Nato a Roma intorno alla fine degli anni Novanta, il progetto Letatlin risiede ormai stabilmente in quel di Amsterdam da oltre un decennio. È infatti nel 2003 che Marco Mal de Vivre e Hans Plasma, i due componenti attuali del gruppo, decidono di trasferirsi nei Paesi Bassi.
I motivi che li portano ad emigrare sono diversi: ricerca di nuovi stimoli, possibilità di confrontarsi con altre realtà sonore del Vecchio continente e, non in ultimo, voglia di portare avanti un particolare discorso musicale in uno Stato, l’Olanda, dove ricerca e sperimentazione vengono sempre premiate, o comunque prese davvero in considerazione.La pubblicazione del primo album in terra straniera avviene nel 2006, anno in cui i Letatlin danno alle stampe il bellissimo “La Sepoltura Delle Farfalle“. Licenziato per conto dell’etichetta Ark Records, il disco viene apprezzato sia dalla stampa locale sia da quella europea: parecchie le recensioni redatte in Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Polonia.
Dopo “La Sepoltura Delle Farfalle“, la band sforna un Ep nel 2008 (“Lolita Is Waiting For You”) ed una manciata di singoli negli anni immediatamente successivi. Bisogna aspettare il 2014 per ascoltare una nuova raccolta di canzoni inedite. Nel mese di gennaio esce quindi “Natsuko: The 11th Story“, ennesimo tassello, ennesimo capitolo discografico nella parabola artistica del gruppo.Il nuovo album realizzato dai due musicisti romani si compone di dieci brani perfettamente costruiti ed assemblati, rifiniti con estro e cura. Lavorando attentamente su un certo tipo di atmosfere, senz’altro molto oscure, tenebrose, i Letatlin danno vita ad un lavoro dal piglio post punk. Un post punk visionario, ibridato con elementi elettronici ed industrial. Il risultato appare dunque convincente, se non altro perché i suoni elaborati dal duo creano frangenti musicali tanto suggestivi quanto ammalianti.Sicuramente un disco come “Natsuko: The 11th Story” potrebbe dare a molte persone l’impressione di essere poco innovativo, poco sorprendente, e in effetti è difficile non avere una sensazione del genere dopo un primo e rapido ascolto.
Tuttavia, è in ogni caso ragguardevole il modo in cui i Letatlin riescono a cimentarsi con estrema abilità nella manipolazione di particolari strumenti e di particolari effetti determinanti per dare poi ai brani in scaletta un tocco alquanto anni Ottanta. Insomma, non è così semplice fare post punk. Ma i Letatlin, da questo punto vista, hanno quasi una naturale predisposizione. E soprattutto ci mettono passione, il che è a dir poco fondamentale per una buona resa globale.“Natsuko: The 11th Story” non è un album che si assimila in poco tempo. Serve parecchia pazienza per inquadrarlo e capirlo a dovere. Ma serve anche un ascolto molto attento. È un disco che si apprezza solo se sentito in cuffia con i volumi giusti. Questo perché se non si colgono determinate sfumature ci si perde automaticamente gran parte della sua bellezza e del suo spessore.Alessandro BasileGenere: Post Punk, Industrial, ElettronicaLine-up:
Marco Mal de Vivre – voce, chitarre, batteria, synth
Hans Plasma – voce, chitarre, samples, synthProgetti simili consigliati: Melampus, NGF, Pharm, The Whip HandTracklist:
1. 39th Of May
2. H. Dynamo
3. Stiez Syndrome
4. The Railway Man
5. De Appel
6. Rabbit
7. Spectrum In Your Head
8. The Lake 2
9. Vivid
10. Lomax Tweewielers
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