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A Loud Ride to MusicOff

Da ragazzino suonavo molti strumenti, pianoforte, chitarra, batteria. Poi un giorno, mentre andavo in conservatorio, dove studiavo il violino, sono letteralmente "inciampato" nella demo del Korg Mono Poly. Era il 1981, il MIDI ancora non esisteva, sampler e affini manco a parlarne, i negozi di dischi ancora erano la pr

Da ragazzino suonavo molti strumenti, pianoforte, chitarra, batteria. Poi un giorno, mentre andavo in conservatorio, dove studiavo il violino, sono letteralmente “inciampato” nella demo del Korg Mono Poly.
Era il 1981, il MIDI ancora non esisteva, sampler e affini manco a parlarne, i negozi di dischi ancora erano la principale distrazione delle tentazioni dell’ormone adolescenziale…
Ho scoperto così i sintetizzatori e ne sono rimasto folgorato! La mia formazione tecnica comincia con un corso di musica elettronica presso il CEDME di Milano; nella prima metà degli anni ’80 non esisteva internet e i libri sull’argomento, gran parte in lingua inglese, erano di difficilissima reperibilità.
Il passaggio dalle manopole dei synth a quelle dei banchi mixer è stato all’inizio quasi una necessità, la scena musicale che frequentavo era piena di talentuosi musicisti ma povera di fonici. I proventi di un’estate di lavoro al lavaggio auto furono la base per l’acquisto di un Fostex X-15, il primo registratore a 4 tracce di prezzo abbordabile, meno di un milione delle vecchie lire. Il riconoscimento ufficiale del nuovo ruolo da fonico avvenne con il noleggio di un multitraccia Fostex B16 per la registrazione di un demo degli “Italian Extravaganza”, il gruppo in cui suonavo all’epoca. Poco tempo dopo, con la stessa band, ebbi la possibilità di frequentare studi di registrazione professionali e fonici che fino ad allora avevano fatto la storia della musica italiana. Ero lì nel mio ruolo di tastierista, ma allo stesso tempo incameravo conoscenze ed affinavo l’orecchio. Fostex B16 In quegli anni ancora nessuno conosceva la “GAS” con tale nome (Gear Acquisition Syndrome, NdR), ma questa naturalmente già esisteva… fra sintetizzatori, registratori, mixer e outboard di vario genere, per non “soccombere” cominciai a lavorare part-time con negozi di strumenti musicali, piccoli service e studi di registrazione. Negli anni ’90 scoppiò la moda del Karaoke, con la conseguente richiesta di basi musicali, che per qualche anno fecero la fortuna dei tastieristi programmatori come me. Dopo le prime commissioni nel giro dei piccoli studi, cominciai a collaborare con i produttori di tastiere e midifiles, quali Roland, Gem, MidiSongs, Big Audio Software, etc…
Contemporaneamente, arrivarono dagli stessi committenti le prime richieste per brevi articoli di natura tecnica. Mi è sempre piaciuto scrivere, la paga all’epoca non era nemmeno male, così in breve tempo mi trovai caporedattore di una nuova rivista, un rivoluzionario mensile dedicato a Cubase. La preparazione del Numero 1 fu un’esperienza indimenticabile ma faticosissima, dopo pochi mesi mi resi conto che al rinnovo della carta d’identità avrei dovuto scrivere “giornalista” al posto di “musicista” e cominciai a tirarmi fuori dal vortice delle redazioni. Avevo bisogno di uscire, di tornare a frequentare palchi, di sentir musica ad alto volume, di staccarmi un po’ dai computer, dalla scrittura e dalla programmazione delle basi MIDI (ne avevo ormai realizzate 500, tirando sempre tutto giù a orecchio, mi bastava ormai un solo ascolto per scrivere la struttura armonica di un brano). Insomma, non mi divertivo più, tutto stava diventando solo una mera routine. Decisi quindi di abbandonare anche le tastiere e dedicarmi al live sound engineering. Cubase MagazineAlla fine degli anni ’90 ho così cominciato a lavorare con alcuni grossi service, ricoprendo praticamente tutti i ruoli (backliner, P.A. man, fonico di palco e di sala, responsabile tecnico). Negli ultimi dieci anni ho lavorato, come fonico di sala e di palco, il mio ruolo preferito, con artisti come PFM, Elio e Le Storie Tese, Vinicio Capossela, Sergio Cammariere, Frankie Hi NRG, Paolo Belli, e in importanti festival fra cui Movement, Gods of Metal, Premio Ciampi, Acoustic Guitar Meeting. Come responsabile P.A. ho lavorato in tour con L. Dalla, G. Nannini, P. Daniele, B.Grillo, F. De Gregori, F. Mannoia, Zero Assoluto, Gen Rosso e molti altri. Negli ultimi anni ho ricominciato a scrivere e ad occuparmi di didattica: ho contribuito alla scrittura del “Manuale per giovani band” di Pier Calderan (Hoepli 2009), ho insegnato acustica ed elettroacustica presso il Conservatorio Boccherini di Lucca, ho tenuto lezioni in vari corsi per tecnici dello spettacolo, ho fondato un’associazione culturale (Live-Onstage), ho ripreso a scrivere articoli per le riviste “Strumenti Musicali” e “Backstage”. Essendo curioso come una “scimmia” e gran chiacchierone, mi sono sempre piaciuti i forum, ma mi hanno sempre dato fastidio le polemiche inutili che spesso li invadono. Ho scoperto MusicOff pochissimi mesi fa e dopo pochi giorni ho capito che rappresenta una piacevole anomalia, soprattutto nel panorama italiano. Se mi passate una metafora, è come una grande città in cui ad ogni angolo trovi un bar frequentato da amici, con relative pacche sulle spalle, bicchieri, risate, e soprattutto la possibilità di scambiarsi opinioni sincere e disinteressate. Insomma, sono molto felice di esser entrato nella community. Chissà che poi non ci si incontri su qualche palco? ;-)Gian Luca “Loudluke” Cavallini – http://www.live-onstage.it/