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La Pulizia del Suono

In questa lezione tratteremo uno dei problemi principali dei chitarristi: la pulizia del suono in relazione all'esecuzione tecnica.La più grande ossessione della maggior parte di questa classe di "musicisti", è quella di far vedere al resto del mondo chitarristico e non, la velocità con la quale sono eseguite le sca

In questa lezione tratteremo uno dei problemi principali dei chitarristi: la pulizia del suono in relazione all’esecuzione tecnica.La più grande ossessione della maggior parte di questa classe di “musicisti”, è quella di far vedere al resto del mondo chitarristico e non, la velocità con la quale sono eseguite le scale, gli sweep, i legati, i fraseggi megagalattici, ecc.
Il principale problema è che questa “SuperVelocità” è solitamente legata ad imprecisioni costanti che una volta divenute congenite sono molto difficile da eliminare. Sicuramente la maggior parte dei musicisti/chitarristi, nella propria evoluzione teorico-pratica, è stata sottoposta ad innumerevoli e distruttivi esercizi di tecnica che hanno sortito risultati più o meno gratificanti. Il più delle volte però, quello che esce dalle nostre dita è impreciso e di scarso effetto. La risposta a tale affermazione da parte della quasi totalità dei chitarristi (ma anche degli altri musicisti) è questa: “E’ impossibile! Me ne sarei accorto!”.
Se analizziamo attentamente la situazione ci accorgeremo di una situazione molto molto grave: “I chitarristi non sono abituati in genere ad utilizzare il proprio orecchio”.
Ascoltando attentamente quello che proviene dalle corde messe in vibrazione dalle nostre dita e porgendo particolare attenzione a tutto quello che suoniamo possiamo percepire delle imperfezioni, che possono anche essere minime, ma che abbassano notevolmente la qualità del suono da noi prodotto. Di conseguenza il primo punto da sottolineare è il seguente: sviluppare il proprio orecchio musicale, il proprio spirito critico e grazie ad essi analizzare ogni minimo particolare di ciò che viene suonato.
Oltre a tutto questo ci sono degli accorgimenti che ci permettono di ottenere ottimi risultati, in relazione alla pulizia del suono, con degli sforzi minimi.
Per quasi tutte le tecniche chitarristiche esistono delle posizioni delle mani che ci permettono di far risuonare una corda come si vuole e non come vorrebbe il caso: per l’Alternate Picking si usa il Palm Muting e l’indice della mano sinistra, per il Legato le dita della mano destra e l’indice della mano sinistra, per il Tapping il pollice o il palmo della mano destra, per lo Sweep Picking il palmo della mano destra, per il Bending ed il Vibrato si usa il plettro e per il Rake il palmo della mano destra.
La padronanza di tutti questi accorgimenti non risulta del tutto immediata, anzi occorre una discreta dose di esercizio giornaliero per poter arrivare a dei risultati soddisfacenti (tanto ora di esercizio più, ora di esercizio meno, cosa cambia? =). E’ necessario inserire nel proprio allenamento giornaliero almeno 30 minuti di esercizi per la pulizia del suono.
E’ fondamentale dire che questi non devono assolutamente essere 30 minuti di esercizi schematici e ripetitivi, ma minuti nei quali si deve FARE MUSICA a più non posso!!!
E già! Ecco un altro elemento fondamentale nella vita di un chitarrista!
Suonare non significa scavare sulla tastiera dei licks ripetitivi e spesso antimusicali, ma tirare fuori dallo strumento le idee, più o meno precise, di ciò che ci passa per la testa, anche perché è di certo più costruttivo soprattutto più divertente.
Avvicinarsi alla propria migliore amica (la chitarra s’intende) con un orecchio attento ad ogni minimo errore ed uno spirito musicale sempre presente, è la strada più giusta per diventare dei veri musicisti.

FARE MUSICA! FARE MUSICA! FARE MUSICA! FARE MUSICA!

… ma questa è un’altra storia…