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Biografia di Carlo Ballantini

Mi chiamo Carlo Ballantini ("Balla" per gli amici) e sono il settimo ed ultimo nato della mia famiglia. Sono cresciuto nella campagna toscana respirando molta musica di tutti i generi fin da bambino. Quasi tutti i miei parenti più stretti suonano o hanno suonato qualche strumento (dal pianoforte al sax, dal clarinetto

Mi chiamo Carlo Ballantini (“Balla” per gli amici) e sono il settimo ed ultimo nato della mia famiglia. Sono cresciuto nella campagna toscana respirando molta musica di tutti i generi fin da bambino. Quasi tutti i miei parenti più stretti suonano o hanno suonato qualche strumento (dal pianoforte al sax, dal clarinetto al mandolino passando per violino e voce) anche se nessuno lo ha mai fatto per professione. Tutto è cominciato un giorno quando, in età infantile, guardando mio fratello suonare la chitarra gli ho chiesto se mi insegnava qualcosa. E così il primo accordo (era un LA maggiore) l’ho imparato quando avevo circa 6 anni. Il secondo quando ne avevo 15! Non fate subito della facile ironia, forse mi sono spiegato male… non è che ci ho messo 9 anni ad imparare un MI maggiore!!! Semplicemente ho temporaneamente abbandonato la musica (avevo altro da fare… a sei anni!) e nemmeno i tre anni di musica alle scuole medie sono serviti per farmi capire che proprio la musica era la mia passione (e questo faccia riflettere sulla qualità dell’insegnamento della musica in Italia). Comunque a 15 anni, dopo qualche mese che suonavo da autodidatta, ero già ad un buon livello. Avevo anche “inventato” un paio di scale molto utili per fare i miei primi fraseggi ed ero quasi sul punto di brevettarle quando decisi che prima era meglio perfezionarmi come chitarrista. Così andai a prendere qualche lezione da un insegnante privato… giusto due o tre lezioni per avere i consigli giusti, niente di più! Mia sorella stava studiando pianoforte in conservatorio e io non avevo certo voglia di fare come lei perdendo tempo con solfeggi inutili e noiosissime scale, mi sentivo già grande e volevo suonare!!!
Alla seconda o terza lezione il mio insegnante mi mise davanti una banale fotocopia con su scritto “Pentatoniche” dove riconobbi subito le geniali scale di mia invenzione!!! Per qualche giorno rimasi sconcertato a girovagare per casa cercando di capire chi potesse avermi rubato l’idea… e così in fretta… chissà come l’aveva saputo… forse aveva “sbirciato” tra i miei appunti nella custodia della chitarra?!?!? 🙂
Qualche giorno dopo mi rassegnai al fatto che non avevo inventato assolutamente niente e capii che la musica è soprattutto conoscenza. L’aiuto di qualcuno con più conoscenze di me non avrebbe fatto altro che velocizzare il mio processo di apprendimento… molto più del suonare sopra i miei dischi preferiti per ore ed ore ogni giorno.
Così è cominciata la fase di studio (tuttora mi chiedo quando finirà… mah!) che ha spaziato per molti generi musicali. Ho studiato molto la chitarra (tralasciando gli studi ufficiali… tanto che ho rischiato di venire bocciato a scuola un paio di volte) in scuole di musica, da insegnanti privati e in vari stage (C.M.M., Siena Jazz, Roberto Nannetti, Franco Nardi, Nick Diletti, etc.) e molto altro lavoro l’ho fatto in seguito in maniera autonoma (solo dopo molti anni di studio “guidato”, però).
In questi quindici anni ho suonato diversi generi di musica sia in progetti da me ideati e diretti (Eskomono, Matoh Band, 3Bute) sia come turnista in progetti altrui (Statale71, De Corto, Blues Prisoners, James Taylor Tribute con il mitico Massimo “The Duke” Bandinelli al basso ed altri ancora…).
Da circa 6 anni collaboro in maniera continuativa con Enzo “Pupo” Ghinazzi sia come chitarrista nelle serate dal vivo (dalle piazze della Calabria al Town Hall di Brodway, NYC passando per Australia, Canada, Stati Uniti, Germania, Mongolia, Russia, Slovenia, etc. etc.) sia come autore e arrangiatore (ho suonato e firmato anche il singolo di prossima uscita Così per sempre).
Parallelamente ho da un paio di anni una mia band (la Ballantine Band, http://www.ballantine.it) della quale è recentemente uscito per la Videoradio di Milano il primo CD di inediti dal titolo Musica dalle stelle.
Alla fine a scuola non mi hanno mai bocciato e teoricamente sono un perito elettronico con specializzazione in informatica (diplomato con 52/60… che botta di c**o!).

Ah, dimenticavo… sono anche un discreto regista (guardate il video incluso nel CD della Ballantine Band se non mi credete!)… se qualcuno di voi conoscesse Spielberg o Tarantino e me li potesse presentare avrei qualche lavoretto da fargli vedere!

AGGIORNAMENTI 2010
La biografia che leggete qui sopra è servita molto anche a me per ricordarmi di esperienze che sono state fondamentali nella mia formazione artistica, ma che purtroppo hanno lasciato ben poco di concreto ai posteri… ringrazio Thomas e la memoria collettiva di Internet per questo servizio 😉
Nel frattempo però gli anni sono passati (vado verso le nozze d’argento col mio strumento), la collaborazione con Enzo “Pupo” Ghinazzi è più solida che mai e lungo la strada si sono aggiunte alcune esperienze artistiche e professionali occasionali (Iskra Menarini, Aleandro Baldi, Giorgi Panariello ed altri ancora).
Ho fatto anche un’interessante esperienza teatrale (Il Grande Croupier) che ha contribuito a dare lo spunto per la realizzazione di uno spettacolo sulla storia del rock chiamato RockAge (l’era del Rock! http://www.ballantine.it/rockage/Welcome.html ) del quale sono anche co-autore oltre che chitarrista e cantante.
Parallelamente la Ballantine Band quest’anno compirà i 10 anni di attività e l’evento sarà celebrato ad ottobre… sarò lieto di informare tutti gli amici di Musicoff al momento opportuno.
Per contro: la carriera di regista cinematografico è definitivamente affossata. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Mark Mannschreck (http://web.mac.com/meat/Web_Reel/Home.html) e, dopo aver visto le sue realizzazioni per i Korn, per John Legend, per Fender e per Van Halen (alcuni nomi tra i tanti), ho capito che quella della produzione video non è una strada dove posso dare il meglio di me…
Ma in un’altra vita, chissà…

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