti a dar vita ad un sound ricco di contaminazione, in cui risultano convivere benissimo diverse e variegate componenti sonore. Difficile, alla luce di tutto ciò, immaginare un disco d’esordio migliore per questi tre ottimi musicisti.Alessandro BasileGenere: Shoegaze, Noise, WaveLine-up:
Tony Bruno – voce, batteria
Gianni Ricchiuti – chitarre elettriche
Francesco Adduce – basso

Progetti simili consigliati: Aldrin, Astrid Hotel, The Autumn Leaves Fall In, OrnamentsTracklist:
1. Like Water
2. Waiting
3. Arms
4. We Are Alive
5. A