HomeRecording StudioRecording Studio - Test & DemoPrimi monitor da studio: Adam riscrive le regole

Primi monitor da studio: Adam riscrive le regole

Quando si comincia a costruire un piccolo home studio, il budget non è mai molto alto, a volte è risicato e permette, soprattutto parlando di casse monitor, quasi sempre l'acquisto di oggetti di tipologia poco al di sopra del "giocattolo" o comunque non professionali per un ascolto decente.

Quando si comincia a costruire un piccolo home studio il budget non è mai molto alto, spesso è risicato e permette, soprattutto parlando di casse monitor, quasi sempre l’acquisto di oggetti di tipologia poco al di sopra del “giocattolo” o comunque non professionali.

Trovare un compromesso ottimale sul campo della qualità/prezzo è quindi un’impresa decisamente ardua, io stesso ho speso una cifra considerevole per una coppia di monitor dignitosi e quantomeno adatti per la mia stanza, ma oggi le possibilità sono decisamente aumentate e anche un marchio di fascia alta come Adam Audio ha messo sul mercato un prodotto per permettere anche ai non professionisti di affacciarsi al mondo Adam con una spesa tutto sommato non esorbitante.

La serie T nasce come figlia delle serie S, prendendo a piene mani dalla costruzione di questa bella e più costosa serie di near-field e mid-field, adattando il tutto a esigenze di budget più contenute.
Vediamo cosa hanno da dirci queste casse.

adam t7v

Considerazioni Estetiche

Sul fattore estetico la cassa si presenta decisamente basilare, nulla di nuovo da segnalare sul classico design di Adam, in questo caso però abbiamo un monitor decisamente più squadrato. Il design del tweeter rimane inalterato rispetto alle serie più blasonate, riuscendo come al solito ad avere uno sweet spot abbastanza ampio.

Il led di accensione è presente nella zona retrostante, insieme alle connessioni e ai controlli di equalizzazione. Nulla da aggiungere, fin troppo basica a livello di design.

Considerazioni Tecniche

La parte tecnica non è molto diversa dalle altre casse presenti sul mercato della stessa fascia, qui possiamo vedere la scheda tecnica completa.

  • Driver LF: Woofer da 7″
  • Driver HF: Tweeter a nastro U-ART da 1,9″
  • 2x Amplificatore in Classe D: Woofer da 50W RMS, Tweeter da 20W RMS
  • Intervallo di frequenza: 39 Hz – 25 kHz
  • Frequenza di crossover: 2,6 kHz
  • Spl massimo: 110 dB (1m / coppia)
  • Porta posteriore: Bass reflex
  • Connessioni: Input di linea XLR e RCA
  • Dimensioni: 210 x 347 x 293mm
  • Peso: 7,1kg

Parliamo di uno speaker in polipropilene per quanto riguarda il woofer e un tweeter da 1.9 pollici a nastro costruito secondo il modello U-ART. La particolarità sta nella scelta degli amplificatori che sono ingegnerizzati per evitare surriscaldamenti all’interno della cassa anche se messa sotto sforzo per un lungo periodo di tempo.

Adam t7v

Certo non sono presenti alcune scelte tecniche che siamo abituati a vedere su altre serie ancor più professionali e blasonate, ma la motivazione è ovvia dato che sono casse con cui affacciarsi al mondo Adam e che rappresentano la fascia low budget del marchio; certe finezze risulterebbero utili o comunque apprezzabili solo in un buon ambiente acustico, che di solito l’home studio non ha minimamente.

Dal dato della frequenza di crossover posso intuire, abbastanza a occhio, che il filtro abbia un comportamento tale da essere del sesto grado o leggermente superiore. Una dotazione tutto sommato in linea con i competitor, per trovare di meglio la cifra sale già ben oltre i 300/350 euro (per monitor!). Ma qui, come vedremo, le cifre in gioco sono assai più basse.

Considerazioni Sonore

Il test è avvenuto con un set up di medio livello, quindi nessun convertitore esoterico o cavi di qualità inarrivabile, la catena è stata questa:

Computer-> Cavo Usb Arturia-> Arturia Audiofuse -> Cavo Quiklok ->Adam T7v

Gli ascolti avvenuti invece sono stati i seguenti:

Adam T7V

Tra le peculiarità di questa coppia di monitor spicca quello di essere particolarmente preciso sulle voci e su strumenti acustici, ho particolarmente apprezzato ascoltare qualche brano acustico di sola chitarra, successivamente gli ascolti sono stati improntati più al rock fino ai generi leggermente più estremi.

In tutti gli ascolti la resa è stata buona e con uno spettro abbastanza equilibrato, ho notato una notevole dose di medio basse e un suono abbastanza “warm“, inoltre sotto i 100Hz riescono a essere leggermente più affidabili rispetto a altri monitor della stessa fascia, ma una menzione onorevole va data al tweeter che si è comportato davvero molto bene, decisamente nitido e molto preciso per capire eventuali errori rispetto alle mie attuali ESI che hanno il brutto difetto di far suonare fin troppo “bene” le chitarre acustiche.

Un altro punto a favore è quello di riuscire a far capire la separazione tra i vari strumenti, si riesce ad avere un’idea esatta di dove si trovino nello spazio.
Forse i suoni per chitarra orientati al rock rendono leggermente meno di quanto possono rendere le voci o le tastiere, forse perché essendo delle casse molto precise, risultano precise anche le distorsioni, ma questa è più una sensazione personale di una mancanza di “sporco”.

Il test in tutta la sua interezza è durato circa 12 ore, in cui i monitor hanno suonato in maniera continuativa senza mai fare pause, il tutto per testare se le casse avessero qualche problema di surriscaldamento: ho potuto ben notare che il sistema di amplificazione funziona bene e non presenta problemi di temperatura. Scaldano un pochino, com’è normale, ma senza esagerazioni, l’azienda ha mantenuto le promesse!

Voglio fare un piccolo ammonimento a fine articolo: se mettere le vostre casse su una scrivania il formato da 7 pollici lo sconsiglio vivamente, non si ha abbastanza spazio per riuscire ad avere una resa decente (io stesso ho messo il mio punto di ascolto a poco meno di un metro, cosa che su una una scrivania casalinga non sempre è facile). Ergo, consiglio di prendere la versione T5V a 5 pollici, così avrete un ascolto dignitoso senza troppi problemi, posizionandola più vicino a voi.

Adam T7V

Considerazioni economiche

Molti potrebbero avere dei dubbi perché sono casse decisamente entry level per chi conosce Adam, il loro prezzo è competitivo: si parla di 200 euro a cassa per la versione da 7″ e un po’ di meno se prendiamo quelle da 5″, che non è un costo troppo alto per un paio di monitor onesti. Tra i competitor, ad esempio, abbiamo:

  • JBL Lsr 305
  • Swissonic ASM 5
  • Samson Resolv SE5

È sicuro però che Adam ha creato un killer product in questa fascia di prezzo, che può dettare legge sul mercato dei monitor da home studio e garantirvi un periodo di lavoro decisamente lungo prima di necessitare di un upgrade (per il quale forse dovrete spendere molto di più!).

Considerazioni Finali

Pro

  • Prezzo altamente competitivo
  • Nitidissima per voci e strumenti acustici
  • Enclosure ben progettato
  • Resa superiore rispetto ai diretti competitor

Contro

  • Mancanza di piedini per disaccoppiare
  • Bass reflex solo posteriore
  • Mancanza di un led di accensione frontale

I prodotti Adam Audio sono distribuiti in Italia da Midi Music.