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Gibson Custom Shop 2018: SG 61 VS Les Paul 57

Oggi ascoltiamo due chitarre in edizione speciale del reparto Custom Shop di Gibson, una rabbiosa SG/Les Paul '61 Reissue e l'altrettanto potente Les Paul riedizione 1957 Gold Top, entrambi ultimissimi modelli 2018.

Oggi ascoltiamo due chitarre in edizione speciale del reparto Custom Shop di Gibson, una rabbiosa SG/Les Paul ’61 Reissue e l’altrettanto potente Les Paul riedizione 1957 Gold Top, entrambi ultimissimi modelli 2018.

Due vere meraviglie, tra cui è difficile scegliere e diciamolo chiaramente, la sfida è solo un gioco perché bisognerebbe averle entrambe.
Da un lato la SG/Les Paul 61 Reissue, con il suo suono molto diretto e graffiante ma allo stesso tempo caldo, grosso, prepotentemente fuori dal mix ovunque la suoniate. Quel suono che ci ricorda ovviamente il mitico Angus Young e che proprio nel crunch, come sentirete anche nel video, ha ben poche rivali nella storia.
Bastano pochi secondi per innamorarsene, una vera macchina da riff, vero Tony Iommi?

All’angolo opposto una signora d’altri tempi, l’ultima riedizione della Les Paul del 1957, la prima a montare due pickup humbucker, nella sua storica, elegantissima e sfarzosa livrea Gold Top.
Qui il suono diventa “mellow” direbbero gli inglesi, prende corpo “sotto”, si addolcisce sulle medio-alte e, una volta portato l’amplificatore in saturazione, dà quel bellissimo senso di positivo “imballamento” che restituisce la botta allo stomaco su ogni nota.

È inutile, decidere è difficilissimo quando si arriva su questi livelli, laddove il Custom Shop si stacca nettamente dalla produzione standard per scelta dei legni e cura di ogni particolare, tutto tradotto da un suono d’altri tempi.
Certo, bisogna risparmiare un bel po’ per portarsi a casa uno di questi strumenti, ma col senno di poi ci chiediamo se non sia meglio pazientare per un esemplare del genere, che realmente non fa rimpiangere neanche un euro speso e che manterrà (se non aumenterà!) il suo valore col tempo.

In ogni caso, oggi le sentiamo in azione come sempre grazie a Tomassone Roma e Nicola Cantatore.

p.s. e non è finita qui… stay tuned