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Makemusic Finale: introduzione

Benvenuti a tutti i miei lettori!Alcuni si chiederanno... perché un corso su Makemusic Finale? I motivi sono molti, provo a riassumere i principali.1. Finale è senza dubbio il software n. 1 al mondo per quanto riguarda l'editoria musicale professionale. La concorrenza di Sibelius e altri programmi simili è senza dub

Benvenuti a tutti i miei lettori!
Alcuni si chiederanno… perché un corso su Makemusic Finale? I motivi sono molti, provo a riassumere i principali.1. Finale è senza dubbio il software n. 1 al mondo per quanto riguarda l’editoria musicale professionale. La concorrenza di Sibelius e altri programmi simili è senza dubbio molto valida e agguerrita, ma nessuno di questi è finora riuscito a eguagliarne le caratteristiche e potenzialità, specialmente per quanto riguarda le applicazioni nel campo della musica colta contemporanea. Tale leadership è stata più volte insidiata dai concorrenti, ma le percentuali di utilizzo dicono che essa non è mai stata veramente messa in discussione. Punto.2. Finale è il software obbligatorio per molte case editrici musicali. Quando si lavora con gli editori del settore, quasi sempre questo software viene da essi letteralmente “imposto” quale condizione per poter pubblicare il proprio lavoro.3. La videoscrittura musicale, come disciplina, si sta diffondendo sempre più anche in ambito accademico; da molti anni, ormai, essa fa parte dei piani di studio dei Conservatori di musica e degli Istituti pareggiati. Il recente riordino degli studi musicali in Italia (Legge 508/1999 e successive modifiche ed integrazioni) ha finalmente dato all’informatica musicale e a tutte le sue sotto-discipline (fra cui la videoscrittura) il giusto spazio e peso nell’iter formativo del giovane musicista. Ebbene, in quasi tutte le istituzioni in cui tale materia viene insegnata, Finale è il software assoluto di riferimento.Nonostante le valide ragioni sopra esposte, nei confronti di questo programma permane, quasi “per antica tradizione”, una sorta di ostinata diffidenza da parte di molti musicisti. Per alcuni versi questo atteggiamento è assolutamente comprensibile: Finale, infatti, è ancor oggi molto complesso e per essere utilizzato al meglio richiede un certo apprendistato e parecchio esercizio. I prodotti concorrenti, invece, permettono di ottenere ottimi risultati in poco tempo benché, come detto, non altrettanto complessi e sofisticati.
Tuttavia, va riconosciuto che da molti anni i suoi sviluppatori (anche e soprattutto in risposta alla minacciosa avanzata di Sibelius & co.) si sono impegnati a fondo per migliorarne e renderne più amichevole l’interfaccia grafica, e soprattutto per rendere il suo utilizzo più facile e immediato, almeno per quanto riguarda le operazioni di base.Da parte mia, utilizzo Finale fin dal lontano 1994. Con esso ho pubblicato la mia tesi di laurea, ho scritto il brano sinfonico del mio diploma di composizione, e ho pubblicato molti volumi di trascrizioni e composizioni originali con svariate case editrici.
Nel 2000 ho iniziato ad insegnare questa disciplina in un Conservatorio di musica, e da allora l’ho fatto senza interruzione presso Conservatori, corsi musicali estivi e altre importanti istituzioni. Facendo un calcolo approssimativo, credo di aver insegnato ad usare questo programma a più di cinquecento persone.
In tutti gli anni di insegnamento, tuttavia, mi sono sempre scontrato con un problema piuttosto serio: la mancanza di guide e manuali rapidi e soprattutto aggiornati in lingua italiana. I manuali ufficiali, infatti, sono troppo… ponderosi e pure le guide on line, come tutte le guide di questo tipo, non sempre sono chiare ed esaurienti.In precedenza vi furono alcuni pregevoli esempi di manuali in italiano: l’amico Fabrizio Fanticini fu il primo a pubblicare un manuale su Finale nella nostra lingua (La scrittura musicale, l’impaginazione e l’estrazione delle parti con Finale 3.0.1 per Macintosh. Guida pratica, SAM Edizioni, 1994). Ottimo lavoro, conciso e molto efficace: fu la mia prima vera guida all’uso di questo programma. In seguito vi fu il contributo di Giandomenico Piermarini con i suoi due volumi (Finale con brio, Padova, Armelin, 1998 – relativo a Finale ’97 – e Nuovo Finale con brio, Padova, Armelin, 2002 – relativo a Finale 2002).
Purtroppo, dopo questi benemeriti esempi, il nulla… Solo la letteratura in lingua inglese offre qualcosa in più (ogni anno esce un volume di Mark A. Johnson dedicato alla versione più recente: l’ultimo, in ordine di tempo, si intitola Finale 2012: a trailblazer guide, Minneapolis, Penelope Press, 2012).Lo scopo di questo corso, dunque, è anche questo: vorrei mettere le mie competenze in questo settore a disposizione di tutti, non solo dei miei allievi diretti. Lo farò pubblicando un po’ alla volta degli articoli mirati, cercando di partire dalle nozioni di base per arrivare via via fino alle  complessità delle partiture per grandi organici. Come faccio nei miei corsi ufficiali, cercherò di tenere d’occhio ogni genere di musica (con le proprie notazioni e caratteristiche).
Confido nella partecipazione di tutti i lettori interessati e spero che questa guida possa diventare un punto di riferimento per tutti coloro che scrivono musica con il computer, a qualsiasi livello.Giorgio Bussolin[email protected]N.B. Questi articoli verranno pubblicati contestualmente anche nel mio blog Movimento Finale Vai alla puntata precedente
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