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Routing – Riccardo Onori Live Rig Pt.3

Eccoci arrivati quindi alla "zona rack" del fantastico set-up di Riccardo Onori, utilizzato per tutto il corso dell'acclamato "Ora Tour" di Jovanotti, dopo aver analizzato pedalboard, alimentazioni e controlli vari nelle prime due puntate del nostro appuntamento sul routing di questo grande ed estremamente creativo pro

Eccoci arrivati quindi alla “zona rack” del fantastico set-up di Riccardo Onori, utilizzato per tutto il corso dell’acclamato “Ora Tour” di Jovanotti, dopo aver analizzato pedalboard, alimentazioni e controlli vari nelle prime due puntate del nostro appuntamento sul routing di questo grande ed estremamente creativo professionista.
Vediamo immediatamente nel grafico come si compone il suo sistema rack:

L’interfacciamento con l’esterno, con la pedaliera e gli ampli, in particolare, è affidato totalmente ad un Rack Interface, posto nella zona posteriore, che ha due funzioni principali:

  • semplificare il cablaggio, lasciando il rack cablato su se stesso e fornendo un interfacciamento audio, midi e switching verso l’esterno;
  • aumentare l’affidabilità del sistema, facendo in modo che il lavoro di cablaggio interno del rack non venga mai disturbato da interventi esterni.

Di fatto il Rack Interface è un patch panel totalmente true bypass, quindi passivo, che raccorda il rack e le sue funzioni con il mondo esterno. Da qui partono e arrivano gli input e gli output audio, send e return per le testate, midi in, midi thru e ulteriori controlli.

Lato destro (rear view):

Lato sinistro (rear view):

Il cuore del sistema è la Masotti Control Unit che si occupa di gestire il segnale in ingresso delle due fonti (pedaliera e Line6 Variax Guitar) tramite una A/B Box. I 9 loop analogici della Control Unit sono dedicati interamente ai pedali, con i primi due e gli ultimi due fissi nella loro posizione ed i 5 loop centrali in matrice tra loro, in modo da poter ottenere delle inversioni di posizione tra i pedali stessi. Il segnale è quindi splittato dalla stessa Control Unit per mezzo di un’ulteriore A/B Box in uscita, se necessario, direttamente verso il banco mixer o ad un simulatore di amplificatori.
Quindi la Control Unit è un looper, ma di quelli complessi e molto versatili. Inoltre ha un ottimo trattamento del segnale, in quanto true bypass (l’unica sul mercato nel suo settore di applicazione), anche se comunque pilotata in modo attivo da un buffer.

Ma cosa significa true bypass? Normalmente la caratteristica true bypass consiste nella presenza di un sistema switching a deviatore oppure a relé, nelle soluzioni più evolute, che collega direttamente l’entrata e l’uscita dell’effetto quando è bypassato, evitando che il segnale attraversi parte del circuito quando l’effetto non è utilizzato. Perciò il segnale attraversa in modo passivo il sistema switching senza colorazioni aggiunte dai componenti attivi.
Una lunga catena di effetti tutti true-bypass equivale teoricamente ad avere un cavo unico, tra chitarra e ampli, spesso molto lungo. Di solito si può arrivare ad avere l’equivalente di un cavo di almeno 12-15 metri, che senza dubbio taglierà molte frequenze al nostro segnale.
È per ovviare a questo che si usa il buffer: circuito attivo a guadagno unitario (entra 1 ed esce 1) che ha il compito di adattare le impedenze, abbassandole. Il buffer deve quindi trasformare il segnale ad alta impedenza in uscita dalla chitarra in un segnale a bassa impedenza, rendendolo più adatto a passare indenne attraverso switch, jack, cavetti etc… Praticamente è come avere un singolo stadio di amplificazione con guadagno 1:1.

I vantaggi ricavabili da un ottimo looper sono essenzialmente 2:

  • il vantaggio di non deteriorare il segnale dello strumento, si utilizzano i pedali solo quando occorrono e se si richiama un “paesaggio” si attraversano solo i pedali richiamati;
  • la possibilità, ma solo sui looper tecnologicamente più dotati, di richiamare delle “scene”, dei “paesaggi” di pedali memorizzandoli sul looper stesso attraverso il midi.

In catena, nei loop della Control Unit di Riccardo Onori, troviamo quindi:

Loop 1: Overdrive TS9 Style
Loop 2: Klon Centaur

(Matrice)
Loop A: Mid-Fi
Loop B: Eventide Pitch Factor
Loop C: Eventide Mod Factor
Loop D: Eventide Time Factor
Loop E: Masotti White Box Booster

Loop 8: Z Vex Oh Wah
Loop 9: Tube Reverb, interfacciato esternamente attraverso il Rack InterfaceGrazie quindi alla matrice della Control Unit, Riccardo non ha solo la possibilità di attivare e disattivare i loop della Control Unit, ma di invertire la posizione tra chorus e delay, ad esempio. Il che permette, come potete immaginare, una grande creatività nella costruzione dei suoni!

Pierangelo Mezzabarba<<<< VAI ALLA SECONDA PUNTATA
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