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I Nirvana in tribunale per la copertina di Nevermind?

Che i Nirvana continuino a fare notizia con il loro capolavoro Nevermind non stupisce: peccato però che le ragioni non siano sempre di natura musicale.

Vuoi per la loro essenza, vuoi per come vengono presentate, certe situazioni sono capaci di suscitare perplessità, stupore, persino confusione. La notizia in oggetto rientra sicuramente tra queste occasioni, perciò cercheremo di riportarla nella maniera più neutrale possibile.

Guai legali in arrivo per i Nirvana superstiti

La news che sta rimbalzando da un mezzo di informazione all’altro è che Spencer Elden, il neonato ritratto sulla famosissima copertina di Nevermind, avrebbe fatto causa ai Nirvana.
Il motivo? L’immagine “costituirebbe pornografia infantile”, la quale sarebbe prodotta e pubblicizzata dai destinatari della causa intentata; i soggetti in questione sono Dave Grohl, Krist Novoselic, i tre curatori del patrimonio di Kurt Cobain (tra cui ovviamente la moglie Courtney Love) e diversi altri personaggi, tra i quali persino l’ex batterista della band Chad Channing.

Secondo quanto riportato nell’azione legale, l’immagine punterebbe a “innescare una risposta sessuale da parte dello spettatore” e l’associazione alla banconota da un dollaro presa all’amo suggerirebbe la comparazione del soggetto a un “lavoratore del sesso”; un’esposizione che avrebbe messo e continuerebbe a mettere Elden in serio disagio personale.

Per rafforzare l’accusa si fa riferimento a casistiche analoghe, come le copertine di Virgin Killer degli Scorpions e di Balance dei Van Halen, a loro tempo assai discusse proprio perché ritraevano giovani soggetti in situazioni di nudità.

Nevermind dei Nirvana e quella celeberrima copertina

Sebbene il clamoroso successo musicale del disco non sia di certo dipeso dalla cover, si tratta sicuramente di una delle immagini icona del suo periodo, tale da essere familiare anche a chi non ha interesse nella band o in generale nel grunge.

Non c’è una particolare storia dietro lo scatto: semplicemente, il padre di Spencer era amico del fotografo Kirk Weddle. Benché la causa sostiene che né lui né la famiglia abbiano ricevuto alcun compenso o anche solo autorizzato l’utilizzo dell’immagine del bambino, fu lo stesso Rick Elden a raccontare in questa intervista del 2008 di essere stato pagato 200 dollari per “buttare il figlio in acqua”.

In questo modo quasi banale nacque una delle immagini più rappresentative degli anni ’90, ora protagonista di un’inaspettata contesa legale.