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Lyle Mays, addio a un gigante del piano jazz

Se n'è andato ieri, 10 febbraio, a 66 anni Lyle Mays, pianista jazz di inestimabile valore, stroncato da una lunga malattia.

Se n’è andato ieri, 10 febbraio, a 66 anni Lyle Mays, pianista jazz di inestimabile valore, stroncato da una lunga malattia.

Da sempre al fianco di Pat Metheny, sin dal 1977 anno in cui fondarono il Pat Metheny Group, Mays lascia davvero un vuoto incolmabile nel mondo del Jazz moderno.
Lo stesso Pat sul suo sito ha annunciato la dipartita con queste parole:

Lyle se n’è andato dopo una lunga battaglia contro un male che lo accompagnava da tempo. È stato uno dei più grandi musicisti cha abbia mai conosciuto. In oltre 30 anni, in ogni momento in cui abbiamo fatto musica insieme, è stato una persona speciale. Fin dalle prime note che abbiamo suonato insieme il nostro legame è stato speciale e immediato. La sua grande intelligenza e la sua competenza musicale raccontavano chi fosse: mi mancheranno con tutto il cuore.

Myas era nato nel Wisconsin, a Wausaukee, nel 1953, da una famiglia di musicisti: la madre era pianista, il padre chitarrista. Grazie a questo, all’età di soli 6 anni aveva iniziato a studiare pianoforte, studi che proseguirà da adolescente, prima alla Millikin University con il National Stage Band Camp e poi a Denton dove studia composizione e arrangiamento alla University of North Texas ed entra a far parte della North Texas Lab Band.
Proprio con questa band pubblicherà un album, LAB ’75, che riceverà una nomination ai Grammy Awards.

Di Grammy nel corso della sua vita Mays ne vincerà ben 10, grazie al sodalizio storico con Metheny, e molte di più le nomination, 23 in totale. Inoltre, Mays porterà a casa due Boston Music Awards come miglior tastierista.

Come suddetto, con l’amico Pat fonda il Pat Metheny Group nel ’77 e da lì in poi scriveranno pagine indelebili di storia della musica, album dopo album, successo dopo successo, intrecciando il proprio playing in maniera naturale e sempre intelligente, con una raffinatezza e un gusto sempre altissimi e in totale sintonia.

Ma la sua carriera vede anche delle pregevoli pagine da solista: nel 1986, infatti, fonda il Lyle Mays Trio con Marc Johnson e Peter Erskine, pubblicando il primo album intitolato proprio Lyle Mays.

Decisamente corposa anche la sua carriera come sideman, per album di artisti come Joni Mitchell, Rickie Lee Jones, Bobby McFerrin e molti altri.

La nipote, Aubery Johnson, anche lei sulle orme di famiglia come musicista jazz (cantante e compositrice), ha scritto queste parole:

Lyle era un musicista e una persona geniale, un genio nel vero senso del termine. Era mio zio, mentore e amico, e le parole non possono esprimere la profondità del mio dolore.