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Joe Zawinul, il mago del Jazz Rock

A Landstrasse, il terzo distretto di Vienna, in Austria, nasce Josef Erich Zawinul. Nelle sue vene scorre sangue gitano: la nonna materna, infatti, è una sinti (una zingara).

Joe si diploma al Conservatorio di Vienna prima di partire, nel 1959, per gli Stati Uniti. Ha vinto una borsa di studio e può iscriversi al Berklee College Of Music di Boston, la più prestigiosa scuola di musica del mondo. Ma Joe Zawinul è già talmente bravo che i suoi insegnanti, spesso, gli ripetono: “non possiamo insegnarti molto di più di quello che già sai”.

Joe Zawinul, il mago del Jazz Rock

Alla Berklee, però, Joe conosce parecchi jazzisti tra cui Wayne Shorter e intreccia relazioni che gli permettono di trovare lavoro.

Per due anni è al fianco della Jazz singer Dinah Washington prima di unirsi al leggendario sassofonista Cannonball Adderley. Con lui suona per quasi 9 anni, firmando alcuni classici come “Mercy, Mercy, Mercy o “Country Preacher”.

A fine anni 60, il richiamo del mito. Miles Davis lo vuole accanto a lui per sperimentare l’innovativa fusione tra Rock e Jazz: In A Silent Way, prima, e Bitches Brew poi sono i suoi capolavori davisiani nei quali Zawinul mette molto del suo. Nonostante la proficua collaborazione in studio, Davis e Zawinul suonano sul palco, insieme, una sola volta: il 10 luglio 1991, qualche settimana prima della morte di Miles.

Il nome e la musica di Joe Zawinul rimangono però legati in modo imperituro al sodalizio Weather Report: con Wayne Shorter e Jaco Pastorius, Shorter ridisegna le coordinate della fusion. Nel 1977, con Heavy Weather produce forse il disco più importante dell’epopea Jazz Rock, quello che si apre con il suo brano più famoso: “Birdland“.