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Chitarra di liuteria: il legame col liutaio va ben oltre lo strumento

Il viaggio condiviso tra musicista e liutaio mostra come una chitarra artigianale cresca, cambi e viva insieme a chi la suona.

C’era una volta… “Un re!” diranno subito i miei lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta “un pezzo di legno.” 
Così comincia la famosissima favola di Pinocchio scritta da Carlo Collodi, ma nello stesso modo comincia anche la storia di una chitarra. 

La prima volta che entrai in un laboratorio di liuteria la cosa che più mi colpì fu l’odore del legno… anzi, direi il profumo del legno
Un profumo intenso e ancestrale che in maniera inconsapevole riporta a qualcosa di antico, a qualcosa che ci è sempre appartenuto e che è dentro di noi, ma che forse per troppo tempo abbiamo dimenticato. 

Il laboratorio di un liutaio è un luogo magico, un po’ fuori dal tempo, dove tutto il “rumore” che c’è fuori sparisce per lasciare spazio a sensazioni di pace e serenità. Anche gli attrezzi di un liutaio raccontano un mondo a parte: alcuni sono di uso comune, altri sono oggetti particolari e inconsueti, spesso autocostruiti. 
Sono strumenti sempre curati, puliti e messi a punto, pronti per fare al meglio il loro lavoro nel facilitare la mano esperta del liutaio a compiere gesti precisi e mirati, alcuni di questi sono mostrati in copertina.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

Il liutaio è tendenzialmente una persona un po’ solitaria, a cui non piace il caos perché ha bisogno di tranquillità per “ascoltare” il legno e scegliere il meglio per ogni suo strumento. 
Il legno lo si può ascoltare davvero, con piccole percussioni in punti precisi per sentire come vibra e come risuona, ma anche sotto le dita con piccole torsioni per vedere come flette e si muove in base alla propria elasticità.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

Sono gesti che portano dentro di sé un’esperienza e una maestria che solo un vero Artigiano (con la A maiuscola) sa compiere con grande naturalezza e consapevolezza. E così, passo dopo passo, come in un puzzle, una chitarra lentamente prende forma ma, soprattutto, vita. 

Io ho avuto la fortuna di vivere molte volte questa esperienza insieme ai liutai perché negli anni ho frequentato diversi laboratori e la cosa più incredibile è che ogni volta, ogni singola volta, ho vissuto le stesse intense emozioni. 

Dalla scelta dei legni alle prime fasi di lavorazione, passando per i primi assemblaggi fino ad arrivare alle finiture più dettagliate, la costruzione di una chitarra è sempre un viaggio incredibile che culmina quando vengono montate per la prima volta le corde.

In quel momento avviene il miracolo… così come Geppetto sente parlare Pinocchio per la prima volta, allo stesso modo si ascolta la prima “voce” emessa dallo strumento. 

Ci vuole un po’ perché una chitarra possa esprimersi al meglio e con il tempo c’è sempre un miglioramento, ma quel momento è un po’ come la prima parola di un bambino.

Decidere di farsi costruire una chitarra da un liutaio è un po’ un atto di fede che nasce dalla stima per la persona e dalla fiducia che si ripone nell’abilità e nella maestria delle sue mani. È un rapporto che si costruisce nel tempo in uno scambio reciproco dove si impara l’uno dall’altro. 
Da una parte il chitarrista deve capire davvero cosa sta cercando e dall’altra il liutaio deve riuscire a plasmare il più possibile lo strumento, “cucendolo” addosso al musicista.

Tutto questo però non si conclude alla consegna della chitarra. Il legno, anche se ben stagionato, è comunque materia viva perciò lo strumento nel primo periodo può subire delle piccole ma naturali modificazioni del suo assetto dovute alla tensione permanente delle corde. 
Sapete che mediamente il tiraggio delle sei corde è di circa 45 kg? Non è poco… 

Perciò in fase iniziale, se si riscontrano variazioni di decimi di millimetro o poco più, siamo in un ambito assolutamente fisiologico.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

Nonostante però si parli di misure quasi impercettibili dall’esterno, queste alterazioni possono interferire nella comodità e nella risposta dello strumento stesso. 
Per questo è fondamentale che il liutaio possa fare dei controlli periodici per verificare e sistemare queste eventuali micro variazioni.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

Per un musicista tornare dal proprio liutaio per fargli ascoltare e controllare lo strumento nella sua evoluzione è qualcosa di meraviglioso, sia perché rafforza il rapporto di fiducia sia perché crea l’opportunità di vivere momenti di condivisione e confronto sempre fondamentali nella vita di un artista, garantendogli inoltre sempre il massimo livello e la massima funzionalità di quello che, a tutti gli effetti, è il tramite fra il proprio pensiero musicale e la Musica stessa. 
Di contro, per un liutaio che costruisce uno strumento e poi lo vede andare via, nel momento in cui torna è un po’ com’è rivedere un proprio figlio che cresce e matura nel tempo.

La cosa più bella del suonare uno strumento di liuteria è che non rimane sempre uguale a se stesso ma evolve e si modifica assecondando anche le caratteristiche di chi lo suona, in una scoperta continua e sempre molto stimolante. 

La ricerca delle corde più adatte a esaltare le caratteristiche naturali e la ricerca del tocco più giusto per far emergere tutte le potenzialità sono la parte più bella, intima e appassionante di questo percorso a due che non finisce mai di regalare emozioni. 

Oggi siamo abituati ad avere tutto e subito mentre per costruire una chitarra completamente a mano c’è bisogno di tempo, un tempo di qualità.
Il legno deve essere lavorato con molta attenzione e precisione perché non si può tornare indietro.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

La colla ha i suoi tempi di asciugatura e la verniciatura a gommalacca necessita di molti passaggi e di molta pazienza perché strato dopo strato crei un film del giusto spessore, sia per proteggere il legno sia per valorizzarlo esteticamente.

Chitarra di liuteria e rapporto con il liutaio

Anche un musicista ha bisogno di molto tempo per costruire il suo percorso e arrivare ad avere una solidità tecnico-musicale importante; con la fretta non si costruisce niente anzi, si rischia di rovinare tutto e anche di farsi male. 

La cosa certa è che nella vita di un musicista avere uno o più strumenti realizzati da artigiani-artisti esperti non può che agevolare e facilitare questo percorso.
Di chi fidarsi? Dove incontrarne molti? Un’ottima possibilità è quella di visitare Roma Expo Guitars, fiera della liuteria dedicata alla chitarra classica e acustica, oggi punto di riferimento in Italia e anche fuori dai nostri confini, una mostra che è un atto d’amore verso la musica e verso chi la costruisce con le mani e con il cuore.

Molière diceva: “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.” ma io aggiungerei anche “una buona chitarra!



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