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Al Jarreau ci lascia a quasi 77 anni

Al Jarreau ci ha lasciati ieri e tutto il mondo, non solo musicale, gli ha reso omaggio in meno di 24 ore da un capo all'altro del pianeta. Personaggio unico e inconfondibile, non solo per le doti artistiche ma anche per la sua simpatia e la caratteristica mimica facciale, ha interpretato lo scat in maniera personaliss

Al Jarreau ci ha lasciati ieri e tutto il mondo, non solo musicale, gli ha reso omaggio in meno di 24 ore da un capo all’altro del pianeta. Personaggio unico e inconfondibile, non solo per le doti artistiche ma anche per la sua simpatia e la caratteristica mimica facciale, ha interpretato lo scat in maniera personalissima e raffinata, diventando negli anni una vera icona del Jazz e della musica moderna in generale.
Grazie alle doti naturali della voce e a una spiccata sensibilità musicale è riuscito come pochi altri a passare con leggerezza ed efficacia da un genere all’altro, unico vocalist a vincere vari Grammy Awards in tre categorie diverse, Jazz, Pop e R’n’B.
Verrà ricordato sia per i momenti più leggeri che per le impegnative performance caratterizzate da altissimi livelli d’improvvisazione.

Al Jarreau fu anche uno degli artisti chiamati da Quincy Jones a registrare nel 1985 “We Are the World”, accanto a Michael Jackson, Bruce Springsteen, Lionel Richie, Stevie Wonder, Ray Charles e altri. 

Come molti suoi colleghi, soprattutto nel mondo afro-americano, aveva iniziato a cantare nelle chiese (chiesa cristiana avventista del settimo giorno), figlio di un pastore di Milwaukee e con la madre che accompagnava il coro al pianoforte. Pratica che non lo vide solo bambino, ma anche adolescente e fino agli anni del college – si laureò in psicologia – durante i quali ancora prendeva parte a cori amatoriali (The Indigos).

La carriera da professionista inizia prima al seguito di George Duke, ben noto pianista e produttore (tra i pionieri del sintetizzatore), nei primi anni ’60, passando poi per gli anni vissuti a Los Angeles. Qui viene notato dalla Warner Bros. Records, con cui pubblica l’album We Got By che, strano a dirsi, riscuote grande successo prima di tutto in Germania, aprendo un rapporto con questo paese e i suoi fan duraturo e costellato di premi.

Al Jarreau ci lascia a quasi 77 anni

Photo by Stig Ove Voll
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Sono però gli anni ’80 che ne consacrano il valore artistico, decennio in cui riceve i Grammy multi-genere di cui parlavamo all’inizio e in cui scala le classifiche e viene richiesto da moltissimi altri artisti, per collaborazioni di vario tipo che continueranno anche nei decenni successivi.
Lo abbiamo visto anche in Italia e, visto che è, come sempre in questo periodo, l’argomento della settimana, anche a Sanremo nel 2011 a fianco dei Matia Bazar.
Avrebbe compiuto 77 anni il mese prossimo.
La sua Musica, come quella di tanti altri suoi colleghi recentemente scomparsi, resterà per sempre.