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Still Got The Blues #2

Cari MusicOffili, in questa seconda puntata approfondiremo lo studio della ritmica shuffle boogie (Low range), cercando di capire quali elementi armonici possiamo aggiungere onde evitare di rimanere fermi nei soliti patterns; negli esempi del Low Range della scorsa puntata ci siamo concentrati principalmente sullo stud

Cari MusicOffili, in questa seconda puntata approfondiremo lo studio della ritmica shuffle boogie (Low range), cercando di capire quali elementi armonici possiamo aggiungere onde evitare di rimanere fermi nei soliti patterns; negli esempi del Low Range della scorsa puntata ci siamo concentrati principalmente sullo studio ritmico, tralasciando qualsiasi abbellimento armonico e usando tonica e quinta dell’accordo (power chord), tonica e sesta maggiore e tonica e settima minore.
Oggi vedremo cosa succede spostando la linea dei bassi usando terza minore più la terza maggiore e arricchendo l’accordo con gli intervalli di sesta.

Ho scritto troppo in “musichese”? Bene, passiamo dalle parole ai fatti analizzando i due esempi che seguono (stavolta lavoreremo in tonalità di E).
Nel primo blues in E abbiamo la prima misura che inizia col relativo power chord e nel secondo movimento spostiamo la linea di basso col cromatismo fra terza minore (G) e terza maggiore (G#), tornando poi al power chord iniziale e, nell’ultimo movimento della misura, alternandolo con la sesta maggiore (C#). Ripetiamo lo stesso pattern per tutte le 4 misure e lo spostiamo anche sugli accordi di A7 e B7.
Le accortezze tecniche sono quelle di usare esclusivamente la pennata in giù ed evitare il palm muting.Nel secondo blues in E invece complichiamo un po’ le cose anche da un punto di vista tecnico e non solo armonico.
Mi spiego meglio: utilizzando gli intervalli di sesta e volendo mantenere un suono il più possibile uniforme e dinamico, dobbiamo fare attenzione a non far suonare le corde a vuoto pur colpendo tutte le 6 corde. Questo significa porre anche molta attenzione nel muting della mano sinistra (questo rimane difficile da spiegare tramite testo e clip audio, ma sono sempre a disposizione per le vostre domande).

Per quanto riguarda l’armonia invece, ciò che andiamo a modificare rispetto all’esempio precedente sono soltanto gli ultimi due movimenti di ciascuna misura, utilizzando gli intervalli di sesta già anticipati (provenienti dal modo misolodio relativo a ciascun accordo, E7 = E misolidio, A7 = A misolidio, B7 = B misolidio).
Entrando più nel dettaglio: su E7 trovate D + B (settima minore e quinta giusta dell’accordo), C# + A (sesta maggiore e quarta giusta, ottenendo così un E13) e infine B + G# (quinta giusta e terza maggiore).
Ripetiamo la stessa figurazione anche su A7 e B7 (dove consiglio di utilizzare il pollice per prendere il basso al settimo tasto), per arrivare alle ultime due misure del blues con un passaggio cromatico sempre sugli intervalli di sesta e concludere con gli accordi di nona che avevamo già visto nella scorsa puntata.Tanto per esser noiosa ed esigente, vi ricordo che tutti gli esempi vanno trasportati in tutte le tonalità per averli sempre pronti al momento del bisogno!
Nella prossima puntata vedremo come modificare ulteriormente le parti low range utilizzando il walking e altri riff di basso.
Buono studio e… long live the blues!Fabiana Testa